Meridionale, over 54, “nemico” dell’ambiente

Secondo un’indagine di Fondazione Impresa i migliori comportamenti ecocompatibili sono quelli delle donne tra i 35 e i 54 anni, residenti al Nord e di cultura medio alta

11/08/2011

Attraverso i risultati dell’indagine sui comportamenti eco-sostenibili degli italiani, Fondazione Impresa ha tracciato l’“identikit del cittadino eco-sostenibile”. Dai dati emerge che a manifestare una maggiore propensione all’adozione di comportamenti ecologici nella propria vita quotidiana sono le donne dell’Italia settentrionale, che hanno tra i 35 e i 54 anni e un titolo di studio medio-alto; manifestano una discreta attenzione all’ambiente anche le donne dell’Italia settentrionale e meridionale di oltre 54 anni  in possesso di un titolo di studio medio-alto; a manifestare, invece, una scarsa attenzione sono gli uomini dell’Italia meridionale di oltre 54 anni in possesso di un titolo di studio medio-basso. Si distinguono i cittadini dell’Italia centrale nella limitazione dell’uso dell’impianto di riscaldamento o di raffreddamento, nell’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico o la bicicletta e nella riduzione dell’uso di prodotti usa e getta.

Dai risultati dell’indagine sui comportamenti eco-sostenibili effettuata da Fondazione Impresa su un campione di 600 italiani, emerge che nella propria vita quotidiana l’88,3% degli italiani adotta almeno 5 comportamenti ecologici. Solo il 10,5%, infatti, ritiene che le abitudini e le scelte di consumo dei singoli cittadini incidono poco/per niente sullo sviluppo sostenibile.
In particolare, il 94,8% degli italiani evita di sprecare acqua, l’88,8% utilizza lampadine a basso consumo, l’84,5% consuma prodotti alimentari nostrani/di stagione o biologici, l’82,5% limita l’uso dell’impianto di riscaldamento o di raffreddamento e il 75,0% effettua la raccolta differenziata. Più modesta è, invece, la quota degli italiani che, quando possibile, preferisce utilizzare i mezzi di trasporto pubblico o la bicicletta (58,6%), non usa o ha ridotto l’uso di prodotti usa e getta come bicchieri e piatti in plastica, salviette di carta, protezioni igieniche, etc. (55,8%), non acquista acqua in bottiglia ma preferisce acqua di rubinetto (46,8%). Minoritaria è la quota degli italiani che pianificano l’utilizzo dell’automobile in modo da poterla condividere con più persone (33,0%) e acquista prodotti sfusi come latte, pasta, farina, detersivi, legumi, etc. (31,5%).

Alcuni comportamenti che attualmente non riscuotono la piena adesione da parte degli italiani sono tuttavia destinati a crescere nel futuro. Il 13,4%, infatti, ha dichiarato che attualmente non acquista prodotti sfusi, ma che sarebbe disposto a farlo da domani. L’11,8% ha detto lo stesso per la riduzione dei prodotti usa e getta, l’11,3% per l’utilizzo dell’automobile in condivisione con altre persone e il 10,8% per la raccolta differenziata.  
«La maggior parte degli italiani (89,5%) ritiene che i comportamenti dei singoli individui possano incidere sullo sviluppo sostenibile. Gli italiani e le imprese – sostengono i ricercatori della Fondazione Impresa – sembrano pronti. Resta da capire quanto e come anche gli amministratori pubblici e i gestori dei servizi vogliano raccogliere la sfida della crescita sostenibile attraverso politiche e servizi efficienti».

Vedi tabelle allegate

P.M.G.
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