Le automobili disegnate a matita

Dal 27 marzo, al Museo Rivoltella di Trieste, la mostra dei progetti vincitori del concorso.

01/04/2010

E' in corso la Museo Revoltella di Trieste la seconda edizione della mostra “Car Design - Le automobili disegnate a matita”. Nell'esposizione, che si concluderà il 10 aprile, sono esposti i progetti vincitori del concorso internazionale promosso dall’Associazione “Amatori veicoli storici” presieduta da Vittorio Klun e dalla facoltà di architettura dell’Università di Trieste.  Al concorso sono stati invitati a presentare le loro idee i giovani laureati e laureandi delle facoltà tecniche e artistiche. E' possibile ammirare progetti, spunti, idee innovative, curiose, fantasiose sull’auto del futuro. Concezioni avveniristiche, persino rivoluzionarie, ma non campate in aria: il concorso internazionale “Car design” prevede infatti che a concorrere siano giovani talenti di tutto il mondo dotati di fantasia ma anche di conoscenze, pur non appartenendo al mondo di chi già opera nell’auto.

Due i temi sui quali i giovani talenti di tutto il mondo sono stati chiamati a misurarsi: le city car e le dream car.  Per esempio, l’eleganza unita a un forte carattere sperimentale, con un occhio alle competizioni automobilistiche, si ritrova nel progetto dell’inglese Tan Sohanpall, con un bolide che si sviluppa in lunghezza e che viaggia su tre ruote quasi a ricordare un siluro: Enigma, il nome del progetto, è un veicolo capace di inclinarsi, per una migliore aerodinamicità, nei tre perni posti davanti, nel mezzo e in coda. Perni che sostengono le tre ruote. Quella posta al centro dà stabilità, presa e trazione mentre le altre due permettono di accelerare violentemente. L’abitacolo è semplice e essenziale, per una vettura che mette i brividi.

Un’altra caratteristica interessante è stata la rivisitazione del classico in chiave contemporanea e futuristica, come il progetto di Andrea Pezzolato e la sua Mercedes Benz 540 Koncept. Ottimo esempio di soluzione formale a metà strada tra memoria storica di un caso eccellente, la mitica Mercedes 540, e la sua riproposizione in chiave moderna. L’abitacolo, come la versione roadster della vettura originale, presenta solo due posti ma garantisce un ampio spazio posteriore per il bagagliaio. Elemento caratterizzante dell'interno è l'enorme display touch-screen posizionato al centro della plancia per integrare le funzioni di computer di bordo e di supporto alla navigazione. Un altro display di dimensioni minori è collocato al centro del volante per fornire al conducente le informazioni di base per la guida.

Tra le city car, è stato apprezzato il progetto  Voltron, nato da una riflessione sulla mobilità urbana. La maggior parte degli spostamenti in città avviene in auto, che nella grande maggioranza dei casi hanno a bordo il solo conducente; molto più raro è il caso di spostamenti con l'auto a pieno carico. L'idea è di creare un veicolo capace di trasformarsi a seconda del numero di passeggeri che dovrà ospitare. Non è forse assurdo essere costretti a spostarsi (quando si è da solo) in un mezzo che pesa 1.500 chili, ha una potenza media di 100 cavalli (che non vengono sfruttati quasi mai), un ingombro medio di 6 metri quadri, emissioni di Co2 insostenibili?  Voltron è una risposta a questi problemi.

Pino Pignatta
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