01/04/2010
E' in corso la Museo Revoltella di Trieste la seconda edizione della mostra “Car Design - Le automobili
disegnate a matita”. Nell'esposizione, che si concluderà il 10 aprile, sono esposti i progetti vincitori del concorso
internazionale promosso dall’Associazione “Amatori veicoli storici”
presieduta da Vittorio Klun e dalla facoltà di architettura
dell’Università di Trieste. Al concorso sono stati invitati a
presentare le loro idee i giovani laureati e laureandi delle facoltà
tecniche e artistiche. E' possibile ammirare
progetti, spunti, idee innovative, curiose, fantasiose sull’auto del
futuro. Concezioni avveniristiche, persino rivoluzionarie, ma non
campate in aria: il concorso internazionale “Car design” prevede infatti
che a concorrere siano giovani talenti di tutto il mondo dotati di
fantasia ma anche di conoscenze, pur non appartenendo al mondo di chi
già opera nell’auto.
Due i temi sui quali i giovani talenti di tutto il mondo sono stati
chiamati a misurarsi: le city car e le dream car. Per esempio,
l’eleganza unita a un forte carattere sperimentale, con un occhio alle
competizioni automobilistiche, si ritrova nel progetto dell’inglese Tan
Sohanpall, con un bolide che si sviluppa in lunghezza e che viaggia su
tre ruote quasi a ricordare un siluro: Enigma, il nome del
progetto, è un veicolo capace di inclinarsi, per una migliore
aerodinamicità, nei tre perni posti davanti, nel mezzo e in coda. Perni
che sostengono le tre ruote. Quella posta al centro dà stabilità, presa e
trazione mentre le altre due permettono di accelerare violentemente.
L’abitacolo è semplice e essenziale, per una vettura che mette i
brividi.
Un’altra caratteristica interessante è stata la rivisitazione
del classico in chiave contemporanea e futuristica, come il progetto di
Andrea Pezzolato e la sua Mercedes Benz 540 Koncept. Ottimo esempio di
soluzione formale a metà strada tra memoria storica di un caso
eccellente, la mitica Mercedes 540, e la sua riproposizione in chiave
moderna. L’abitacolo, come la versione roadster della vettura originale,
presenta solo due posti ma garantisce un ampio spazio posteriore per il
bagagliaio. Elemento caratterizzante dell'interno è l'enorme display
touch-screen posizionato al centro della plancia per integrare le
funzioni di computer di bordo e di supporto alla navigazione. Un altro
display di dimensioni minori è collocato al centro del volante per
fornire al conducente le informazioni di base per la guida.
Tra le city car, è stato apprezzato il progetto Voltron,
nato da una riflessione sulla mobilità urbana. La maggior parte degli
spostamenti in città avviene in auto, che nella grande maggioranza dei
casi hanno a bordo il solo conducente; molto più raro è il caso di
spostamenti con l'auto a pieno carico. L'idea è di creare un veicolo
capace di trasformarsi a seconda del numero di passeggeri che dovrà
ospitare. Non è forse assurdo essere costretti a spostarsi (quando si è
da solo) in un mezzo che pesa 1.500 chili, ha una potenza media di 100
cavalli (che non vengono sfruttati quasi mai), un ingombro medio di 6
metri quadri, emissioni di Co2 insostenibili? Voltron è una risposta a questi problemi.
Pino Pignatta