Aerei, fra trent'anni voleremo così?

La Nasa sta collaudando nel deserto della California un velivolo rivoluzionario senza pilota, che riduce drasticamente consumi ed emissioni. Intanto, è pronto il Boeing 787.

La "manta" che decolla senza pilota

12/06/2010
Un'immagine diffusa dalla Nasa del velivolo sperimentale X-48, ideato per ridurre drasticamente la resistenza aerodinamica e, con essa, consumi ed emissioni.
Un'immagine diffusa dalla Nasa del velivolo sperimentale X-48, ideato per ridurre drasticamente la resistenza aerodinamica e, con essa, consumi ed emissioni.

Come saranno gli aerei di linea fra trent’anni? Forse come l’X-48: un velivolo sperimentale senza pilota, realizzato dalla Boeing, che la Nasa sta collaudando nel deserto del Mojave, in California. Ideato per ridurre drasticamente la resistenza aerodinamica e, con essa, consumi ed emissioni, più che un aereo ricorda una manta. O l’astronave di un film di fantascienza. In realtà riproduce, in scala 1:12, le forme di un jumbo jet del futuro.

    Su un aereo convenzionale i punti di giunzione fra fusoliera, ali e impennaggi di coda creano turbolenza e, quindi, attrito. La forma dell’X-48 permette uno scorrimento più regolare del flusso d’aria. Inoltre, il velivolo segue la cosiddetta “regola delle aree”: a velocità prossime a quella del suono, per avere la minima resistenza un aereo dovrebbe essere progettato in modo che la superficie delle diverse sezioni trasversali corrisponda a quella delle porzioni di un fuso.

    Per rispettare questo principio, i caccia hanno la fusoliera che si assottiglia in corrispondenza dell’ala, ma non è possibile fare lo stesso con gli aerei di linea convenzionali. Un corpo come quello dell’X-48, invece, segue fedelmente questa regola empirica e, ad alta velocità, ha una migliore penetrazione. Infine, e questo sembra essere il maggiore vantaggio, la superficie lambita dall’aria risulta inferiore del 30 per cento rispetto a un aereo convenzionale di uguale capacità. Anche l’attrito, quindi, è minore.

    I risultati dei test sono promettenti, ma non mancano le criticità. Fra queste, l’assenza di finestrini. Per ovviare all’inconveniente, si pensa di installare schermi collegati a telecamere esterne. Molti passeggeri, però, potrebbero ugualmente avvertire un senso di claustrofobia. Un aspetto che dovrà essere valutato.

                                                                                                        Giancarlo Riolfo

L'X-48B più che un aereo ricorda una manta. La superficie lambita dall’aria risulta inferiore del 30 per cento rispetto a un aereo convenzionale di uguale capacità.
L'X-48B più che un aereo ricorda una manta. La superficie lambita dall’aria risulta inferiore del 30 per cento rispetto a un aereo convenzionale di uguale capacità.

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