Dossier - Un avamposto tra le stelle

La Stazione Spaziale Internazionale festeggia dieci anni di attività. E da alcuni mesi ospita per la prima volta un equipaggio completo, sei astronauti. La nostra fotogallery.

Il più grande oggetto spaziale mai costruito dall’uomo

10/05/2010
L'installazione della “Cupola” sulla Stazione spaziale internazionale, un vero e proprio osservatorio orbitale
L'installazione della “Cupola” sulla Stazione spaziale internazionale, un vero e proprio osservatorio orbitale

La Stazione Spaziale Internazionale festeggia i dieci anni di attività. Era il 2000, infatti, quando vi pose piede il primo equipaggio permanente, composto da un astronauta americano e due russi. Da allora, l’avamposto dell’uomo nello spazio ha continuato ad essere abitato, giorno dopo giorno, anno dopo anno, senza interruzione. Quello che si celebra, però, non è un semplice anniversario.

    Da alcuni mesi l’ISS (International Space Station) ospita per la prima volta un equipaggio completo, con sei astronauti. E, dopo l’installazione della “cupola” di osservazione (costruita, al pari di molti altri elementi, in Italia), il montaggio in orbita del grande laboratorio, iniziato nell’ormai lontano 1998, sta per concludersi. Il 14 maggio partirà da Cape Canaveral lo Shuttle Atlantis - una delle ultime missioni delle navette americane - con a bordo il modulo russo MRM-1. Poi sarà la volta di Leonardo e, quindi, del laboratorio Nauka, che concluderà la costruzione. Soprattutto, e questa è la notizia, nelle scorse settimane i partner internazionali - Stati Uniti, Europa, Russia, Canada e Giappone - hanno deciso di mantenere in funzione la stazione ben oltre la scadenza prevista del 2016. Come minimo sino al 2020, probabilmente assai di più.

    Un’estensione della vita operativa che compensa i ritardi accumulati durante la costruzione a causa dapprima delle difficoltà economiche dell’agenzia spaziale russa e, quindi, della tragedia dello Shuttle Columbia. A trarne giovamento sarà la scienza, che solo ora dispone appieno delle enormi potenzialità della struttura. L'ISS è il più grande oggetto spaziale costruito dall’uomo. Misura quasi 110 metri di lunghezza, ha una massa di 350 tonnellate e un volume interno di mille metri cubi, come tre appartamenti di 120 metri quadri. Da terra, di notte, è facilmente visibile ad occhio nudo (per sapere dove e quando guardare, basta cliccare http://esa.heavens-above.com/esa/iss_step1.asp). A bordo del laboratorio, che ogni 91 minuti compie un'orbita attorno alla Terra, si fa ricerca in tutte le discipline: medicina, biologia, fisica, astronomia, climatologia.

    La lunga permanenza in assenza di peso ha numerosi effetti sul corpo umano, dalla perdita di calcio nelle ossa all'atrofia dei muscoli: sulla stazione spaziale si misura la capacità di adattamento in vista di future missioni su Marte e, al tempo stesso, si cerca la cura per malattie che colpiscono milioni di persone. Sempre in assenza di peso, cambia il modo in cui crescono i tessuti e si formano i cristalli delle proteine. E si possono condurre esperimenti sul comportamento dei fluidi, sulle reazioni chimiche, su fenomeni quali la superconduttività, impossibili qui sulla Terra. Intanto, un enorme risultato l'ISS già lo ha raggiunto. Non sul piano scientifico, ma su quello politico.

    Per la prima volta, superando enormi difficoltà, i vecchi rivali - Stati Uniti e Russia - hanno dato vita a un programma congiunto che, per complessità e costi, è secondo soltanto al progetto lunare Apollo. A loro si è aggiunta l'Europa, che ha saputo dimostrare una volta tanto unità d'intenti oltre a capacità tecnologica. E poi gli altri partner, in uno sforzo che è davvero globale. Anche per questa ragione o, forse, proprio per questa ragione, il presidente Obama ha cancellato il ritorno dell'uomo sulla Luna, ma ha voluto rilanciare la Stazione Spaziale. Laboratorio per la scienza e per costruire il futuro equilibrio mondiale.

Giancarlo Riolfo
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