2012, e ora tutti a osservar le stelle

Per il nuovo anno vi proponiamo un itinerario magico tra pianeti e galassie, alla scoperta del Planetario di Torino. E di come lavorano oggi gli astrofici.

Per ammirare i cieli come sono, com'erano e come saranno

28/12/2011

Nel momento in cui tutti guardano a Torino e moltissimi si recano per festeggiare i 150 anni dell'Unità nazionale, il cui programma di eventi finirà a marzo 2012 (www.italia150.it), vi proponiamo per l'inizio del nuovo anno un itinerario fuori dalle celebrazioni ufficiali, ma di grande interesse e impatto: una visita al Parco Astronomico “Infini.to”, costruito sulla collina, nel comune di Pino Torinese, ma a solo otto chilometri dal centro della capitale subalpina. Si tratta di una realtà assolutamente unica nel nostro Paese, quasi unica in Europa e di un luogo assai suggestivo, diremmo quasi magico.

L'osservatorio astronomico vero e proprio è composto da 4 telescopi che proprio nell'anno che sta per finire hanno celebrato il loro centenario: fu nel 1911, infatti, che Giovanni Boccardi trasferì gli strumenti astronomici che usava sul tetto di Palazzo Madama. Da allora l'Osservatorio astronomico di Pino Torinese è diventato un importante centro di studi di pianeti, stelle e galassie. Ora che è diventato Parco Astronomico è anche un polo divulgativo di avanguardia aperto al pubblico, ai giovani, alle scuole , ma anche ai gruppi della Terza età.

L'interno del Parco astronomico "Infini.to" di Torino.
L'interno del Parco astronomico "Infini.to" di Torino.


Tutto questo ce lo illustra il professor Attilio Ferrari che presiede “Infini.to”, il quale è composto, oltre che dai telescopi storici che vedrete avvicinandovi alla strada dell'Osservatorio in automobile, anche dal Museo dello spazio e da un recentissimo Planetario che è completamente digitale essendo basato sulla tecnologia “Digistar 3”. Proprio il suo nome “Infini.to” sta a sottolineare la centralità che vi coprono l'informatica e quindi le attività interattive. Il Museo è un edificio di grande fascino, costruito in acciaio, cemento e vetro praticamente invisibile dal bosco perchè parzialmente interrato sul fianco della collina. Nel contempo si tratta di una struttura che favorisce al massimo l'illuminazione naturale e che è ecosostenibile in quanto è stata realizzata nel rispetto dell'ambiente e del risparmio energetico.


La cupola del planetario che è di forma sferica, il cono di vetro situato al centro dell'architettura simboleggia un buco nero e la scala che s'ispira all'infinito suggeriscono le geometrie dell'universo
. Alla guida intorno al cosmo incontrerete quattro grandi protagonisti. Al livello "zero", Ipazia, la scienziata di Alessandria d'Egitto, vi fa scoprire cosa provano gli antichi davanti al Sole e alle eclissi. Al livello "uno" vi è Galileo che vi mostra come , grazie al suo canocchiale, tutto cambia. Di lì in poi gli uomini imparano a vedere l'universo partendo dal sistema solare, dove è la Terra a ruotare intorno al Sole e non viceversa. Al livello "due" vi attendono Lagrange e Newton per farvi vivere gli effetti di una tra le forze fondamentali che regolano l'universo: la gravità. Qui scoprirete il segreto delle pattinatrici, quindi potrete saltare sulla Luna dove, come ricorderete, gli astronauti fluttuavano più che camminare, visto che la gravità è inferiore a quella della Terra. Infine potrete pedalare nel sistema solare con una terribile cyclette posta davanti a uno schermo su cui vi verranno incontro tutti i pianeti. Partirete baldanzosi anche se magari siete un insegnante sugli anta e poi scoprirete che già arrivare a Mercurio è dura, mentre un vostro alunno di dieci anni abituato alla palestra non avrà problemi a raggiungere Urano.


Al livello "tre", infine, vi sarà Hubble in persona a scortarvi verso la scoperta della cosmologia. Qui la pedalata è fra le galassie, ma c'è anche una pioggia cosmica che incanta i bambini in quanto i raggi cosmici che c'investono in continuazione e che sono in arrivo dalle stelle diventano sferette luminose. E non è facile convincerli che quelle lucine sono qualcosa di vero. Ci piace segnalare una curiosità: un bel pannello illustra un episodio grazioso e curioso, e cioè la storia del lavoro con cui nel 1948 venne dimostrato come nacque l'universo: con un Big Bang, lo sappiamo tutti. Ma poi? Come si sono formati tutti gli elementi da cui siamo nati anche noi? Il lavoro del 1948 è firmato da tre grandissimi scienziati, Alpher, Bethe, Gamow sicchè il lavoro potè ricevere un soprannome significativo: Alfa, Beta, Gamma, l'inizio insomma.

Il planetario di Pino Torinese.
Il planetario di Pino Torinese.


Meta finale del percorso è ovviamente il planetario dove, sprofondati in cento comode poltrone si possono ammirare i cieli stellati come sono, come erano, come saranno, scoprire i pianeti, le eclissi e le costellazioni. Il tutto grazie ai sei proiettori combinati in modo da dare una sensazione tridimensionale. Note finali: ad “Infini.to” c'è uno staff fantastico, gentile, preparato, appassionato e anche giovane, con la direzione di Maria Piera Genta. Proprio per questo si consiglia di telefonare e prenotare (800-329329) e di controllare i programmi e gli orari sul sito: www.planetarioditorino.it

Ida Molinari
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