Un buon bicchiere fa salute, però...

Vino rosso fa buon sangue, recita un vecchio proverbio. Ma se un bicchiere a tavola è addirittura salutare, tracannare è un pericolo specie per i giovani. I consigli degli esperti.

Vino rosso fa buon sangue

12/11/2011

Allora è vero che il vino rosso fa buon sangue, come sostiene la saggezza popolare? Sembra di sì, stando a un recente studio effettuato dall’Inran, l’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione, con la collaborazione del centro ricerca e innovazione della Fondazione Edmund Mach-Istituto agrario di San Michele all’Adige e del Dipartimento di scienze biochimiche dell’Università La Sapienza di Roma.

      Obiettivo dell’indagine, finanziata dal Ministero dell’agricoltura: valutare la capacità della bevanda cara a Bacco di limitare l’aumento nel sangue dei grassi ossidati dopo un pasto molto ricco di cibi e condimenti "corposi”.

      Bocciata l'acqua

* Allo studio hanno partecipato 12 volontari, 6 uomini e 6 donne di età compresa tra 24 e 35 anni, ai quali è stato servito un doppio cheeseburger da 200 grammi, accompagnato da 300 millilitri di acqua. Dopo due settimane, replica: ma stavolta, al posto dell’acqua è stata servita un uguale dose di vino rosso.
* «Dal confronto», ha detto Fausta Natella, ricercatrice dell’Inran capofila dell’indagine, «è risultato che bere vino rosso ha evitato che aumentassero nel sangue le sostanze, pericolose per la salute dell’organismo, generate dalla perossidazione dei grassi. Aumento che è stato invece osservato dopo il pasto con acqua».
* «Purtroppo», ha aggiunto la scienziata, «siamo continuamente esposti alle incursioni di agenti ossidanti, che si trovano sia nell’ambiente, sia negli alimenti che mangiamo. Adottando sane abitudini a tavola, possiamo aiutare l’organismo a contrastare gli aggressori: scegliendo cibi poveri di grassi, che producono quindi poche scorie ossidate, e dando la preferenza ad alimenti generosamente provvisti di antiossidanti, come frutta, verdura e, appunto, vino rosso».

Antiossidanti salvacuore

* Il vino, qualunque sia il suo colore, è costituito da acqua, da alcol etilico, o etanolo, e da una piccola quota di altri ingredienti. Tra di essi spiccano i flavonoidi, pigmenti che colorano la frutta e la verdura, e il resveratrolo, un polifenolo che si trova negli acini dell’uva.
* Questi due elementi hanno una forte capacità antiossidante: sono in grado di rallentare l’invecchiamento delle cellule e aiutano a proteggere il cuore, tenendo sotto controllo il colesterolo e i trigliceridi. Una polizza, insomma, per una vita più longeva all’insegna del benessere.

Dosare le libagioni

* Bisogna ovviamente non darci dentro, perché l’alcol in dosi generose si trasforma da buon alleato in temibile avversario. Come conferma un principio della farmacologia, secondo il quale la differenza tra benefico e tossico la fa la quantità.
* Su questo l’Inran è tassativo. Per misurare il livello consigliabile, rammentano le sue “Linee guida per una sana alimentazione italiana”, si ricorre all’unità alcolica, che corrisponde a circa 12 grammi di etanolo: una dose contenuta in 125 millilitri di vino di media gradazione (12 gradi), vale a dire un bicchiere da tavola non colmo fino all’orlo.
* Un uomo adulto sano, se non beve altri alcolici, può permettersi fino a tre unità alcoliche al giorno, pari a tre bicchieri di vino, bianco, rosso o rosato che sia. Si tratta di un valore di riferimento, giacché un quantitativo giudicato appropriato per una persona può risultare eccessivo per un’altra: un parere del proprio medico, in proposito, non guasta.
* Per le donne, sempre adulte e sane, la quantità quotidiana (se non bevono altro alcol), si riduce a non più di due bicchieri, perché il loro organismo tollera meno l’etanolo rispetto a quello maschile. Per due motivi: innanzitutto, la donna pesa generalmente meno dell’uomo; inoltre, il fegato muliebre produce meno alcoldeidrogenasi, un enzima che ha il compito di metabolizzare l’alcol per accelerarne lo smaltimento, dal momento che non può essere accumulato nell’organismo.
* Le donne in gravidanza, ammonisce l’Inran, dovrebbero smettere di bere alcolici o, almeno, ridimensionare drasticamente le dosi a non più di una-due unità alcoliche alla settimana.
* Quanto agli anziani, l’efficienza del metabolismo dell’etanolo cala in modo rilevante, per cui è saggio ridurre il consumo quotidiano a una sola unità alcolica. E molta attenzione devono fare quelli che prendono farmaci per curarsi, ascoltando il proprio medico sull’opportunità o meno di bere.
* Disco rosso per bambini e adolescenti under 16, sia per un’imperfetta capacità del loro organismo di trasformare l’alcol, sia perché quanto è più precoce l’incontro con il primo bicchiere, tanto più sale il rischio di esagerare negli anni successivi. Niente bevute a digiuno.

Il vino, raccomanda l’Inran, va bevuto nei pasti principali della giornata, così da rallentare l’assorbimento dell’alcol nell’organismo. Se lo si manda giù a digiuno, l’etanolo entra subito in circolazione nel sangue, influenzando negativamente le cellule nervose: in breve, si è presto preda di stordimento ed ebbrezza, soprattutto se non si è abituati agli alcolici.
* E’ poi opportuno bere a piccoli sorsi e non tutto d’un fiato, in ossequio al detto “si beve l’acqua, si degusta il vino”, per permettere al fegato di lavorare l’alcol etilico senza affanno: in media, un bicchiere di vino viene smaltito in circa 2 ore, ma sulla velocità di smaltimento degli alcolici influiscono diversi fattori, per esempio sesso, etnia, costituzione fisica, abitudine a bere, malattie, uso di farmaci.
 * Infine, per fare bene il vino deve anche essere buono, genuino. Meglio dunque puntare sulle produzioni a denominazione di origine controllata e garantita, quelle cioè che si fregiano dei marchi doc e docg.
* Non va inoltre dimenticato che, seppure sia praticamente privo di nutrienti, l’alcol è comunque calorico. Un grammo fornisce 7 calorie: un bicchiere di vino a 12 gradi ne vale dunque 84, un bicchierino di liquore a 40 gradi (40 millilitri) ne ha 94 e 100 una lattina di birra  a 4,5 gradi (330 millilitri). Quando si beve, occorre dunque mangiare un po' meno, perché nel bilancio energetico entrano anche tali calorie.

Maurizio Bianchi e Giusi Galimberti
Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare
%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati