28/12/2011
L’influenza intestinale è una
patologia molto diffusa, soprattutto nei bambini. In realtà non è causata dal
virus dell’influenza. L’influenza vera e
propria interessa, infatti, l’apparato respiratorio mentre quella “intestinale”
colpisce lo stomaco e l’intestino tenue o crasso. In aggiunta, la prima è
stagionale mentre la seconda no (non è
quindi efficace il vaccino antinfluenzale). L’influenza intestinale è
causata da un’infiammazione della mucosa
dello stomaco o dell’intestino dovuta alla presenza di virus o di batteri. Che
provocano:
Infezione intestinale
(enterite)
Infezione dello stomaco
e dell’intestino (gastroenterite)
Almeno il 95% dei bambini entro
i primi tre anni di vita abbia subito almeno un episodio di gastroenterite
virale. L’infezione è abbastanza rara al di sotto dei 6 mesi,
probabilmente per merito della protezione conferita dagli anticorpi materni
(IgC) trasmessi per via placentare o
dalle IgA contenute nel latte materno.
I principali e più temuti
responsabili dell’influenza intestinale sono i rotavirus responsabili della progressiva distruzione
del rivestimento della parete
intestinale con conseguente difficoltà a digerire cibi e perdita di fluidi
dalle cellule nell’intestino (che produce la diarrea liquida). L’infezione è altamente contagiosa e si
possono avere delle vere e proprie epidemie soprattutto in inverno, nei mesi
che vanno da novembre a marzo. I virus sono spesso trasmessi con le mani non
lavate. Le persone possono prendere il virus attraverso un contatto stretto con
persone infette, dividendo il cibo, una bevanda o utensili da cucina, oppure
ancora mangiando cibi o bevendo bevande contaminate. Le persone che non
presentano più i sintomi, possono essere comunque contagiose,
visto che il virus può essere trovato nelle loro feci fino a due settimane dopo
la loro completa guarigione. Inoltre, alcune persone possono infettarsi senza
sviluppare sintomi, aumentando così il pericolo di contagio.
Il paziente colpito da
influenza intestinale sviluppa una serie
di disturbi molto invadenti, quali nausea, vomito, diarrea, inappetenza, febbre, stanchezza, mal di testa
e brividi.
La
gastroenterite acuta è una delle patologie pediatriche più frequenti e la
diarrea è una delle cause più importanti di accesso in pronto soccorso. Il
tempo di incubazione è di 36-48 ore e il paziente infetto può eliminare il
virus attraverso le feci per 2-5 giorni dopo l’arresto della diarrea. Solitamente
manca la febbre.
I bambini con il rotavirus
hanno vomito e diarrea liquida per un periodo che va dai 3 agli 8 giorni,
insieme con febbre e dolori addominali. Il rotavirus può anche infettare adulti
in stretto contatto con bambini infetti, anche se i sintomi negli adulti sono
più lievi. Gli adulti possono infettarsi anche dopo uno stretto contatto con un
lattante infetto; in ogni caso, la malattia sarà generalmente lieve o
addirittura asintomatica.
Trattandosi di virus gli antibiotici sono inefficaci; è stata segnalata l’efficacia della batterioterapia orale
(assunzione di fermenti lattici probiotici) sia a carattere preventivo che terapeutico. Dall’inizio
del 2006 è disponibile un vaccino capace di proteggere, soprattutto i più
piccoli, dall’attacco del virus; altri sono in via di sviluppo.
Esistono poi patologie intestinali di origine batterica provocate da salmonella, stafilococchi, escherichia coli
(responsabile della diarrea del viaggiatore o vendetta di Montezuma) che
colpisce circa 25 milioni di viaggiatori nel mondo.
Queste sono di derivazione alimentare e si
trasmettono con gli alimenti e l’acqua.
Le forme batteriche sono caratterizzate da
febbre, dolori addominali e diarrea.
In questo caso è necessario scoprire quale
patogeno ci ha fatto visita e sarà il medio a stabilire la terapia antibiotica
idonea.
Diagnosi
Se si ha il dubbio di aver
preso una gastroenterite, è consigliabile farsi visitare dal proprio
medico curante, anche se molte persone non lo fanno. I medici solitamente
diagnosticano una gastroenterite virale basandosi sui sintomi e su un esame
fisico. Il medico potrebbe anche chiedere un campione di feci per esaminarlo in
cerca del rotavirus o per verificare che la causa dei sintomi siano, al
contrario, batteri o parassiti. Non esistono al momento test di routine per gli
altri tipi di virus.
Trattamento
La maggior parte dei casi di gastroenterite virale si
risolve nel tempo senza bisogno di alcuno specifico trattamento. L’uso
di farmaci che inibiscono la peristalsi (e quindi riducono il
numero delle scariche di diarrea) non è prudente: in questo modo si può
mascherare una perdita di liquidi che avviene comunque, ma che resta
nell’intestino. Il corpo umano ha bisogno di fluidi per funzionare.
La disidratrazione è la perdita di liquidi dal corpo. Importanti sali e
minerali, noti come elettroliti, possono essere persi con i fluidi. La
disidratazione può essere causata dalla diarrea, dal vomito, da una eccessiva
urinazione o da un eccessiva sudorazione oppure dal non bere abbastanza a causa
della nausea, dalla difficoltà di deglutire o dalla perdita di appetito.
Nelle gastroenteriti virali, la combinazione di
diarrea e del vomito può causare la disidratazione.
I sintomi della
disidratazione sono:
1) sete
eccessiva
2) secchezza
delle fauci
poca urina o
urina di color giallo scuro
3) grave
debolezza o letargia
4) giramenti di
testa
Una disidratazione leggera può essere trattata bevendo
liquidi. Una disidratazione grave può richiedere l’uso di flebo e il ricovero
in ospedale. Non curare una disidratazione grave può mettere in pericolo la
vita stessa del paziente.
I bambini richiedono attenzioni particolari. A causa
della dimensione limitata del loro corpo, i neonati e i bambini piccoli sono a
rischio maggiore di disidratazione. Esistono soluzioni orali che possono
rimpiazzare i liquidi, minerali e sali persi.
Ecco alcuni
consigli per alleviare i sintomi della gastroenterite virale.
1) permettete
al tratto gastrointestinale di sistemarsi non mangiando per qualche ora
2) bere piccole
quantità di liquidi chiari o succhiare pezzi di ghiaccio se il
vomito permane un problema
3) dare ai
neonati e ai bambini la soluzione orale per rimpiazzare i fluidi e gli
elettroliti persi
4) reintrodurre
gradualmente i cibi, partendo da quelli più blandi e facili da digerire come
pane tostato, brodo, mele e riso
5) evitare
prodotti caseari, caffeina ed alcool fin o quando il recupero non sia
completo
6) riposare il
più possibile
Cura e dieta
Il più importante obiettivo nel curare le influenze intestinali nei
bambini e negli adulti è quello di prevenire una grave perdita di liquidi
(disidratazione). Questo trattamento deve iniziare in casa. ed il medico può
dare istruzioni specifiche su quali tipi di liquidi somministrare.
Si raccomanda che le famiglie con neonati e bambini piccoli conservino
una scorta di soluzione di reidratazione orale a casa in qualsiasi momento e
utilizzino la soluzione quando si verifica la prima scarica di diarrea nel
bambino. Questi preparati sono disponibili in farmacia senza prescrizione
medica, in genere sotto forma di bustine. Seguite le istruzioni scritte sulla
confezione e usate acqua pulita o bollita.
I farmaci, compresi gli antibiotici (che non hanno alcun effetto sui
virus) e gli altri trattamenti, devono essere evitati a meno che non siano
stati raccomandati da un medico.
Se si
sospetta di aver contratto l’influenza intestinale:
1)
Smettere di bere e mangiare per qualche ora, per
lasciare il vostro stomaco libero.
2)
Bere liquidi in abbondanza, bevande o soluzioni per lo
sport, per prevenire la disidratazione. Se avete problemi a tollerare i
liquidi, bevete in piccoli sorsi frequenti. Assicurarsi di urinare normalmente
e controllare che l’ urina sia leggera e chiara e non scura. Il movimento
infrequente di urine scure è un segno di disidratazione. Anche le vertigini o
la sensazione di stordimento sono segni di disidratazione. Se uno qualsiasi di
questi sintomi si verificano e non potete bere liquidi a sufficienza,
consultate un medico.
3)
Tornare tranquillamente a mangiare. A poco a poco
iniziare a mangiare alimenti insipidi e facili da digerire, come ad esempio
cracker, toast, gelatina, banane, riso e pollo. Smettere di mangiare se vi
ritorna la nausea. Per alcuni giorni evitare il latte e i prodotti lattiero –
caseari, la caffeina, l’alcool, la nicotina e gli alimenti grassi o molto
conditi.
4)
Considerare di assumere paracetamolo per
alleviare di disagio, tranne in caso di malattia al fegato.
5)
Riposare in abbondanza. La malattia e la
disidratazione possono rendere deboli e stanchi.
Se si
sospetta che il bambino abbia la gastroenterite:
1)
Farlo riposare
2)
Quando il bambino smette di vomitare, cominciare a
offrirgli piccole quantità di soluzione di reidratazione orale ( come Dicodral
). Non usare solo acqua. Nei bambini con influenza intestinale l’acqua non
viene assorbita bene e ciò non permette di sostituire i liquidi persi. Evitare
anche il succo di mela e il latte, che possono far peggiorare la diarrea.
3)
Introdurre a poco a poco nella sua dieta degli
alimenti leggeri e facili da digerire, come pane, riso, banane e patate.
Evitate di dare prodotti lattiero-caseari al vostro bambino e alimenti
zuccherati quali gelati, bibite e caramelle. Questi possono fare peggiorare la
diarrea.
4)
Somministrare paracetamolo per alleviare la febbre ed il disagio, a meno
che il bambino non abbia malattie del fegato. Non dare aspirina al bambino.
5)
Somministrare fermenti lattici.
6)
Se il bambino è
malato, non dare niente da bere per 30-60 minuti, quindi i piccole quantità di
liquido. Se viene allattato al seno, lasciare poppare il bambino. Se il bambino è alimentato al biberon, dare una piccola quantità di soluzione di
reidratazione orale.
La dieta contro diarrea e
dissenteria
In caso di diarrea acuta è consigliabile una dieta
idrica a base di acqua e tè al limone zuccherato. Passata la fase di diarrea
critica, per continuare a bolccare la diarrea si potrà integrare nella dieta
cibi come minestre di riso molto cotto, semolino, patate o carote lesse
schiacciate, carne tritata ed omogeneizzata (si veda tabella in allegato).
Prevenzione
Prevenire è l’unica maniera per evitare la
gastroenterite virale. Non esiste un vaccino. Si può evitare:
lavandosi
le mani completamente dopo aver usato il bagno o dopo aver cambiato i
pannolini, lavandosi
le mani completamente prima di mangiare, disinfettando
le superfici contaminate, non
mangiando cibi o bevendo bevande che possono essere stati contaminati
Stomaco e intestino : rimedi
naturali
I rimedi naturali
posso essere un valido alleato contro i disturbi che colpiscono l’intestino
e lo stomaco. Forse non ci crederete, ma la prima difesa
contro batteri,
virus e
tossine comincia proprio dall’intestino, che ospita l’80% delle cellule
immunitarie dell’intero organismo in grado di distinguere le sostanze utili
come i nutrienti da quelle dannose. Infatti, un intestino pigro, così come uno
stomaco irritato impediscono agli anticorpi di svolgere il proprio ruolo
protettivo causando un calo delle difese immunitarie. La natura ci
viene incontro con l’uncaria e l’arsenicum album.
Estratto di uncaria. L’uncaria è un’erba famosa per le
sue proprietà immunostimolanti e depurative. L’uncaria, come il caffè, è anche un potente antiossidante naturale, un ricostituente della flora
microbica intestinale e un antibatterico in grado di stimolare gli anticorpi.
Si consiglia di assumere l’estratto secco nebulizzato di uncaria tutti i giorni
per tre settimane: il dosaggio va da 2 a 4 mg per chilogrammo di peso corporeo,
suddivisi in due somministrazioni, preferibilmente lontano dai pasti.
Arsenicum album. L’arsenicum album è in grado di
prevenire le varie forme di gastroenterite tipiche della stagione fredda. Non a
caso viene utilizzato anche in stato di salute indebolito e in caso di
intestino o stomaco ipersensibile al freddo e alle variazioni alimentari.
Inoltre, questo integratore naturale attenua anche la malinconia e gli stati d’ansia. Per la prevenzione viene consigliato di assumere per
un mese una dose alla 15 CH alla settimana di Arsenicum album. In fase acuta si
può passare alla 9 CH una o due volte al giorno.
Stefania Marchisio