25/06/2011
Oggi si parla molto di diabete, certamente molto più che un tempo. Il motivo è semplice, una volta il diabete era solo e semplicemente "la patologia che obbliga a iniettarsi di continuo l'insulina che il pancreas non produce più" (diabete di tipo 1).
Oggi, questo genere di diabete è molto meno diffuso di quello di tipo 2, che si manifesta in genere dopo i 35-40 anni ed è legato a cattiva alimentazione e stile di vita (due su tre di questi malati sono obesi). Basta pensare che il diabete insulino-dipendente (tipo 1) oggi riguarda lo 0,2 per cento della popolazione, mentre quello di tipo 2, oltre il 5 per cento, vale a dire 3 milioni di persone solo in Italia. Ed è in continuo aumento.
L' Organizzazione Mondiale della Sanità calcola che, prima del 2025, saranno 370 milioni gli ammalati nel mondo. E' il "grande nemico".
La differenza forse più importante tra i due tipi di diabete è questa: il diabete di tipo 2, si può, nella maggior parte dei casi, prevenire. Ecco perché se ne parla tanto. Se tutti conoscessero questo pericolo e i modi per evitarlo, la diffusione del diabete di tipo 2 potrebbe ridursi veramente in maniera significativa e forse addirittura sconfiggere.
Il diabete è silenzioso, l’eccesso di zucchero nel sangue non dà
sintomi, passa inosservato perché si sta bene; ma silenziosamente fa
danni che diventano gravi nel lungo periodo. Se la glicemia è alta tanto
da causare la presenza di glucosio nelle urine, il paziente urina
molto, ha continuamente sete, perché urinando molto si ha più bisogno di
bere e può tendere a dimagrire. Inoltre, la presenza nelle urine
favorisce le infezioni urinarie ricorrente, come le candidosi.
Di diabete non si muore, ma si vive male. I danni principali sono nella
retina, nel fondo dell’occhio (la vista si riduce o addirittura si
perde), nei reni, nelle arterie (grandi e piccole, quindi le arterie del
cuore, con rischio di infarto, del cervello, con rischio di ictus,
delle gambe, con rischio di arteriopatia periferica (quest'ultima è la
causa del piede diabetico, con ulcerazioni degli arti inferiori).
Emilia Patruno