A piedi sulle strade di Chiara d’Assisi

A 800 anni dalla sua consacrazione, per ricordare la fuga dalla casa paterna avvenuta la notte della domenica delle Palme, un gruppo di pellegrini ha ripersorso il Cammino della santa.

Quarta tappa: a San Damiano

08/04/2012
Scendendo da Sant'Angelo in Panzo.
Scendendo da Sant'Angelo in Panzo.

Si esce da Sant'Angelo percorrendo un bel viale bordato di querce e il Cammino prosegue ora in discesa, consentendo di recuperare le forze. C'è anche il tempo per un sorriso di fronte alle indicazioni stradali che fornisce la guida, non perché non siano corrette, ma per la toponomastica francescana. Dobbiamo infatti superare l'incrocio con Via Madre Terra (chiesetta sulla sinistra) e arrivare a un secondo incrocio, con Via Sorella Acqua...

 

L'avvicinamento a San Damiano toglie il fiato, tanto appare bello il convento dal sentiero che si snoda in mezzo agli olivi e alle pecore al pascolo.

Una fontana ristoratrice accoglie i pellegrini e ci stupiamo di non essere soli, per la prima volta della giornata. Qui l'affollamento può essere significativo, ma nulla toglie al fascino di un luogo fondamentale tanto per Francesco quanto per Chiara.

 

“E così, per volontà del Signore e del beatissimo padre nostro Francesco, venimmo ad abitare accanto alla chiesa di San Damiano. Qui, in breve tempo il Signore, per sua misericordia e grazia, ci moltiplicò assai, perché si adempisse quanto egli stesso aveva preannunciato per bocca del suo Santo” (Testamento di Santa Chiara).

San Damiano, come ci spiega il frate che incontriamo, rappresenta il luogo cardine della spiritualità clariana, in cui la Santa visse per 42 giorni e dove, giorno dopo giorno, diede forma al suo desiderio di vivere la povertà e di condividerla con la comunità.

 

È anche il luogo in cui la Santa trascorrerà gli ultimi 28 anni della sua vita immobilizzata a letto, a causa delle malattie e dell'indebolimento. Nonostante ciò continuerà a vivere le privazioni e i digiuni con la stessa gioia, dolcezza e fermezza degli inizi. Il lavoro è sempre stato considerato importante nella Regola e Chiara non vi si sottraeva nonostante la malattia. Venivano svolte all'epoca attività manuali come la filatura e la coltivazione dei campi.

Chiara è stata la prima donna a scrivere una Regola per altre donne e questo accade nel 1251, utile risulta l'esperienza di vita eremitica vissuta con le sue Sorelle.

 

Il Cammino di Chiara si completa con la quinta tappa, che ci conduce alla basilica di Santa Chiara.

Si tratta di appena un chilometro di strada. A quei tempi vi si trovava la chiesa di san Giorgio e qui, come già San Francesco, Chiara fu sepolta. Poco dopo la sua morte (11 agosto 1253) le sue consorelle di San Damiano riuscirono ad ottenere la permuta del loro monastero originario con quella chiesa e iniziarono la costruzione dell'attuale basilica, che venne consacrata nel 1265.

Gabriele Salari
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