Estate, l'arte del viaggiare lento

Cinque proposte per vivere le vacanze in modo alternativo e con ritmi "slow": dalle camminate sulle ferrovie dismesse dell'Abruzzo alle fortezze abbandonate nella prima guerra mondiale.

Viaggiare via mare

09/08/2012

Yasmina guarda la nave allontanarsi placida dal porto di Livorno. Torna a casa, in Marocco, per trascorrere il Ramadan con i parenti. Mohamed, invece, è camionista e scenderà con il suo mezzo a Barcellona dove la nave fa scalo. Si incontrano nella sala moschea della nave nella quale i musulmani possono stendere il tappetino e pregare in direzione della Mecca.

Sul ponte, accanto alla piscina, i loro sguardi incrociano quelli di tante famiglie italiane in vacanza. Chi va in moto o in camper o vuole semplicemente portare la propria auto, apprezza la nave come mezzo di trasporto per visitare il Mediterraneo. C'è anche chi viaggia con il proprio amico a quattrozampe e vuole evitargli un viaggio negli spazi angusti dell'auto o dell'aereo.

Una vera soluzione low cost, visto che i traghetti diretti in Spagna, Marocco, Grecia e Tunisia offrono soluzioni per tutte le tasche, dalle cuccette alle cabine con ogni comfort. “Abbiamo passato due giorni e mezzo di navigazione prendendo il sole ma anche facendo amicizia con delle famiglie marocchine” racconta Gabriella, 33 anni, romana. “E’ stato un impatto dolce con il Paese che andavamo a visitare, un modo per iniziare a conoscere i suoi abitanti in una sorta di terra di mezzo, di tempo sospeso”.

Per molti la nave è un modo per poter viaggiare con tutto l’occorrente per una vacanza in campeggio oppure per portarsi a casa souvenir ingombranti come tappeti o specchi. Qualcuno ammette di viaggiare lento per il bisogno di prendersi una pausa dalla vita di tutti i giorni e apprezzare l’avvicinamento alla meta che si è perso totalmente con l’aereo. Pochi ammettono di aver paura dell’aereo e in nave, invece, si sentono sicuri anche perché le dimensioni di questi giganti dei mari offrono una grande stabilità.

Non è un caso poi che le “autostrade del mare”, come le chiama il Gruppo Grimaldi che opera nel Mediterraneo trasportando merci e persone, siano in questo periodo anche più affollate delle nostre autostrade dove si sente il peso del caro benzina.
Di certo via mare si apprezza il mare nostrum non solo come crogiuolo di culture, ma anche come espressione di una storia condivisa, sia che si vada a visitare Cartagine o la città romana di Volubilis in Nord Africa oppure la Grecia classica.
E se il tempo passato a osservare il mare fornirà anche l’occasione per leggere un buon libro o incrociare i delfini che saltano all’orizzonte, sarà un motivo in più per apprezzare il viaggiare lento.

Gabriele Salari

Gabriele Salari
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