Affrontare una strage silenziosa

Un progetto di ricerca-azione per cogliere gli indici di rischio predittivi sull'uso degli stupefacenti e così improntare un percorso di prevenzione tra gli adolescenti.

I singoli indici predittivi

18/05/2011

Analizzando i singoli indici predittivi che emergono dalle risposte del campione, nel 59% dei casi (a conferma dell’importanza che il gruppo dei pari rappresenta per gli adolescenti) emerge quale indice predittivo: “interazione con coetanei che hanno atteggiamenti positivi e tolleranti verso la droga o interazione con coetanei che ne fanno uso”. Degna di nota la risposta alla domanda: “Se volessi, sapresti come procurarti alcune sostanze stupefacenti?”.
Il 57% afferma che sarebbe facile reperirle. Si evidenzia altresì un ulteriore indice predittivo ovvero “disponibilità e accessibilità delle droghe nel contesto sociale in cui si vive”; nel 40% dei casi si rileva un uso precoce (prima dei 13 anni) di tabacco e alcool; il 26% dei ragazzi dichiara di aver assunto comportamenti precoci di tipo antisociale (coinvolgimento in risse, intimidazioni o minacce, menzogne o imbrogli finalizzati al divertimento); in relazione alla difficoltà di resistere alla pressione di gruppo, il 15% dei ragazzi dichiara che di fronte a una richiesta del gruppo si sentirebbe condizionato ad assumere sostanze stupefacenti; qui è interessante scendere nel dettaglio delle motivazioni per cui si dà questa risposta, e a tal proposito i ragazzi evidenziano che userebbero la sostanza per dimenticare i problemi, per curiosità e per non essere esclusi dal gruppo.

Nel 14% dei casi si registra l’atteggiamento e le credenze positive sull’uso di sostanze (che sommate a pressione del gruppo e impulsività fanno si che la probabilità di inizio si alzi notevolmente); infine il 5% riporta che nel contesto familiare vi sono da parte di fratelli e sorelle atteggiamenti o comportamenti positivi o di tolleranza verso le droghe; nell’ 1% dei casi si riportano atteggiamenti di questo tipo, riferiti specificatamente ai genitori.
Ciò induce a un’ulteriore riflessione sul ruolo della famiglia oggi, sulla qualità delle relazioni affettive al suo interno, sulle sue difficoltà, incertezze e le conseguenze preoccupanti cui si va incontro assumendo stili educativi che lasciano spazio alla confusione.
Un dato importante su cui riflettere ed eventualmente da cui partire per l’implementazione di progetti sul territorio riguarda le risposte che i ragazzi hanno fornito alla domanda: “Quali sono i servizi e le strutture cui rivolgersi se qualcuno presenta un problema con la droga e/o con l’alcol? Come funziona la presa in carico? Quali sono i trattamenti proposti?”. Ebbene dalle risposte si evince la quasi totale assenza di informazioni (indice predittivo), e solo in alcuni casi la presenza di scarse informazioni. I ragazzi ignorano quasi completamente la presenza sul territorio di strutture idonee al trattamento di queste problematiche. Obiettivo del progetto sarà quello di fornire informazioni utili rispetto a questi argomenti, utilizzando il canale “privilegiato” dei peers leaders.
Pertanto, nella logica del pretest/ post-test sarà, quindi, possibile evidenziare se un intervento di questo tipo sortisce effetti significativi rispetto alla padronanza e conoscenza da parte dei giovani e giovanissimi di quello che il proprio territorio offre in termini di servizi alla persona.

Cinzia Caroli
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