Condivisione, dopo il dolore rinasco

Il XII Convegno nazionale dei Gruppi di auto mutuo aiuto per l'elaborazione del lutto tratterà il tema della compagnia umana e della condivisione come medicina per superare un lutto.

22/03/2012
Foto Thinkstock.
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Si svolgerà a Otranto, dal 23 al 25 marzo prossimi, il XII convegno dei gruppi di auto mutuo aiuto per l'elaborazione del lutto. Il tema scelto per quest'anno è "Insieme dall'isolamento alla rinascita". L'iniziativa dei gruppi di AMA è una realtà relativamente giovane nel nostro paese e mira a fornire un supporto psicologico e morale a persone che sono state colpite da un lutto familiare per rielaborare, attraverso una forma di condivisione in gruppi di persone con esperienze analoghe, la sofferenza causata dal trauma. Ormai queste realtà sono presenti un po' in tutte le regioni d'Italia e sono in continua e rapida espansione a causa della domanda di supporto in deciso aumento.

Il Convegno annuale è l'occasione di condividere le forme e i risultati dei gruppi per chi - come facilitatore, esperto o anche persona che in questi anni abbia trovato nei gruppi un aiuto concreto o, appena conosciuti, ritenga che possa farlo nel suo futuro - ha a cuore un'esperienza che si è dimostrata decisiva per molte persone. Sono tanti, infatti, coloro che, aderendo a un gruppo a causa di un lutto, hanno poi trovato una ragione di vita nel collaborare fattivamente - come facilitatore o in qualche altra forma di volontariato - allo sviluppo e alla crescita di questa esperienza di aiuto.

Tra i partecipanti come relatori al convegno si segnalano padre Arnaldo Pangrazzi (religioso camilliano), Livia Crozzoli Aite (psicologa e psicoterapeuta),  Ornella Scaramuzzi (medico) e Luigi Colusso. Quest'ultimo, in particolare, è stato uno dei pionieri dell'esperienza dei gruppi AMA quando iniziò l'esperienza a Treviso con l'associazione "Rimanere insieme" provocato da una dolorosa esperienza personale di lutto e applicando le sue conoscenze acquisite da medico nel campo dei gruppi per alcoolisti. «I temi portanti di questa sessione è, da un lato, come i media trattano l'argomento "morte", dall'altro come in famiglia si possono utilizzare i simboli e i riti utili per l'elaborazione del lutto», precisa al telefono. «I riti e i simboli sono importanti per l'elaborazione del lutto e non mi riferisco con questo solo a quelli religiosi ma anche alla comunicazione in famiglia dell'avvenuta morte di un congiunto o un amico. Spesso i genitori, sbagliando, si astegono dal dirlo ai figli piccoli. Invece la morte va mediata con, appunto, i riti. Quali sono? Ad esempio accompagnarli in cimitero, al funerale, ricordare con loro il defunto in tutto quello che faceva o diceva». Un recupero della dimensione della memoria, insomma. «Le persone decedute non vanno "messe in cantina" ma ricordate, riguardando le foto ma soprattutto parlandone, non ossessivamente, certo, ma ricordando le cose belle o anche buffe fatte e dette da lui. Far cadere nell'oblio è la risposta peggiore». Un modo di "presentificare" la persona, di rimetterla nel cuore.

In allegato la brochure del convegno.
XII Convegno nazione "Insieme dall'isolamento alla rinascita". Otranto 23-25 marzo.
Per info e iscrizioni: Virginia Campanile 338.85.39.401 virginia.campanile@gmail.com

Stefano Stimamiglio
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