Colpo mortale alla scuola paritaria

Se non vi saranno modifiche dell'ultima ora, nella Finanziaria gli istituti paritari vedranno decurtato di quasi la metà il contributo statale. Protesta il mondo cattolico.

29/10/2010

Salvo ripensamenti dell'ultima ora la prossima finanziaria ridurrà il contributo statale alle scuole paritarie di ben 258 milioni di euro: «il 47,86% in meno del già magro (e mai aumentato dal 2002) importo annuale originariamente previsto nel 2010», come si legge in un comunicato stampa congiunto di 5 organismi di rappresentanza del mondo cattolico nella scuola: la Compagnia delle Opere - Opere educative, Il Movimento Studenti Cattolici, l'Associazione Genitori Scuole Cattoliche, la Federazione Italiana Scuole Materne e la Federazione degli Istituti di Attività Educative.

I dati, resi noti nel comunicato, sono i seguenti: - 5% per le scuole statali (da 44 miliardi e 136 milioni a 42 miliardi e 30 milioni di euro per 7 milioni e 850mila studenti, 5.354 euro per studente);  - 47,86% per le scuole paritarie, da 534 a 281 milioni di euro per oltre 1 milione di studenti (267 euro per studente).

«La finanziaria 2011 e il triennale conseguente, dobbiamo dirlo, equivale ad una decisione politica che sentenzia la loro chiusura», sentenzia laconico il comunicato. La motivazione viene dalla richiesta di contributo delle famiglie che dovrà aumentare vertiginosamente, con il risultato probabile della diminuzione degli studenti delle scuole cattoliche. «Tornare a prima della parità: è questo l'obiettivo di un Governo che ha fatto della libertà di scelta educativa un cavallo di battaglia della propria campagna elettorale? E’ possibile dichiarare in Parlamento, per il voto di fiducia al Governo, che si darà "un sostegno diretto alla libertà di educazione" e dopo pochi giorni presentare una finanziaria che sferra un colpo mortale alla sopravvivenza della scuola non statale paritaria?», si chiedono ironici i rappresentanti degli organismi.

«Dopo il dossier Agesc di alcuni anni fa», prosegue il comunicato, «che ha dimostrato l'enorme risparmio che le scuole paritarie garantiscono allo Stato (oltre 6 miliardi di euro), ora sono disponibili ulteriori elementi che dimostrano in modo inoppugnabile: che non c’è alcun fondamento alla preoccupazione che taluni esprimono di grande fuga dalla scuola statale; che non è affatto vero che "per finanziare la scuola paritaria bisogna sottrarre risorse alla scuola statale": anzi, si libererebbero cospicue risorse che andrebbero a vantaggio di tutti; che la battaglia per la parità – dal punto di vista della giustizia sociale - è una battaglia innanzitutto per i diritti delle famiglie meno abbienti, che diversamente sono costrette a dover scegliere la scuola statale».

Il comunicato si conclude con l'auspicio di un rapido e deciso mutamento di tendenza da parte dell'attuale Governo.

Stefano Stimamiglio
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Postato da Chiara Borsato il 30/10/2010 00:43

Vorrei che non si facesse confusione fra scuole materne e il resto.Per il resto le famiglie hanno la possibilità di scegliere, per la scuola materna no perchè i comuni non le fanno e finora le parrocchie hanno fatto supplenza allo stato.

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