Stati vegetativi, l'eredità di Eluana

Si celebra il 9 febbraio, anniversario della morte di Eluana Englaro, la seconda "Giornata nazionale degli stati vegetativi". Una buona occasione per fare il punto sulla situazione.

Esperti a convegno

09/02/2012
Eluana Englaro (foto Ansa)
Eluana Englaro (foto Ansa)

Si celebra il 9 febbraio la seconda Giornata nazionale degli stati vegetativi che, istituita il 26 novembre 2010 su iniziativa delle associazioni di familiari impegnate su questo fronte, ha lo scopo di sensibilizzare la società civile sui diritti delle famiglie provate dall'assistenza di un familiare in stato vegetativo permanente e sollecitare un sempre maggiore impegno da parte delle istituzioni. La Giornata vuole ricordare che ogni esistenza, anche se gravemente menomata, è sempre degna di essere vissuta. A maggior ragione quella di chi non ha voce per difendere questo diritto.

La data della Giornata, scelta per ricordare il giorno della morte di Eluana Englaro avvenuta nella clinica Udine “La Quiete” il 9 febbraio 2009, è di quelle che non si dimenticano: l’esecuzione di una sentenza del Tribunale di Milano effettuava di fatto quell’"abbandono terapeutico" che sconvolse e divise per molti giorni le coscienze della gente e la vita politica del nostro Paese. Alla Englaro, all’epoca 36enne e in stato vegetativo da ormai 17 anni, a lungo ospite delle suore Misericordine di Como, fu tolta progressivamente, dopo il trasferimento nel capoluogo friulano, l'alimentazione artificiale, azione che causò la sua morte per disidratazione.

Ansa
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Il 9 febbraio di tre anni dopo a Roma, presso l’Auditorium di Lungotevere Ripa 1, avrà luogo il convegno organizzato dal Ministero della Salute Stati Vegetativi e di Minima Coscienza in Italia: epidemiologia, ricerca, assistenza,ruolo di una rete regionale. L'iniziativa intende fare il punto sulla ricerca scientifica in tale ambito e ragionare sullo stato e sulle prospettive di una rete regionale per le persone in stato vegetativo. Alla Giornata sarà proiettato un contributo filmato, il cui autore è l’attore teatrale Alessandro Bergonzoni, testimonal dell'Associazione "Amici di Luca", realtà legata alla Casa dei Risvegli Luca De Nigris, centro per il trattamento del coma nella fase post-acuta, che accoglie, riabilita e assiste persone con esiti di coma e stato vegetativo e sostiene le loro famiglie. Il convegno sarà aperto dal Ministro della Salute Renato Balduzzi e proseguirà con la presentazione dei risultati del Progetto nazionale di ricerca "Funzionamento e disabilità negli Stati vegetativi e negli Stati di minima coscienza", finanziato dal Ministero della Salute, attraverso il Centro Nazionale Prevenzione e Controllo Malattie (CCM), e condotto dalla Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano in collaborazione con l'Università Cattolica del Sacro Cuore.

Nel pomeriggio, moderato da Gianfranco Astori, direttore dell'agenzia Asca, si confronteranno istituzioni, medici, strutture, aziende e le Associazioni dei familiari che compongono la rete di assistenza per le persone in stato vegetativo. Interverranno clinici, tra i quali Gianluigi Gigli (Università di Udine), Roberto Piperno (direttore Casa dei Risvegli Luca De Nigris), Nino Basaglia (direttore Medicina Riabilitativa San Giorgio di Ferrara), Giuliano Dolce (direttore scientifico Sant’Anna di Crotone) e molti rappresentanti delle associazioni, fra cui Fulvio De Nigris direttore del Centro Studi per la Ricerca sul Coma-Gli amici di Luca, coordinatore del Libro bianco sugli stati vegetativi e di minima coscienza realizzato dalle associazioni (La Rete, Fnatc e Vi.ve) nel seminario permanente che fu istituito nel maggio 2008 dall'on. Eugenia Roccella presso il Ministero della Salute.

Stefano Stimamiglio
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