Stati vegetativi, l'eredità di Eluana

Si celebra il 9 febbraio, anniversario della morte di Eluana Englaro, la seconda "Giornata nazionale degli stati vegetativi". Una buona occasione per fare il punto sulla situazione.

De Nigris: "Caso Englaro? Guardiamo avanti".

09/02/2012
Fulvio De Nigris
Fulvio De Nigris

«Il 9 febbraio di ogni anno deve diventare un appuntamento ineludibile, perché rappresenta un’opportunità doverosa di raccordo e di confronto tra famiglie, associazioni, politica e scienza», ha dichiarato Lucio Romano, copresidente nazionale dell’Associazione Scienza & Vita, in occasione della seconda Giornata Nazionale degli Stati Vegetativi. «Scienza & Vita ribadisce la necessità di tenere una vigile e costante attenzione sulla fragilità e la vulnerabilità delle persone in stato vegetativo e di minima coscienza per sensibilizzare lo Stato a sostenere fattivamente i compiti di cura delle famiglie coinvolte nonostante la crisi economica».

Secondo Fulvio De Nigris della Casa dei Risvegli di Bologna, «l’occasione del convegno di Roma è importante per riprendere il filo con le amministrazioni locali, percorso appena cominciato e sempre da alimentare, ma anche l’occasione per le associazioni familiari per verificare se la politica oggi è in grado di elaborare proposte nuove». Il riferimento implicito è al cosiddetto Libro Bianco, un lavoro di sintesi concluso nel 2010 dalle associazioni familiari e voluto dall’allora Sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella, un documento importante che per la prima volta definisce il ruolo delle associazioni, il percorso di assistenza dalla rianimazione alla fase postacuta, all'accompagnamento della famiglia, alla promozione di modelli organizzativi e assistenziali dei pazienti, alla scelta difficile del rientro a domicilio, alle buone pratiche.

Da quel lavoro, durato circa due anni, sono derivate nel maggio 2011 le "Linee di indirizzo per l'assistenza alle persone in stato vegetativo e minima coscienza", per aiutare le Regioni a migliorare l'organizzazione sanitaria e socio-assistenziale dei casi di stato vegetativo permanente raccomandando un percorso lineare e precoce. A proposito di regioni, secondo De Nigris «La Lombardia è una di quelle virtuose, visto che fornisce un assegno periodico alle famiglie che svolgono i compiti di cura e assistenza del loro paziente a casa». «È vero, c’è la crisi economica», continua l'uomo, «ma insieme a questa c'è anche una crisi politica e, se vogliamo, la stessa collaborazione tra le associazioni familiari sta segnando il passo, visto che non sempre riescono a confrontarsi come al tempo della redazione del Libro Bianco».

«Occorre recuperare l’azione politica», aggiunge De Nigris, autore di un bellissimo libro sul coma (Sento che ci sei, Bur), «e sono curioso di sapere cosa dirà il ministro». Infine, una battuta sul caso Englaro: «Più ci distanziamo da quell’episodio più coglieremo i problemi veri. Se ci arrocchiamo dietro il problema di bioetica rischiamo di perdere di vista il diritto di cura e i percorsi assistenziali dei malati fidi oggi. Una legge ad hoc per le gravi celebrolesioni sarebbe in questo senso un gran bel segno».

Stefano Stimamiglio
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