14/10/2010
Quale influenza positiva ha per il bambino la vicinanza del papà nei suoi primi giorni di vita? E quali ricadute favorevoli produce sul padre stesso e sulla madre? Lo abbiamo chiesto ad Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta esperto di temi familiari.
"Alla nascita, il cervello del bambino è una tabula rasa: sono gli stimoli esterni a costruirvi una mappa mentale, emotiva e relazionale", premette. "Nei primi mesi si imprime la traccia più forte: se la presenza del maschile non si manifesta già nel periodo della cura, è come se rimanesse sotto traccia. Invece, attraverso le cure del padre e della madre il piccolo impara a differenziare il femminile e il maschile fin dal tempo più precoce: è un apprendimento fatto. Senza trascurare il dato che i papà poco presenti durante l'adolescenza, non lo erano neppure nella prima fase della vita".
Quanto al padre, Pellai osserva: "Stare vicino al suo bambino dai primi momenti facilita la "relazione di attaccamento". Una ricerca recente prova che la vicinanza dopo la nascita produce nell'uomo una diminuzione del testosterone e un aumento della prolattina. Il primo fenomeno fa diminuire l'aggressività e riduce il desiderio sessuale, facilitando alla donna di trascorrere i 40 giorni dopo il parto non "assillata" dal desiderio del compagno: in definitiva, li rende papà più teneri. Quanto all'aumento di prolattina, si è verificato che ad esempio nei maschi dei volatili facilita la costruzione del nido, una bella immagine che mostra come in quel momento il posto del papà sia vicino al suo cucciolo. E la vicinanza permette a questi meccanismi biologici di durare più a lungo".
C'è anche altro: "La paternità è un evento che trasforma l'uomo a tal punto che ha bisogno di adattarsi alla novità. Se lascia la sua agenda di vita inalterata, è come se non prevedesse di fare cambiamenti sostanziali. Invece, prendendosi del tempo, è facilitato a entrare nella parte, nel suo nuovo profilo di papà. Noi lavoreremo tutta la vita, ma diventeremo padri solo una o due volte: è un evento così importante che va presidiato con un tempo dedicato".
E anche per la madre ci sarebbero vantaggi:"Sempre più ricerche sulla depressione post partum dimostrano che se il padre è più presente nelle prime settimane nella vita del bambino e della compagna, diminuisce per la madre il rischio di depressione post partum. Fa da stabilizzatore emotivo: un papà vicino alla compagna fa funzionare meglio la mamma e il bambino".
Dossier a cura di Rosanna Biffi e Alberto Laggia