20/10/2011
Un bidoncino sbarrato accompagna il foglietto illustrativo di un apparecchiatura elettrica o elettronica: come fare, dove buttarla quando
non funziona più e non si può riparare? Certamente non nella spazzatura
insieme a tutto il resto. Il Raee deve essere quindi portato presso i
centri di raccolta appositi, le isole ecologiche (cliccare qui per i riferimenti dei siti più vicini a casa vostra). Se i rifiuti sono
invece molto grandi e ingombranti, come gli elettrodomestici, sono i
Cumini che in alcuni casi prevedono servizi a domicilio su
richiesta.
Ma chi gestisce la raccolta dei Raee in Italia? Il
Decreto Legislativo n. 151 del 2005, reso attuativo nel 2007 (cinque anni
dopo la direttiva Direttiva 2002/96/CE dell’Unione europea) prevede che
la responsabilità della gestione spetti ai produttori. Dunque:
chi fabbrica, produce o rivende sotto proprio marchio questi
apparecchi deve provvedere a finanziare le operazioni di ritiro, di
trasporto, di trattamento, di recupero e di smaltimento eco-compatibile.
I produttori perciò, riuniti in sistemi collettivi come previsto
dalla legge, hanno creato consorzi finanziati da ciascuno in
proporzione alla rispettiva quota di prodotti immessa sul mercato. I
Consorzi provvedono a organizzare tutte le attività per una corretta
gestione dei Raee.
Che cosa contengono all'interno
questi rifiuti? Se tutti intuiscono che possono essere presenti sostenze
dannose per l'uomo e per l'ambiente (nei condensatori, nei tubi
catodici, nelle batterie..), come mercurio, piombo, cadmio, cromo
esavalente e gas ozonolesivi, pochi invece sono consapevoli che essi
custodiscono anche materiale di valore, dai metalli preziosi al vetro,
dalla plastica all’alluminio, dal rame all’acciaio. Molti di questi
hanno un valore che probabilmente con il tempo aumenterà sempre di più,
considerato il crescente bisogno dell’uomo di attingere alle risorse non
infinite offerte dalla natura. Anche per questo è essenziale che i RAee
non vengano dispersi nell’ambiente.
«Dai piccoli elettrodomestici
si arriva a recuperare in media fino al 92% di materiali che
possono essere riutilizzati, leggiamo dal kit informativo distribuito
agli insegnanti da Remedia. Tra le principali materie ricavate
possiamo indicare risorse quali: metalli ferrosi (52%), plastica
(24%), alluminio (2,2%), rame (2,5%). Una tonnellata di telefoni
cellulari contiene mediamente 110 kg di rame, 60 kg di ferro, 15 kg di
nichele 4 kg di altri metalli preziosi recuperabili, tra i quali oro e
argento».
Maria Gallelli