Corvi in Vaticano, avvoltoi fuori

Solito giro di carte dai presunti corvi mentre un milione di persone prega con il Papa a Bresso. La manovra e quelli che si prestano.

03/06/2012
Benedetto XVI alla Scala di Milano con (da sinistra) mons. Georg Gaenswein, il cardinale Bertone e il cardinale Scola (foto e copertina Reuters).
Benedetto XVI alla Scala di Milano con (da sinistra) mons. Georg Gaenswein, il cardinale Bertone e il cardinale Scola (foto e copertina Reuters).

Due paginone nell'edizione nazionale sui corvi che svolazzano in Vaticano, tre quarti di pagina sulla festa di popolo che ha accompagnato la visita pastorale a Milano di Benedetto XVI. Così Repubblica, il quotidiano di quelli che la sanno lunga sul Paese reale, volteggia su ciò che i giornali del laicismo rampante faticano a digerire: c’è un mondo cattolico che sa mobilitarsi intorno a temi decisivi per il nostro tempo (il lavoro, il tempo della festa per l’uomo, il ruolo della famiglia nella società) e si mobilita intorno al Papa, a questo Papa.

Per condurre una simile mistificazione occorreva però una bandiera, uno scudo, forse una scusa. Ecco allora un’altra presunta “operazione verità” su quanto accadrebbe in Vaticano, irresistibile feuilleton per chi ha vocazioni scandalistiche. Operazione che, guarda caso, viene lanciata in coincidenza con la messa di Benedetto XVI a Bresso (Milano), dove un milione di pellegrini, al culmine di una settimana di approfondimento religioso, sociale e politico, si è ritrovato nella preghiera e nell’allegria. Dimostrando che c’è una Chiesa su cui i corvi non volano, e un’informazione infestata di avvoltoi.

Dunque ricapitoliamo: il signor Corvo manda a Repubblica una lettera anonima con tre documenti. Una è una lettera del cardinale Burke (prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura apostolica) al cardinale Bertone, segretario di Stato. Tema: la liturgia del Cammino Neocatecumenale. Gli altri due documenti sono lettere “con la firma, in apparenza, di monsignor Gaenswein” (così scrive Repubblica, che forse già dubita dell’autenticità della firma) e con il testo cancellato. Con questo curioso e inverificabile apparato probatorio, il Corvo pretende naturalmente di “fare il bene della Chiesa”.

Curiose le conclusioni: ci sono altri corvi in Vaticano. Anche se nessuno sa da dove vengano queste ultime carte, né se siano uscite prima o dopo l’arresto di Paolo Gabriele, il “maggiordomo”. Curiosissimo il fatto che, proprio mentre Benedetto XVI riafferma la fiducia nei suoi più stretti collaboratori, e conduce con loro la visita pastorale a Milano, saltino fuori paginate di giornale per accusare il cardinale Bertone e padre Georg di essere niente meno che la rovina della Chiesa.

Ultracurioso, infine, che nessuno dei giornali e dei giornalisti interessati esiti nel prestarsi ai maneggi di chi gestisce questa manovra. Perché una sola cosa è chiara finora: c’è una manovra in corso e c’è qualcuno che ne tira i fili. Compresi quelli della stampa. Altri giornalisti, nei mesi scorsi, hanno ricevuto regalini dal Corvo. Ma hanno smesso di riceverne appena hanno provato a chiedersi il perché di tanta generosità.

Il più avvertito di tutti, come sempre, è Benedetto XVI. Che già il 10 marzo 2009, nella lettera Ai vescovi della Chiesa cattolica riguardo alla remissione della scomunica dei 4 vescovi consacrati dall’arcivescovo Lefebvre scriveva: “”Ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!" Sono stato sempre incline a considerare questa frase come una delle esagerazioni retoriche che a volte si trovano in san Paolo. Sotto certi aspetti può essere anche così. Ma purtroppo questo "mordere e divorare" esiste anche oggi nella Chiesa come espressione di una libertà mal interpretata. È forse motivo di sorpresa che anche noi non siamo migliori dei Galati? Che almeno siamo minacciati dalle stesse tentazioni? Che dobbiamo imparare sempre di nuovo l’uso giusto della libertà?”.

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Postato da brunoi il 05/06/2012 20:53

ho apprezzato molto, giorni fa', le parole d Don Giovanni D'ercole ora Vescovo de L'aquila che ha prestato servizio in Vaticano per 20 anni. Per lui il Vaticano che viene dipinto da certa stampa laicista non esiste. Esistono invece diversita' di opinioni o anche contrasti sulle cose da fare,ma le bande e gli intrighi sono fantasie dei giornalisti avvoltoi in cerca di notorieta' e "audience". Dan Brown ha fatto scuola. Pensadoci bene dai documenti rubati e pubblicati non sono venuti fuori segreti o misteri eclatanti,ma solo cose di ordinaria amministrazione.A meno che non si voglia considerare "intrigo" o "mistero" la lettera ( a suo tempo trafugata in Vaticano) pubblicata Domenica scorsa con titoli cubitali da "Repubblica" e scritta da un cardinale al Papa ,dove segnalava che le Messe celebrate dai neocatecumenali non sarebbero conformi alle attuali norme liturgiche. Ha ragione Don Giovanni D'Ercole quando dice che siamo davanti ad una ennesima campagna diffamatoria studiata a tavolino per mettere in cattiva luce la Chiesa.

Postato da RADICI il 05/06/2012 16:50

Liberi si ma anche del peggio Premetto che scrivo questa riflessione da credente. Cosciente che indirizzo quelle che possono apparire critiche impietose intanto a me stesso, ma che non posso tacere un secondo di più di fronte agli scandali che toccano oggi la Chiesa. Ho un profondo rispetto per il lavoro redazioanle di FC che riimane un esempio illuminato. Non posso però codnividere l'allarme lanciato contro un certo giornalismo a scandalo. Quelli presenti in uan parte della gerarchi aecclesiastica sono grandi vizi che fanno sempre più scandalo e poche virtù che ormai non reggono più nella bilancia della verità. Ciò che conta per molta parte della gerarchia è essere in prima fila, assumere quel piccolo o grande potere che dà la carica ignari ormai che solo gloria mundi conta per davvero. Possibile che non facciate riferimento un solo istanet al cointenuto dei documenti che sono usciti fuori allo scoperto e solo invece allo scandalo di redazioni di giornali che se li sono ritrovati sulla scrivania. Cosa ne pensa FC del contenuto di questi documenti fino a prova di contrario mai ritenuti falsi sla Vaticano. Mi riferisco in particolare ai primi pubblicati da Il Fatto Quotidiano. È quasta la sola cosa che dovrebbe preoccupare. È chiaro che la delusione di molti credenti è cocente. Io stesso pur vivendo in francia ho avuto echi al telefono di credenti disgustati. Certo in tanti sono andati a festeggiare la famiglia a Milano e tanto meglio. Ma dove c'è scritto che in certi ambienti ecclesiali vaticani si debba vivere con privilegi secolari che non stanno più in piedi ? Si è da tempo aperta la porta alla vocazione ecclesiale come carriera e potere e non importa più il Dio della vocazione, perché ciò che sembra contare di più è la vocazione di Dio. Ripeto le feste attorno al Papa sono utili, ma la gente non vuole più gesti eccezionali o cerimoniali liturgici per calmare le folle. Il popolo di Dio oggi vuole più povertà. Si più povertà. Perché ha capito da tempo che in essa risiede la vera libertà per amare ed occuparsi dell’uomo a tutti i livelli, ancora di più degli affari di Dio. È nella povertà che c’è la libertà di amare ed occuparsi del bene comune della Chiesa come del resto anche della polis. Il resto è solo superfluo e « bronzo che risuona 
o cembalo che tintinna… » come direbbe San Paolo. Si, potreste obiettarmi che manco di ottimismo e speranza e che vedo solo nero. A dire il vero conosco anch’io un’altra umanità, nella Chiesa e nel mondo, che non cerca il primo posto al sole ma che sa aspettare, conosco anch’io un’altra umanità che tiene alta la luce del Vangelo nell’umiltà di un’azione che è capace di cambiare il mondo che la circonda… Ma questa umanità, purtroppo, non ha voce in capitolo, dobbiamo dircelo senza infingementi e ipocrisia. Non è ascoltata come non lo furono in altre epoche altri testimoni della vitalità del Vangelo. Questa umanità è minoranza e non nel mondo che si potrebbe ancora concepire, ma nella Chiesa. Chi invece determina le scelte è gente che ha svuotato da tempo il Vangelo della sua forza rivoluzionaria. Per questo è urgente porsi la domanda : cosa vuole Dio in questi scandali che scuotono la finta morale di molti prelati ? Veramente dobbiamo sempre evocare la santità della Chiesa che non crolla, senza mai assumere l’indecenza che è sotto gli occhi di tutti e che porta un pregiuzio senza conseguenze alla vitalità del Vangelo e a coloro che, giustamente, ne danno una vera testimonianza e che in questi giorni non sanno quali parole trovare per conciliare il desiderio di fedeltà all’autorità della Chiesa e una critica ferrea allo scandalo di una gerarchia che è lontana anni luce dal Vangelo ? Quanto tempo dobbiamo aspettare perché l’unità diventi una testimonianza visibile nel clero ? Quanto tempo dobbiamo aspettare perché il mondo veda che tra due o tre preti c’è il Cristo in mezzo a loro ? E sarebbe ancora più potente la testimonianza se questa unità si vedesse tra il più responsabile dei fedeli, il Papa e i suoi Cardinali. Non escludo l’umile servizio che Bendetto XVI sta dando alla Chiesa, ma alla fine ci deve pur essere un leader che indichi la strada concreta per uscire dal guado. Solo cerimonie e liturgie, certo utili, ma che si rivelano ormai testimoni poco probanti di una fede che chiede ben altre risposte. E non bastano più gli incontri di massa per folle oceaniche diventati l’unica maniera di apparecchiare liturgie senza fine. Mezzi di autosoddisfazione per maestri di cerimoniale… E poi ? Avanti il prossimo scandalo… Siamo di fronte ad una gerarchia che cerca il suo posto al sole, quel « piccolo sole » che acceca e brucia dimenticando il solo « Sole » possibile. Quel Sole che può e vuole cambiare la nostra Umanità… ma, che per fortuna o sfortuna, come dite voi, ci ha lasciati liberi. Liberi però anche del peggio. E quest'ultimo è più difficile da assulemre come credenti. Vi allego il testo di San Paolo, non si sa mai io sia stato poco chiaro 
Il famoso Inno all'amore tratto dalla Prima Lettera ai Corinti di San Paolo : "Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, 
 ma non avessi l'amore, 
sono come un bronzo che risuona 
o un cembalo che tintinna.
 E se avessi il dono della profezia 
 e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, 
e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, 
 ma non avessi l'amore, 
non sarei nulla. 
 E se anche distribuissi tutte le mie sostanze 
 e dessi il mio corpo per esser bruciato, 
 ma non avessi l'amore, 
niente mi gioverebbe. 
 L'amore è paziente, 
 è benigno l'amore; 
 non è invidioso l'amore, 
 non si vanta, 
non si gonfia, 
 non manca di rispetto, 
non cerca il suo interesse, 
 non si adira, 
non tiene conto del male ricevuto, 
non gode dell'ingiustizia, 
 ma si compiace della verità. 
 Tutto copre, 
tutto crede, 
 tutto spera, 
tutto sopporta. 
L'amore non avrà mai fine".

Postato da luciocroce il 05/06/2012 11:38

Ma il nocciolo della questione è ciò che è successo effettivamente o sono le modalità con le quali l'opinione pubblica sta venendo a conoscenza di quel che è successo?

Postato da martinporres il 05/06/2012 02:09

Nei film gli avvoltoi arrivano sulle carcasse degli animali, sui cadaveri degli esseri umani..... Non bisogna dare occasione agli avvoltoi di agire

Postato da Franco Salis il 04/06/2012 20:53

Io, difensore di Repubblica, veramente INCREDIBILE! Allora cominciamo a ragionare. Secondo me lo spazio concesso ai due avvenimenti è del tutto NON giustificato, perché “lo spazio” in un giornale è molto importante. Ma la cosa più importante è :i vostri colleghi di Repubblica sono avvoltoi , rapace che si nutre di carne non cacciata,che hanno detto la VERITA’ o FALSITA’, a parte i condimenti al peperoncino. Penso che a la prima cosa da verificare è la veridicità delle affermazioni. Per esempio in materia anche corsera ha messo il piede sulla buccia di banana. Dite “ c’è una manovra in corso e c’è qualcuno che ne tira i fili. Compresi quelli della stampa. Altri giornalisti, nei mesi scorsi, hanno ricevuto regalini dal Corvo. Ma hanno smesso di riceverne appena hanno provato a chiedersi il perché di tanta generosità”. Ma scusate con questa espressione non vi state servendo delle stesse armi? Cioè state restituendo “pan per focaccia”. Se siete a conoscenza della “notizia” di chi tira le fila e di chi fa “regalini”(gravissima offesa umana e professionale per chi li riceve) avete il dovere di fare nome e cognome e non “insinuare” secondi fini poco edificanti. Del resto anche F.C. non è tenera quando si sente lesa. Mi riferisco alla pretesa di avere lo stesso spazio da Fabio Fazio, mentre lo dovevate chiedere alla Rai, come del resto dopo lo avete chiesto e ottenuto. Se io gestisco un programma, non melo posso far inquinare per un MALINTESO principio di par condicio! E Celentano? Per una str biiiiii solo quella era, come si può chiedere il silenzio ad una parte della stampa, inconcepibile. Eppure quante gliene avete detto! E no, no ,ma c’è qualcosa di più grave: come mai non avete mai detto niente delle critiche più o meno feroci avanzate dal cardinale compagno di scuola del Papa che gli si rivolge chiamandolo “caro Joe” e di tutti gli altri cardinali e vescovi sparsi in mezzo mondo? (beh quello dell’Austria già l’ha fatta grossa lui). Chi può vantare equilibrio nell’espressione della sua opinione ,beh io certamente NO.Adiosu

Postato da spark il 04/06/2012 18:53

Avanti cosi' FC, avanti con la politica dello struzzo! Tutti quelli che scrivono cose che non piacciono , su quanto accade in Vaticano (e non da adesso) sono contro la Chiesa, massoni, radicali, comunisti, iperlaici, seguaci di Scalfari e chi piu' ne ha ne metta. Nel merito nessuna risposta, ai tanti quesiti (indiscreti, direbbe l'amico Salis) posti da organi di stampa (di certo avvoltoi) e da tanti lettori di FC (di certo perche' sono catto-comunisti):esempio, gradirei conoscere , cosa ne pensa FC dell'articolo del Corriere della Sera (anche lui scalfariano?) del primo giugno, laddove dice "...Flussi finanziari transitati su conti correnti dello Ior e poi finiti su altri conti aperti presso banche italiane ed estere. Depositi intestati a preti e suore che sarebbero stati utilizzati per «ripulire» il denaro o quantomeno per occultarne la provenienza...". Tutto vero? Tutto falso? non lo so, ma a cinquant'anni dal Concilio Vaticano II, pensavo che di queste cose fosse lecito e possibile discuterne alla luce del sole e senza autocensura, anche su un giornale cattolico come FC senza rischiare di essere etichettati come fans degli avvoltoi! Osvaldo Bardelli

Postato da Libero Leo il 04/06/2012 09:38

Finalmente! Finalmente anche Famiglia Cristiana si accorge che certi giornalisti disinformano e conducono campagne diffamatorie contro quelli che ritengono loro nemici. In questo periodo tocca al Papa ed alla Chiesa essere attaccati. Famiglia Cristiana giustamente protesta contro queste mistificazioni. Ma in passato, quando questi stessi giornalisti, con gli stessi metodi, attaccavano altri, mi pare che Famiglia Cristiana tacesse e non criticasse le campagne di mistificazione e di denigrazione, dando implicitamente credito a questi giornalisti. Comunque “meglio tardi che mai”. Speriamo che in futuro Famiglia Cristiana continui a rilevare e condannare queste campagne di stampa, contro chiunque vengano scatenate.

Postato da folgore il 03/06/2012 17:19

E che ci dovrebbe azzeccare, eventualmente, l'attuale Pontefice con l'approvazione degli statuti dei neocatecumenali? Si tratta di un iter che iniziò, se non erro, già nel 1997 e terminò circa nel 2002, ben prima che l'allora card. Ratzinger salisse al soglio pontificio. Già che c'erano potevano anche "accusarlo" delle crociate....

Postato da Profe il 03/06/2012 15:51

Non essendo addentro alle "segrete cose", mi spiego l'indagine giornalistica come frutto di quel bisogno di trasparenza che avvertiamo tutti e desideriamo attuata in tanti ambiti. Non è più il tempo in cui il potere (politico, economico e religioso) ammantato dai fasti del prestigio (l'onore) o della lingua (latina allora, inglese ora) incuteva timore o reverenza; ora purtroppo ci siamo resi conto che sempre più spesso non è l'onorabilità (o la vera vocazione) o la competenza a far arrivare qualcuno ai vertici di comando. E allora, svelare cosa ruota attorno al papa non significa denigrarlo (o negare la sua missione religiosa), ma forse metterlo in guardia dalle incoerenze di alcuni suoi collaboratori.

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