Effetto scandalo per le famiglie

Nelle parole del cardinale Bertone, Segretario di Stato vaticano, molti avranno letto smarrimento e angoscia per l’effetto che il "caso Ruby" sta producendo tra famiglie e giovani.

21/01/2011

Fra le molte conseguenze che l’evo berlusconiano ha avuto e continua imperterrito ad avere sulla società italiana c’è senza dubbio la divisione politica nel mondo cattolico, che non era riuscita a nessuno prima del Cavaliere nella storia repubblicana. In questi giorni davvero strazianti dello “scandalo Ruby” i giornali sono pieni di echi di quella divisione, riflessi nei commenti e nei relativi titoli su parecchie colonne a proposito di una domanda comune: che cosa dirà la Chiesa? Sul “Fatto quotidiano” c’é stato addirittura un invito al Papa a parlare, di che cosa? ma che diamine, dei festini di Arcore.

Così quando ieri sera i Tg hanno trasmesso le parole del cardinale Bertone, Segretario di Stato vaticano, sul suo volto, mentre scandiva le parole sulla “preoccupazione” della Santa Sede “per queste vicende italiane”, e il monito alle persone che ricoprono pubbliche responsabilità “ad avere e ad assumere l’impegno a una più robusta moralità, di un senso di giustizia e di legalità”, molti avranno letto smarrimento, e addirittura angoscia per l’effetto che lo scandalo sta producendo fra le famiglie e i giovani.

Qui sta il punto, vero e indiscutibile, di una vicenda che purtroppo i media trasmettono alla società nel segno di una spaventosa corruzione collettiva, dai vertici politici alle periferie urbane. Proprio mentre la Chiesa annuncia un decennio programmato alla rieducazione cristiana della gioventù, da Arcore, dai suoi sostenitori e dai suoi critici soprattutto in tv, viene un messaggio opposto, di indecente rappresentazione del modo di vivere di tre generazioni, dei nonni, dei padri e dei figli.

E la posta in gioco, politicamente parlando, è di una evidente meschinità: come voteranno i cattolici alle prossime elezioni?

Beppe Del Colle
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Postato da anna69 il 31/01/2011 22:39

europa45 sinceramente non comprendo le critiche a Famiglia Cristiana che è uno dei pochi giornali cattolici che si esprime e lascia esprimere con ampia libertà sia i suoi giornalisti che i lettori e quindi anche lei; ognuno è comunque libero, almeno per ora, di esprimere ciò che pensa. Quel che mi lascia attonita invece è la sua decisione di non dare più quel contributo che è sì una piccola goccia, ma che va a dare un minuscolo sollievo a chi è nel mare del bisogno. Una ripicca? Ma chi ci perde? Forse lei?

Postato da RT57 il 24/01/2011 00:01

Il Capo dello Stato si dice “turbato”. Il quotidiano dei vescovi italiani parla di una vicenda “sconvolgente” ... l'nteressato fa finta di niente anzi nega il tutto anche l'intervento fatto per rimettere sulla strada un prostituta minorenne ( per quale fine poi ? ). Esula qualsiasi volontà di fare chiarezza e tuona contro tutto e tutti. Gli danno man forte ministri, mezzo parlamento compresi molti cattolici dichiarati ! Si scatenano in sua difesa Tg di stato e TV private di sua proprietà. Eppure sua moglie l'eveva detto molti mesi fa che suo marito era molto ammalato e inaffidabile. Lui ha avuto anche il coraggio di pubblicare la foto della madre dei sui figli mezza nuda per dire che era una donna poco di buono. Si invoca anche la privacy la stessa che usano i mafiosi per commettere i loro delitti, ma la stessa non vale per quelle disgrazie che hanno colpito alcune famiglie italiane ma che per settimane ed anni vengono sfruttate dai mass media per fare notizia ed aumentare l'audience. Gli introiti vanno a finire ovviamente al caimano quello che ha sfruttato persino la disgrazia del terremoto per spostare l'attenzione dai suoi scandali. ... siamo noi cittadini, noi cattolici con il nostro silenzio assordante ad assecondarlo. Siamo noi giorno per giorno a consentire al potere di continuare ad esprime la sua violenza, il suo cinismo, la sua immoralità. Prendiamo carta e penna, oppure via email tramite il web e scriviamo a tutte le autorità e ai mezzi di stampa che siamo stufi di tutto questo, che ci vergognamo per colpe non nostre, che siamo scandalizzati per questo sfruttamento dei corpi e delle menti. Facciamo di tutto ma non facciamo tacere la nostra coscienza di uomini e di cristiani. PS Vorei dire infine a quei cattolici che chiedono un giudizio sospensivo nei confronti nei confronti di Berlusconi che sono "Sepolcri imbiancati".

Postato da Libero Leo il 23/01/2011 19:53

Gli avvenimenti conseguenti all’iniziativa dei PM milanesi e dei giornali del nemico n. 1 del premier hanno creato due diversi tipi di reazione, in particolare nel mondo cattolico. C’è chi, con spirito bellicoso, è pronto a scagliare pietre senza attendere l’accertamento dei fatti. C’è chi, con spirito pacifico, si astiene dal giudicare in attesa di conoscere la verità. Se si legge Famiglia Cristiana non si può non constatare che i bellicosi sembrano essere la maggioranza. Però vi sono altri siti cattolici, che in questa occasione sono chiaramente pacifici: www.tempi.it www.pontifex.roma.it. In quest’ultimo si può leggere quanto sostiene in vescovo mons. Arduino Bertoldo: " .. tanti che oggi fanno i moralisti su Berlusconi dimenticano che Cristo alla peccatrice faceva segni e non diceva nulla, taceva ed attendeva la conversione, ma nessuno poi ha tirato le pietre, perché queste nessuno oggi è legittimato a tirarle” ... “Dunque la finiscano di fare i moralisti. Certo questa situazione mi angoscia, non è un esempio esaltante, ma non ci voleva il caso Ruby per scoprirlo.” Ed alla domanda “Ma Berlusconi non farebbe bene a chiarire dai giudici?", risponde: “Se vivessimo in una nazione normale certo. Ma ho la sensazione che gli vogliano tendere un tranello e non vedo per quale motivo un cittadino debba andare da giudici che egli ritiene non competenti o prevenuti. Il nemico politico lo si combatte per via politica e non giudiziaria e col pettegolezzo. Berlusconi che vince da fastidio, non sanno come levarselo di torno senza le manette". Si possono anche comprendere i bellicosi, in quanto sempre più spesso si è influenzati dalla lotta politica, che sovente crea invidia ed odio. Ma almeno si mantenga la coerenza. Se accusano un politico di comportamenti contrari alla morale ed all'insegnamento del Vangelo, non dovrebbero accusarne uno solo; dovrebbero accusarli tutti: Kennedy, Clinton (ricordo che era difeso da chi oggi accusa più spietatamente il premier), ecc., ecc., nonché tutti coloro che sono atei. Mi sembra che un cattolico, se proprio vuole giudicare, dovrebbe giudicare con spirito evangelico ed essere maggiormente severo verso un ateo, piuttosto che verso un cattolico, che può avere le sue debolezze, probabilmente seguite da pentimenti. Stranamente oggi molti cattolici sono assai più tolleranti verso politici atei.....

Postato da Libero Leo il 23/01/2011 18:04

In questi giorni, soprattutto per iniziativa di giornali del nemico n. 1 di Berlusconi, l’attenzione viene distolta dai veri problemi del paese per trattare notizie non certe, e spesso false, relative e conseguenti alle accuse dei PM milanesi nei confronti del premier. L’esperienza insegna che in passato accuse contro il premier provenienti dai PM e dai giornali del nemico n. 1 del premier si sono rivelate spesso inconsistenti. Perciò sarebbe quanto mai opportuna un po’ di prudenza, soprattutto da parte dei moderati e cattolici. Invece non si può non constatare che la reazione dei cattolici è sostanzialmente di due tipi. C’è chi, con spirito bellicoso ed in contrasto col Vangelo, è pronto a scagliare pietre senza attendere l’accertamento dei fatti. C’è chi, con spirito pacifico ed evangelico, si astiene dal giudicare ed accusare, invita ad attendere l’accertamento dei fatti ed è pronto eventualmente a comprendere e perdonare. Crea smarrimento ed angoscia il fatto che quasi tutti i bellicosi sono coloro che in occasione del caso Boffo erano pacifici: allora erano prudenti e pronti a comprendere; ora sono pronti alla condanna. Come può spiegarsi questo diverso atteggiamento chiaramente incoerente? L’incoerenza è forse il maggiore “scandalo per le famiglie”. Quale insegnamento possono ricevere i giovani da persone che ieri si sono comportati da pacifici prudenti ed oggi si comportano da bellicosi scagliatori di pietre, senza attendere di conoscere con certezza la verità? Molto probabilmente è l’incoerenza la principale causa della “divisione politica del mondo cattolico”, checché ne dica il bellicoso Beppe Del Colle, tentando incautamente ed assurdamente di addossarne la colpa solo al premier.

Postato da raganella ciarliera il 23/01/2011 15:38

io vorrei essere libera di votare un cattolico,ma questa infame legge elettorale non me lo consente

Postato da Libero Leo il 23/01/2011 12:52

Beppe Del Colle scrive: “Proprio mentre la Chiesa annuncia un decennio programmato alla rieducazione cristiana della gioventù, da Arcore, dai suoi sostenitori e dai suoi critici soprattutto in tv, viene un messaggio opposto, di indecente rappresentazione del modo di vivere di tre generazioni”. Con l’inciso “da Arcore” Beppe Del Colle in pratica addossa al premier tutta la responsabilità dei fatti di cui parla, pur senza addurre alcuna prova. In pratica si comporta peggio di Feltri nel caso Boffo. Feltri, almeno, una prova, che egli credeva vera ma poi risultò falsa, la esibì. Beppe va oltre Feltri: accusa senza alcuna prova; è pronto a scagliare pietre senza attendere di conoscere la verità. Mi domando se ciò sia conforme a quanto il beato Alberione (fondatore di Famiglia Cristiana) diceva: scrivere di tutto, ma sempre cristianamente. Lo scagliare pietre senza conoscere bene i fatti, senza considerare da chi e come proviene l’accusa, sarebbe un comportamento cristiano e conforme al Vangelo? E lo smarrimento ed angoscia mi assale leggendo quanto scrive Beppe Del Colle anche quando cita il cardinale Bertone in modo non completo. La frase completa pronunciata dal cardinale è la seguente: «La Chiesa spinge e invita tutti, soprattutto coloro che hanno una responsabilità pubblica di ogni genere, in qualunque settore amministrativo, politico e giudiziario, ad avere e ad assumere l'impegno di una più robusta moralità, di un senso di giustizia e di legalità» (da www.tempi.it). Come mai Beppe Del Colle omette il pezzo in cui il cardinale sottolinea “in qualunque settore amministrativo, politico e giudiziario”? A molti altri commentatori è parso quanto mai importante ed assai opportuno. Come mai Beppe Del Colle “ritaglia” le parole del cardinale? Anche questo è motivo di smarrimento ed angoscia.

Postato da europa45 il 23/01/2011 08:46

Egregia Direzione della Famiglia Cristiana, ieri, ho lasciato un commento che la Vostra Redazione ha ritenuto non pubblicare. Io lo sapevo già, quando Vi pungono è difficile accettare contestazioni. Questo però, mi fa ancora più forte nella convinzione che ho acquisito sulla gestione della Chiesa. Siete in poche parole come i POLITICI, di cui non fidarsi. Ammiccate sempre solo quelli, che convinti della Fede, dicono sempre sì. Sono sempre più arrabbiato, e questa mia rivolta, inizierà gia dalla mia dichiarazione dei redditi del prossimo anno, infatti non firmerò più l'8 per mille per la Chiesa.

Postato da carlo.boisio il 22/01/2011 22:19

Adesso la misura è colma. Non è più accettabile che le famiglie italiane si vedano invadere i propri spazi di vita sociale e privata da un personaggio che impone in modo arrogante i propri vizi morbosi, illegali e in totale contrasto con i valori di quella Repubblica italiana a cui ha giurato fedeltà e servizio. Noi genitori ci vergognamo profondamente di avere un capo del Governo che offende i nostri ideali, la nostra fede e i valori educativi che cerchiamo giorno dopo giorno di testimoniare con la nostra vita e il nostro esempio ai nostri figli e alle generazione future. Un personaggio del genere è indegno di rappresentarci e non si occupa affatto del bene del Paese. Basta, se qualcuno dei nostri parlamentari ha ancora un briciolo di dignità si dissoci pubblicamente e senza riserve da questa persona. Mi rivolgo in particolare ai cattolici impeganti in politica, riappropriatevi della vostra coerenza e sappiate discernere il bene dal male anche quando quest'ultimo vi lusinga con promesse di potere e successo politico e personale. Riavvicinatevi alla gente comuni per la quale siete stati eletti a rappresentare in nome della legalità e della giustizia.

Postato da p.nuvoletta il 22/01/2011 20:57

Sarebbe bello che i Cattolici tornassero finalmente a votare per Cattolici. Ne rivendico il diritto.

Postato da giogo il 22/01/2011 09:00

Come disse Indro anni addietro...turarsi il naso e NON votare il caimano

Postato da mario29 il 22/01/2011 08:44

Troppo "FORMALISMO" fa male! Troppi "SIMBOLI", portano (i più) a scambiare gli stessi simboli, con ciò che dovrebbe concretamente esserci al posto dei "simboli"!!! Vi ricordo che lo stesso Berlusconi (e company) è sempre in prima fila allorché si tratta di "formalizzarsi" in cerimoniali cattolici. Si dia risalto, invece, solo ed esclusivamente, e con coraggio: alle "BUONE PRASSI"

Postato da elisabetta48 il 22/01/2011 01:04

Per me, cattolica convinta e praticante, la posta in gioco non è quella politica del “come voteranno i cattolici”. Aspettavo una parola dalla Chiesa che raccogliendo il disagio e il disgusto mio e di tantissimi altri parlasse per tutti noi. Purtroppo i media devono parlare di questa vicenda perché tutto il marcio emerga e temo che dovrà parlarne ancora, almeno fino a che non vengano presentate le dimissioni. Se cala l’attenzione, cadrà l’oblio anche su quest’ultimo scandalo e tutto continuerà come prima. Questo non è più accettabile.

Postato da dino avanzi il 21/01/2011 23:26

Perlomeno i cattolici dovrebbero mantenere l'onestà intellettuale e non farsi condizionare dalla propria apparteneza politica; giudicando certi comportamenti per quello che sono e non arrampicarsi sugli specchi per giustificarli. Dino 51

Postato da Franco Salis il 21/01/2011 23:02

Non credo che oggi nessuno possa dare risposta a questa domanda.Purtroppo non trovo discorso del cardinale Tettamanzi che parlava di un degrado morale mai avuto e paragonabile alla peste.Se ricordo male,non me ne voglia il cardinale.La mia grande disperazione,prima che il bubbone scopiasse,ma si avevano le prime avvisaglie,era data appunto dalla condivisione di giudizio.Se prima l'elettorato poteva trovare nella Chiesa,un punto di rifeimento sicuro,oggi questa sicurezza non c'è,o nel migliore dei casi, è fortemente compromessa.E' già partita la controffensiva dei centurioni che hanno avvertito i cattolici di non lasciarsi ingannare.Ma finchè sono i centurioni è, sebbene riprovevole, comprensibile.Il fatto è che alti prelati hanno definito il comportamento del mostro "una ragazzata" autorizzando qualcuno a dire che quella era la posizione della Chiesa. Non parliamo di preti che collaborano a riviste che hanno il solo scopo di distruggere la Chiesa,non di criticare alcune scelte per farla diventare sempre più grande.Di teologi di uno certo spessore che per conquistare una fetta sempre maggiore di consenso fanno "forti sconti" sulla severità della della morale Chiesa. Che cosa fare? Continuare nelle prese di posizione sempre chiare,cercando strumenti sempre più incisivi.In secondo luogo continuare nell'azione di "purificazione" rendendo di pubblico dominio tutti i "segreta pontificium". Infine assumendo un atteggiamento più sobrio da parte della Chiesa (abbigliamento ,esposizione di ori, eliminazione dei titoli santità,eminenza eccellenza(peggio se accompagnati da signor e reverendissimo,Gesù non voleva essere chiamato neppure "maestro e buono").Solo così la gente capirà che "grandi cose ha fatto Dio" in chi guida il suo popolo e nel suo popolo e riconoscerà Santo il Suo Nome.

Postato da pc il 21/01/2011 21:18

Mi auguro che questo lungo periodo che dura ormai da 15 anni sia alla fine e che si possa iniziare a fare politica nel modo corretto ed etico che l' Italia si merita, alla luce di quel grande libro della sapienza che è la Bibbia. Congratulazione per il vs. coraggio di difendere i ns. principi.

Postato da 380900 il 21/01/2011 18:50

Il Cardial Bertone ha dovuto comunque dire qualcosa assediato com'era dagli ululati degli sciacalli che glielo chiedevano continuamente dopo essersi completamente ubriacati ai "dibbattiti de sinistra" delle TV e sui giornali fiancheggiatori dell'opposizione, un strapotente esercito multimediale che vuole gestire la sua egemonia senza contradditori. Il cardinal Bertone lo sa perfettamente che i fatti e le prove stanno a zero però, cosa volete farci, é meglio che muoia solo Berlusconi ...

Postato da giovanniderosa il 21/01/2011 18:48

Non mi preoccupa la divisione politica dei cattolici, che hanno certo il diritto di esprimere l loro opinioni sull'organizzazione della società, sul suo funzionamento comunque finalizzato al perseguimento del bene comune, all'affermazione dei valori tipici del cristianesimo: libertà uguaglianza, solidarietà, pace. Mi preoccupa che si dividano su temi quali la dignità della donna,la prostituzione minorile, i festini a sfondo sessuale in casa del premier, un premier che si presenta come il "campione " della famiglia e poi fa quello che fa. LIberiamocene in fretta,uniti, come cattolici e come italiani e poi torniamo a dividerci, ma non sull squallore di queste vicende , bensì sulla base di idee politiche diverse, ma tutte degne, pulite, decorose!

Postato da Andrea Annibale il 21/01/2011 17:58

Gentilissimo Beppe Del Colle, con la crisi del craxismo e con l’implosione morale della Democrazia Cristiana, qualcuno ha sperato – per carità, legittimamente – che la sinistra andasse finalmente al potere. Nei Paesi anglosassoni è normale la distribuzione dei cristiani a destra e sinistra il che dimostra che non è di per sé un’anomalia berlusconiana. La maggiore anomalia italiana era l’adesione della sinistra al blocco sovietico almeno sino ai fatti di Ungheria. La conventio ad excludendum dei comunisti dal potere era dovuta alla forte avversione della maggioranza cattolica del Paese a tale adesione. Oggi si aprono scenari inediti. Come se ne esce? Penso che il caso Berlusconi dovrebbe essere trattato in modo simile a ciò che si è fatto per Bill Clinton. Bisognerebbe subito costituire una commissione di probiviri, 3 parlamentari nominati dalla maggioranza, 3 dall’opposizione e un settimo eventualmente nominato dal Presidente della Repubblica che accertino la verità sulle accuse rivolte al Premier in brevissimo tempo. E’ solo una ipotesi, per quanto plausibile moralmente e politicamente, quella che sto proponendo. I probiviri dovrebbero essere chiamati ad esprimersi su un dichiarazione giurata resa dall’On. Berlusconi circa la sua verità dei fatti. Qualora i probiviri ne accertassero la falsità, sarebbe inevitabile un ritiro di Berlusconi a vita privata. Se il PDL è in buona fede, dovrebbe trovare una soluzione di questo genere o simile perché è inaccettabile che il Paese resti appeso al filo del dubbio circa l’effettivo svolgimento dei fatti di una gravità morale inaudita in base alle accuse. Diversamente, si può solo pensare ad un hara kiri, cioè un suicidio in stile giapponese, del Premier, magari sotto la pressione delle 10 milioni di firme minacciate da Bersani. Mi sembra però che Berlusconi non abbia nessuna intenzione di suicidarsi moralmente e politicamente. Sarebbe infatti molto facile per Berlusconi replicare che si tratta di una iniziativa politica di parte, quindi pregiudicata nelle intenzioni, nei fini, nelle motivazioni. Ciao.

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