L'Italia insiste: il comando sia della Nato

Il ministro degli Esteri Frattini ha ribadito che serve un approccio più coordinato nelle operazioni militari: "L'Alleanza ne ha le capacità". Tensione diplomatica con la Francia.

22/03/2011

Altri tre gli attacchi notturni su Tripoli, dopo quello di domenica sera che ha centrato il bunker di Muammar Gheddafi. Missili e bombe anche su Sabah e Sirte. Il colonnello schiera i suoi 'scudi umani' e martella Misurata, che secondo fonti governative è tornata sotto il controllo dei lealisti. Esplode intanto la polemica sul comando delle operazioni: l'Italia, come Gran Bretagna e Belgio, chiede che il comando passi alla Nato, affermando che potrebbe decidere altrimenti di riprendere il controllo delle basi; contrari Usa e Francia.

Prosegue dunque la Tensione tra alleati nella gestione delle operazioni militari in Libia e si sfiora ormai l' incidente diplomatico con la Francia
. Il ministro degli esteri italiano Franco Frattini ha ribadito che se la missione in Libia non passerà sotto la regia della Nato, «l'Italia avvierà una riflessione sull'uso delle sue basi: se ci fosse una moltiplicazione dei centri di comando, dovremmo studiare un modo affinché l'Italia possa riprendersi il controllo delle proprie basi».

La Francia, che sabato 19 marzo ha dato il via ai raid sulla Libia con gli aerei "Rafale", è contraria al comando della Nato, anche se nelle ultime ore rimane possibilista sul controllo delle operazioni in Libia da parte dell'Alleanza Atlantica
. «La Francia svolge un ruolo diprimo piano nelle operazioni in Libia. Senza il nostro intervento ci sarebbe stato un bagno di sangue a Bengasi». Lo ha detto il generale francese Philippe Ponthies, portavoce del ministero francese della Difesa, nel corso di una conferenza stampa a Parigi.

Intanto la "no fly zone" è stata estesa di 1.000 chilometri.
Lo ha detto il generale Carter Ham, dell'Us Africa Command. In un incontro al Pentagono per fare il punto sulla situazione in Libia, il generale Ham ha confermato che l'estensione della no fly zone è resa possibile grazie all'intervento di aerei aggiuntivi delle forze della colazione, tra cui gli aerei danesi e italiani. E altri tre nostri Tornado sono decollati mercoledì 21 dalla base dell'Aeronautica di Trapani.

Nelle prime 24 ore delle operazioni di "Odissey Dawn", le operazioni hanno stabilizzato la "no fly zone". 
Distrutte decine di mezzi a Bengasi. Sono stati utilizzati anche i bombardieri Usa del tipo "Stealth", completamente invisibili ai radar, che hanno sganciato 40 bombe su una base aerea. Gli Stati Uniti hanno lanciato 124 missili Tomahawk nelle prime due giornate di raid. In volo anche i caccia del Qatar, primo intervento di velivoli militari arabi nell'operazione. Prime incursioni militari nei cieli libici anche per sei Tornado italiani decollati da Trapani: sono partiti dalla base di Birgi, dov'è di stanza il 37° comando dell'Aeronautica militare. La destinazione dei velivoli rimane top secret. Il nostro Paese ha messo a disposizione sinora otto aerei: 4 caccia e 4 Tornado specializzati nella guerra elettronica, in grado di neutralizzare i radar. 

E con il coinvolgimento nelle azioni militari e nell'attacco internazionale, «l'Italia ha tradito la Libia e il suo popolo». Lo ha detto oggi il colonnello Muammar Gheddafi durante il suo messaggio alla Tv di Stato libica
. «Italia, sei traditrice», ha affermato Gheddafi che ha esplicitamente accusato di tradimento anche la Gran Bretagna, la Francia e gli Stati Uniti, i cui attacchi dal cielo e dal mare continuano con ripetuti lanci di missili sulle coste libiche per costringere Gheddafi a cessare il fuoco.

Pino Pignatta
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Postato da Nemo Profeta il 21/03/2011 10:29

I Tornado italiani sono decollati alla volta di Tripoli, per partecipare alla mattanza. Bene, bravi bis! Sicuramente non hanno lanciato caramelline a donne, vecchi e bambini, che hanno il torto di essere Libici residenti in zona petrolifera e "Specie Protetta dall'ONU". Qualche ora prima l'ipocrita nostro PdRI ha avuto il barbaro coraggio di affermare "noi non siamo in guerra", magari sventolando la bandierina italiana. Bene, bravo bis! A questo punto i nostri Militari in armi stanno sprecando i loro sacrifici in Afghanistan (e parecchi di Loro, a noi Cari, il sacrificio lo hanno portato Eroicamente alle estreme conseguenze) combattendo per un governo, per uno stato, per dei politici quaqquaraquà non degni di Loro, che sono senza onore nè gloria. Chi si vuole scandalizzare si scandalizzi pure, e ripeto: Napolitano, La Russa, Frattini, Berlusconi, Bersani, Pannella, Casini, Di Pietro, Fini e compagnia bella SIETE SOLO DEI QUAQQUARAQUA' SENZA ONORE NE' GLORIA. Ho già stracciato la mia tessera elettorale, col mio massimo disgusto. Che non mi si venga più a parlare dei 150 anni del "glorioso risorgimento" dei VOLTAGABBANA.

Postato da folgore il 20/03/2011 10:20

Danni collaterali?

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