I "pannicelli" delle promesse mancate

Anticipiamo il "Primopiano" del n. 37 di Famiglia Cristiana, in edicola dall'8 settembre. Famiglie in difficoltà ed economia in affanno. Colpiti soprattutto i giovani.

07/09/2010

Dopo un’estate torrida e una politica al calor bianco (ammesso che possa dirsi “politica” l’indecente spettacolo cui abbiamo assistito), il Parlamento riapre i battenti. Con la speranza che, lasciati alle spalle insulti, ricatti e campagne di stampa velenose, la politica affronti (prima che sia troppo tardi) le vere emergenze del Paese. Che riguardano le famiglie in difficoltà e un’economia in affanno, come ha ricordato il presidente della Repubblica.

    Già all’inizio dell’estate, Napolitano aveva lanciato un appello: «Dobbiamo guardare al futuro, e ciò significa guardare alla condizione dei giovani, e alle troppe debolezze e strozzature del nostro sistema economico e civile, che occorre superare per garantire ai giovani un futuro sostenibile». Ma l’appello, come altri richiami, è caduto nel vuoto.

    In un anno la crisi ha cancellato 172 mila posti di lavoro. A esserne colpiti, in particolare, sono le nuove generazioni, visto che un giovane su quattro resta senza lavoro. Per l’occupazione femminile peggio di noi sta solo la Turchia. Né se la passanomeglio i nostri pensionati: il 21,4 per cento di loro (dati del ministero dell’Economia) sbarca il lunario con meno di 500 euro al mese.

   Anche l’Istat snocciola numeri da brividi: il 15 per cento delle famiglie fatica ad arrivare a fine mese; il 17 per cento non ha denaro per acquistare i vestiti; l’11 per cento non ha soldi per le medicine e il 5 per cento non li ha per comprare il cibo. Ciò nonostante, la famiglia è il miglior “ammortizzatore sociale” del Paese. Essa si fa carico di 2 milioni di “giovani fantasma” (dai 16 ai 29 anni), che non studiano né lavorano. E lo stesso fa per 2 milioni e 600 mila disabili.

    Il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, vede un futuro nero: «Con l’invecchiamento della popolazione, la funzione di ammortizzatore sociale delle famiglie verrà sempre meno. Il modello di welfare non può reggere a medio termine: le famiglie non riusciranno neppure a farsi carico dei tanti anziani che vivono sempre più a lungo».

    Sono problemi noti a tutti. Anche a chi ci governa. Erano pure scritti nei programmi elettorali. Si prometteva una «graduale e progressiva introduzione del “quoziente familiare” ». Così come l’attuazione di «un piano straordinario per le persone non autosufficienti». Promesse non solo disattese, ma volutamente ignorate anche dai nostri principali Tg. Che parlano di “epocale riforma” della scuola (che nessuno ha visto se non per gli epocali tagli), e ignorano quindici milioni e oltre di persone che, nel 2009, hanno ridotto i consumi di prima necessità, come pane e zucchero. Nessun titolo di testa nei notiziari. Sistematica disinformazione.

    Mentre il governatore del Piemonte si impegna a regalare pannolini ai suoi piccoli concittadini, alle famiglie italiane restano i “pannicelli caldi” di tante promesse mancate.

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