Per un fisco più equo

Anticipiamo il "Primopiano" del n. 41 di Famiglia Cristiana, in edicola dal 6 ottobre. Con una nuova proposta: dal quoziente familiare al FattoreFamiglia.

05/10/2010

Che sia la volta buona? La richiesta di un fisco “a misura di famiglia” non è certo una novità. Da anni l’urgenza di una politica fiscale più equa occupa, quasi ogni settimana, le nostre colonne. Abbiamo pungolato con forza la politica che, salvo rare e lodevoli eccezioni, s’è mostrata sorda. O s’è limitata alla lista delle promesse. In ogni Finanziaria, con tutti i Governi che si sono succeduti, alla famiglia sono state lasciate solo le briciole. Se avanzavano.

    Oggi (lo diciamo con cautela), il tema sembra aver fatto breccia nel dibattito politico. Gianfranco Fini ha inserito il “quoziente familiare” nel suo discorso di Mirabello. Il presidente del Consiglio, tra i famosi “cinque punti” presentati per chiedere la fiducia alla Camera, ha sottolineato questa priorità. «Per le famiglie», ha detto, «soprattutto per quelle monoreddito delle fasce più deboli della popolazione, resta fondamentale l’obiettivo del quoziente familiare».

    Anche l’Udc ha sempre posto le politiche per la famiglia al centro dei suoi programmi, con coerenza e convinzione. E lo stesso Pd ha condiviso, pur con strumenti diversi di intervento, quest’obiettivo di politica fiscale. Ma, allora, se c’è un consenso così vasto, perché non s’è fatto ancora nulla? Non basta nascondersi dietro l’alibi della crisi economica e della mancanza dei soldi.

    Forse, sulla questione “equità fiscale” per le famiglie, i politici potrebbero trovare il colpo d’ala o quel “sussulto di dignità” orientato al bene comune. “Ripartire dalla famiglia” potrebbe essere il progetto per uscire dal teatrino litigioso o dalla palude dei veleni in cui Governo e Parlamento si sono impantanati. Sostenere le famiglie, soprattutto quelle numerose, alleggerendo la pressione fiscale, è un intervento di politica economica che serve a rilanciare il Paese. E a promuovere consumi e occupazione. Restituendo fiducia per il futuro. Sono proprio le famiglie ad aver maggiormente compresso i propri bisogni, se è vero (dati Istat) che oltre il 40 per cento di quelle con figli è, oggi, sotto la linea di povertà per avermesso al mondo un terzo figlio.

    In questo senso, salutiamo con grande speranza la recente proposta del Forum delle associazioni familiari per un nuovo meccanismo di equità fiscale, il “FattoreFamiglia”, che migliora la precedente proposta del “quoziente familiare”. Forse, approfondire e valorizzare l’iniziativa del Forum, che “dà voce” alle famiglie e le rappresenta nel Paese, aiuterebbe Governo e Parlamento a uscire dal “tutti contro tutti”, per un progetto di bene comune che ha al centro la famiglia. Sulla famiglia non ci può dividere, perché non ha colore politico. Non appartiene a nessuno schieramento. Se cresce la famiglia, cresce anche il Paese. Dopo tanta retorica e promesse mancate, è tempo di passare ai fatti.

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