Il Titanic ma solo per le famiglie

Il Governo che nel programma aveva messo il "quoziente familiare" ora si dà alla macelleria sociale. primo bersaglio, le famiglie.

15/07/2011

La manovra economica varata dal Governo per la correzione dei conti pubblici si era presentata male e si sta concludendo peggio. A ogni famiglia dovrebbe costare in media mille euro in due anni, tra tagli di detrazioni, deduzioni e altri vantaggi fiscali. La pessima metafora utilizzata dal ministro dell’Economia, quella del Titanic in cui non si salvarono nemmeno i passeggeri di prima classe, a parte la iella che potrebbe evocare, non rende l’idea di un caso più unico che raro di vampirismo fiscale che toglie alle famiglie più deboli per proteggere i ricchi, in un’Italia che ha tre milioni di persone che vivono in povertà assoluta.

     La macelleria familiare della manovra di un Governo che prometteva nel suo programma il quoziente familiare non ha risparmiato nulla: detrazioni per i figli e il coniuge a carico, spese mediche, contributi previdenziali e assistenziali, asili, interessi sui mutui, Onlus, assicurazioni per la vita, ristrutturazioni edilizie, pensioni di reversibilità. Proprio così: nemmeno le vedove hanno risparmiato. Eppure nei naufragi l’ordine di salvataggio è “prima le donne e i bambini”.

Francesco Anfossi
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Postato da Giuseppe Delfrate il 18/07/2011 16:37

Dobbiamo saper distinguere le persone che, con cuore sincero e con impegno personale, ricercano equità e giustizia sociale da coloro che mentiscono in cuor loro ed esprimono soltanto degli auspici, mai accompagnati dai impegni concreti per ridurre le disuguaglianze sociali, che sono andate aumentando negli ultimi anni. Se la "torta" non cresce bisogna ridurre la quantità che spetta a ciascuno. Con questa Manovra si dovevano azzerare tutti i privilegi, di politici ed apparato dei ministeri, Palazzo Chigi in primis, oltre che a rivedere gli stipendi esorbitanti di alti dirigenti. Solo così si trovavano le risorse per evitere tiket sanitari ed altri aggravi sulle famiglie popolari, quelle che assicurano la continuità alla vita.
Giuseppe Delfrate

Postato da andrea.vicere il 18/07/2011 02:07

La cosa più sconsolante è che una manovra così l'avrebbe potuta scrivere chiunque. Non occorre una laurea o una docenza in economia per fare dei tagli lineari, colpendo i cespiti certi e quindi inevitabilmente gli stessi già tartassati. Mi si dirà "certo, bisognerebbe allargare la base imponibile, cioè recuperare l'evasione, ma per convincere i mercati occorrevano cifre certe!". Tutto vero, ma se siamo a queste strette è perché in tutti questi anni di governo e di larghe maggioranze è stato fatto poco o nulla. Una vera lotta all'evasione e all'elusione si poteva pur avviare, no? Macché, è stato fatto un condono! Per non parlare della lotta agli sprechi, ma ci vorrebbe un libro, e Stella e Rizzo l'hanno già scritto anche troppo bene. Buona Notte
Andrea Viceré

Postato da folgore il 16/07/2011 21:27

Cronaca locale, ma non troppo. Accise sulla benzina a favore di fatti accaduti e calamità e guerre varie. Ora la Provincia di Belluno si chiede, e lo chiede a chi di dovere, dove siano finiti gli € per quella istituita nel 1963 a seguito dei fatti della diga del Vajont. UNA BELLA DOMANDA, A CUI MI PIACEREBBE FOSSE DATA UNA RISPOSTA (che forse mai verrà....).

Postato da ROBERTOBL il 15/07/2011 21:00

Il problema e' che non c'e' nessuna politica di indirizzo dietro questa manovra, l'ha fatta tutta Tremonti da solo, dando ascolto solo alle sue storiche paure. Un governo serio dovrebbe guidarla la politica economica, non delegaarla in tutto al suo ministro delle Finanze. Reintrodurre il ticket in sanita' significa essere tornati indietro di trent'anni. E' una manovra vergognosa.

Postato da spark il 15/07/2011 19:03

esatto dott. Anfossi, macelleria sociale,e' il termine corretto per descrivere gli ultimi provvedimenti di chi ci comanda (governare e' un'altra cosa), di chi ci ha umiliato come nazione di fronte al mondo intero per non essere stati capaci di provare disgusto e indignazione di fronte a tutte le sue malefatte, per averlo continuato ad osannare mentre durante i nove anni, tra gli utlimi undici, che ha governato , ha continuato a fare i fattacci suoi e dicendoci che tutto andava bene , che ci voleva piu' ottimismo, che ci pensava lui: alla faccia di tutti noi e di quelli che in oltre Tevere gli hanno sempre tenuto bordone; di tutti quelli che si sono voltati dall'altra parte pur di avere a favore le cosidette leggi su inizio e fine vita , mentre per la vita di mezzo , quella reale , quella che non sappiamo come fare per farla arrivare a sera, quella con cui dobbiamo fare i conti per fa andare avanti una famiglia, quella con cui non riusciamo piu' a programmare un futuro, di questa vita, quanto interessa in concreto, nei fatti, non nelle enunciazioni ecumeniche di circostanza, ai vari principi della Chiesa nostrani? Pensano forse di salvarsi la faccia (non dico l'anima perche' sarebbe una bestemmia) facendo conclavi con transfughi dei vari banchi di Montecitorio e pseudo sindacalisti di facciata, che in comune hanno solo la definizione di "cattolico" (si fa per dire! ormai e' una parola talmente inflazionata che comprende di tutto, da Milingo a Berlusconi!). In qualsiasi Paese del mondo di fronte ad una "macelleria sociale" , il governo in carica, subito dopo l'approvazione di un tale provvedimente si sarebbe subito dimesso, qui da noi cosa aspetta , che succeda qualcosa che dia inizio a scontri di piazza? Ma stavolta non sarei tanto sicuro che i poliziotti useranno il manganello verso chi si troveranno davanti!
Osvaldo Bardelli

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