La democrazia si sta sciogliendo

«Il trasferimento del processo al Tribunale dei ministri implica l’autorizzazione a procedere, che sarebbe negata dalla maggioranza compiacente: quindi mira all'impunità».

23/02/2011
Adriano Sansa, magistrato
Adriano Sansa, magistrato

Impazziti. Così sembreremmo a chi arrivasse d’improvviso tra noi. E così sembriamo alle democrazie occidentali nostre amiche. Usciti dal fascismo, capaci di una formidabile ricostruzione morale e materiale, vincitori sul terrorismo, progrediti con istituzioni fondate su una bella Costituzione, abbiamo preso a demolire la nostra casa: la patria, nell’anniversario dei suoi 150 anni.

Un uomo contro tutti, il potere economico, mediatico, politico di uno contro lo Stato. Il Governo che sottomette il Parlamento e attacca la Magistratura e la Corte costituzionale. In aggiunta, un esempio riprovevole di condotta privata di un uomo pubblico posto ai vertici dello Stato. La complicità di molti cittadini lo lascia fare.

Questo significa il rifiuto del processo da parte di Berlusconi. Il tentativo di far passare l’intervento abusivo a favore di una ragazza minorenne a lui gradita per atto di Governo ha sfidato il senso comune, ma non senza un motivo. Il trasferimento del processo al Tribunale dei ministri implica l’autorizzazione a procedere, che sarebbe negata dalla maggioranza compiacente: quindi, mira all’impunità.

Schiere di deputati e avvocati fedelissimi percorrono le televisioni sostenendo l’impossibile, sostituendosi con disinvolta arroganza ai giudici. I quali vengono minacciati con annunci di leggi vessatorie. Ma la cittadinanza in buona parte tace, davanti all’uso delle istituzioni a fini personali, mentre la casa brucia per problemi urgentissimi di lavoro, ambiente, giovani, famiglie, sempre irrisolti. Lo stesso problema della giustizia troppo lenta è in disparte, la sola riforma che preme alla maggioranza è quella che scioglie dall’obbedienza alla legge il premier- sultano.

Stiamo per ottenere un singolarissimo risultato, un primato nella storia: una democrazia che si scioglie, si auto-affonda; una cittadinanza che rinuncia a istituzioni conquistate con fatica e drammatici passaggi perde l’orgoglio di sé e si consegna a un capo. Che la tratterà come ora tratta le donne.

Adriano Sansa
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Postato da Celso Vassalini il 14/03/2011 14:19

In centocinquant'anni, il tempo passa al setaccio all'incirca cinque generazioni. Forse, più che celebrare astrattamente questo lasso di storia, dovremmo immaginare la successione in linea familiare di cinque Italiani, per avere un'idea realistica del cambiamento avvenuto lungo questo periodo e provare in questo modo a leggere il senso della nostra storia e ad affacciarci sul futuro. È luogo comune del resto ricordare la famosa frase attribuita a Massimo D'Azeglio, secondo cui dopo avere realizzato l'Unità italiana ci si doveva preoccupare di formare gli Italiani, un'esigenza che, sia pure in modi diversi, è stata sentita in tutti gli Stati moderni al momento della loro unificazione - dato che, almeno in Europa, si partiva ovunque dalla frammentazione feudale, da noi ovviamente durata più a lungo, per di più aggravata dalla presenza di dominazioni di lingua e cultura non italiane. Ci sfiora in questo modo, in maniera del tutto naturale e spontanea, l'intuizione che qualsiasi patria ha una dimensione che possiamo definire "invisibile", nel senso appunto che non bastano, come hanno voluto taluni nazionalisti, la condizione storico-geografica né, come pensano altri materialisti, l'insieme dei tessuti socio-economici a determinare l'essenza di una Patria; né è sufficiente l'idea di una "cultura", sia perché la sua precisa identificazione è spesso assai difficile, sia perché circoscrive alla componente intellettuale dell'essere umano la sua caratterizzazione, dalla quale restano in questo modo escluse quelle sensibilità interiori alle quali ci possiamo riferire come alla vera "anima" di un popolo, umanamente più vasta della sua pur splendida intellettualità. Per questo, riferendoci appunto all'anima di un popolo, dovremmo parlare di una componente "morale" della Patria, ovviamente non rifacendoci al concetto del bene e del male con cui spesso si identifica la moralità, ma al modo di essere e sentirsi nell'anima rispetto alla propria comunità umana. Qui sta propriamente la dimensione "invisibile" della Patria, quella fondamentale, se ci pensiamo bene, poiché solo in essa può radicarsi realmente il sentimento di un'appartenenza comune, ogni moto di solidarietà, ogni spinta al superamento dell'interesse individuale, in una parola il fondamento di una vera comunità. Su questa idea, nel mentre si viveva l'impegno politico degli anni della contestazione e degli anni di piombo, e poi anche il ripiegamento individualistico degli anni Ottanta e Novanta, nessuno o forse pochissimi hanno più fatto affidamento come base delle proprie scelte fondamentali, nel lavoro, nella famiglia, nelle idealità. I giovani di adesso, ragazzi nati dopo gli anni Ottanta, vivono moralmente le conseguenze della perdita progressiva della vitalità morale del nostro popolo, una perdita che hanno sentito nelle parole e visto nei comportamenti dei padri e dei nonni, che leggono sui giornali, ascoltano dai mass-media, mentre assimilano proposte culturali e utilizzano strumenti di comunicazione interpersonale che rafforzano il senso di dispersione della propria identità in una "globalizzazione" nella quale definire la propria appartenenza ad una società unitaria appare del tutto inutile, prima che impossibile: di essa resta, ben che vada, il numero degli amici adunanti su Facebook o dei followers raccolti sugli altri strumenti di social networking - fuori, è solitudine e alienazione. La Patria passa quindi invisibile dietro la celebrazione di questi Centocinquanta anni di Unità: non sono questi i tempi, non sono questi gli uomini, non sono queste le classi dirigenti adeguati ad una simile ricorrenza. Ma la Patria invisibile è reale nei fatti: "L'Italia è uno dei pilastri fondamentali del nostro rapporto con l'Europa ed è indispensabile in qualsiasi sforzo volto a incanalare le risorse europee per affrontare i nostri interessi globali. (...) Per le forze USA, l'Italia rappresenta una piattaforma geo-strategica unica in Europa, e consente di raggiungere facilmente zone a rischio in tutto il Medio Oriente, l'Africa e l'Europa. E, a causa di questa posizione, Cosa ancor più importante, l'Italia e questo Governo ha dimostrato la volontà, e anche l'entusiasmo, di affiancare gli Stati Uniti nell'affrontare molte delle più pressanti questioni della nostra epoca". Quello che sta avvenendo nell'area centrale del Mediterraneo, sulle coste della Libia, su cui si affacciano le nostre isole da Lampedusa in su, ci costringe oggi a riconoscere che l'unità dell'Italia era nei fatti, come era inevitabile la nostra partecipazione alle lotte coloniali ed alle guerre mondiali del XX secolo, così come le nostre divisioni ideologiche e ideali che quei conflitti hanno tragicamente alimentato. Perciò quello che si richiede agli Italiani di oggi, di cui dovremmo occuparci in questo centocinquantesimo anniversario, è qualcosa di assai difficile da conseguire, in quanto appunto ha a che vedere con l'Unità morale dell'Italia, che possiamo immaginare come somma della consapevolezza, in ciascuno di noi, di ciò che l'Italia realmente è: una somma che costruisce la nostra Patria invisibile appunto, assai diversa dalla retorica patriottica, dal nazionalismo escludente, dalle aspirazioni di potenza e, proprio per questo, è Patria destinata a restare, destinata a durare; quella che passa di padre in figlio, che si trasmuta di padre in figlio, ma non si esaurisce; quella che sola può seriamente collaborare con gli altri Popoli, quando anch'essi divengono somma della libera coscienza degli esseri umani che li compongono. Patria invisibile che sola garantisce della nostra libertà, indipendenza e sovranità. Se ancora dobbiamo fare gli Italiani, è di essa che dobbiamo occuparci, della Patria invisibile che dà senso alla storia d'Italia, da ben prima della sua Unità, e che lascerà intatto il suo valore anche il giorno in cui l'Italia non dovesse più esistere nello spazio e nel tempo. E ne sono convinto il concetto di federalismo, voluto e pazientemente sostenuto dalla Lega, approvato al Parlamento, darà filo da torcere al Generale Garibaldi nel prossimo futuro e cioè trasparenza e responsabilità di tutti i Comuni d’Italia.
Brescia 14 marzo 2011
Celso Vassalini

Postato da ironyman il 01/03/2011 20:03

In effetti il tema della scuola è complesso e per trattarlo in modo non superficiale è necessario dedicarvi un apposito forum. Tuttavia a mio parere l’argomento di cui qui si discute non è del tutto estraneo alla discussione su come debba essere intesa una buona istruzione, nel senso che un sistema istruzione che funzioni contribuisce senza dubbio, anzi è propedeutico a tale obiettivo, a costruire ciò di cui l’Italia ha assolutamente bisogno in questa travagliata fase storica, e cioè una democrazia più salda e matura e che non si sciolga come neve al sole. Per rendere bene l’idea di ciò che intendo dire prendo a spunto un accadimento di queste ore. In Germania, Paese che si fregia a pieno titolo di appartenere al pari dell’Italia alla cerchia delle democrazie più evolute, si è dimesso il ministro della difesa Guttenberg, da giorni in difficoltà in seguito alle accuse di plagio della sua tesi di dottorato. Considerato il politico più popolare del Paese, Gutternberg è finito nella bufera a metà febbraio, quando un professore di diritto, Fischer-Lescano, lo ha accusato di "plagio sfacciato" perché molti passaggi della sua tesi erano quasi identici a testi di altri autori. Non dico niente di eclatante nel prevedere che in Italia, se tale disavventura fosse capitata ad uno dei nostri ministri, i giornali vi avrebbero dedicato appena un trafiletto di seconda pagina e molti notiziari tv ne avrebbero appena accennato (non parliamo poi del TG1). Ma ciò che è peggio è che la notizia non avrebbe scandalizzato quasi nessuno, anzi, la maggior parte degli italiani non solo non avrebbe stigmatizzato l’accaduto ma addirittura avrebbe apprezzato la scaltrezza del ministro, che perciò sarebbe apparso come un vincente. Veniamo dunque alla correlazione democrazia-istruzione. Nessuno ovviamente potrebbe obiettare sul grado di tenuta della democrazia tedesca. Una democrazia che è riuscita quasi ad annullare il gap tra le due parti riunificate dopo il crollo del muro di Berlino (mentre noi ci trasciniamo dagli albori della patria una questione Meridionale irrimediabilmente irrisolta) e che ha un livello di vita certamente superiore al nostro (basti porre a raffronto i salari degli operai della Fiat e quelli della Volkswagen). Il sistema economico è saldo perché vi è una ottimale allocazione ed utilizzazione dei fattori produttivi soprattutto del lavoro. Ciò è merito del sistema istruzione che garantisce una adeguata preparazione e soprattutto contribuisce ad un adeguata formazione civica. Insomma lì le regole vengono avvertite non come un intralcio ma come uno strumento essenziale per la convivenza e per la tenuta del sistema. Il sistema economico di riflesso è improntato alla massima efficienza perchè non esistono sacche di privilegio, di corporativismo, di familismo e tutti hanno pari opportunità di accesso al mondo del lavoro; a sua volta il sistema imprenditoriale premia, non chi è contiguo con il potere (nella sua più ampia accezione) ma chi produce meglio ed a costi più contenuti. Pertanto un politico che viene acchiappato con le mani nella marmellata viene quasi additato al pubblico ludibrio perché ha attentato alla democrazia concepita come rispetto della legalità e uguali condizioni per tutti i cittadini. In fin dei conti il povero malcapitato cos’ha fatto? Un peccatuccio al quale noi Italiani avremmo addirittura sprizzato l’occhio. La stessa classe politica avrebbe fatto altrettanto, salvo una blanda condanna pubblica di circostanza, raccomandando però a non eccedere nel facile moralismo ed a circoscrivere la condanna al solo peccato (i cattolici osservanti). L’Italiano medio, il Rocambole per intenderci, non si fa capace di come negli altri Paesi che non siano Repubbliche della banane (ma anche lì ormai i recentissimi scandali nostrani destano clamore) fatterelli così insignificanti, che per giunta non costituiscono nemmeno reati, suscitano tanto scalpore. Probabilmente perché, pur in maggioranza cattolici (così si dice) hanno una idea della democrazia alla quale l’etica è estranea in quanto propria dei regimi fondamentalisti. In cui le regole civili vengono scritte perché devono esserlo ma poi se è vero che debbono valere erga omnes, ognuno però, per sé, può relativizzarle e verificare se siano appropriate e giuste, a maggior ragione se di dispone di potere; anzi in tal caso è addirittura opportuno che le leggi vengano costruite ad uso e consumo di chi le propone. Insomma noi italiani, siamo la culla del diritto e della cultura e perciò rispetto agli altri molto più avanti e soprattutto molto più umani. Strano popolo noi italiani; sempre pronti a prestare clemenza nei confronti del potente che è incappato in qualche “peccatuccio”, salvo poi professare insofferenza per i rom le cui baracche ci occludono il belvedere dai nostri davanzali, al punto che se vanno in fiamme è meglio, se lo sono voluti e poi ci risparmiano pure la fatica di sgomberarli. Insomma allo stupore degli italiani per l’inflessibilità e l’insensibilità delle altre democrazie fa da contraltare lo stupore di quegli stessi popoli per la nostra indolenza e fiacchezza. La nostra classe politica è ovviamente specchio fedele di questa concezione della democrazia e quindi non possiamo aspettarci più di tanto. Nell’attesa dell’avvento di una nuova generazione di politici che sappia prenderci per mano, come solo i grandi statisti hanno saputo fare, e guidarci verso una democrazia più evoluta (ma poi da dove dovrà calare questa nuova generazione, dal cielo?) la scuola ha un ruolo fondamentale perché ancor prima di preparare i nuovi dottori, ingeneri, idraulici, imprenditori ecc.. deve preparare gli uomini. Quando io andavo a scuola, in tanti lo ricorderanno, veniva insegnata una materia che ai più sembrava inutile, l’educazione civica, ma che invece aveva una sua importanza ancor più delle tre i di Berlusconiana memoria. FC ha attivato in un diverso post una discussione molto interessante sull’insegnamento della filosofia nelle scuole a partire dalla primaria. Sono perfettamente d’accordo. La filosofia è una disciplina che aiuta tantissimo a capire ed elaborare la realtà ed a formare la coscienza civile dei ragazzi. Ne abbiamo bisogno soprattutto in questa epoca in cui il mondo si è incredibilmente rimpicciolito, i sistemi di persuasione occulta si sono potenziati all’inverosimile e quindi le capacità di analisi ed elaborazione del pensiero sono molto influenzate. Che dire. Il mio augurio è che, in un momento in cui la politica e l’intera società forniscono messaggi ed esempi devastanti, la scuola, nel suo complesso, possa costituire una tappa fondamentale nel percorso di crescita culturale, morale e civile di questo Paese. Perciò in un paese così lacerato da profonde divisioni, in cui il Presidente del Consiglio, ispiratore del partito dell’amore, per meri interessi di bottega, non lascia passare giorno senza attaccare organi dello Stato, della stampa, organizzazioni, categorie professionali e quant’altro, non si avverte alcuna necessità di fomentare ancora la contrapposizione tra scuola privata e scuola pubblica. A chi gioverebbe una scuola che accresca le differenze tra i giovani creando fratture nella società del domani? Non certo ai cattolici. E, così concludo, l’intervento di ieri del Card. Bagnasco, proposto come argomento di discussione nell’apposito forum, sparge finalmente un barlume di speranza all’orizzonte. Certo è appena un timido segnale di inversione rispetto alle posizioni oltranziste passate, ma ci consente di poter coltivare un minimo di speranza!

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 01/03/2011 07:28

Gent.le Sig. Dino, anche se ,come dice Lei, è un argomento molto vasto, non si è fuori tema ( dove si costata la minaccia seria alla democrazia meglio che nella scuola? Lì non solo "si scioglie", ma crolla, scuotendone le basi). Due considerazioni ( e vede che si può operare anche a livello di sintesi, dato che l'analisi è così immediata): 1) durante il fascismo quale fu l'ambiente in cui si formarono le migliori menti democratiche? (Pensi alla Torino di Gioiele Solari,Norberto Bobbio, Foa. Ginzburg, Pavese...l'elenco Lei sa è molto lungo);2) immagini un Berlusconi professore in un liceo ( o scuola superiore) che agisce come agisce a livello politico nazionale ...continui Lei. E' necessario osservare che, forse senza esserne cosciente ( ma lo è dalla sua esperienza di imprenditore trasferita nella politica dal 1994) Berlusconi tende sempre a realizzare la visione gentiliana della fusione mente maestro e mente alunno? Provi ad ascolare attentamente i suoi portavoce ... e poi mi potrà rispondere. L'accusa che lancia contro la scuola pubblica ( ideologizzare a sinistra) è quello che LUI vorrebbe fare ( una scuola ideologizzata a destra), visto che vorrebbe "ideologizzare" la Costituzione, Presidenza della Repubblica, Corte Costituzionale ( riveda il filmato di ieri,28 Febbraio, e mi dica,ci dica, quale è stata la Sua reazione nel vedere che NESSUNO nella sala,tra le persone presenti, HA AVUTO IL CORAGGIO di alzarsi in piedi e dichiarare che quanto affermava era un attacco UFFICIALE alla democrazia - IL GOVERNO FORTE?). Certi segni ci dicono che nella coscienza di IMPORTANTI UOMINI POLITICI ITALIANI del 2011 la democrazia si è GIA' SCIOLTA. E noi possiamo dichiaralo perchè c'è ancora UNA STAMPA non asservita al potere, come questa.

Postato da dino avanzi il 28/02/2011 20:38

Gent. Sig. Ironyman, parlare di scuola e di scuola paritaria è argomento talmente vasto che occorrerebbe un apposito spazio di discussione. Qui siamo partiti :" La democrazia si sta sciogliendo"; siamo finiti un pò fuoritema.
Dino 51

Postato da rocambole il 28/02/2011 17:15

Non c'è spettacolo più ridicolo dato dalle sinistre comuniste e catto-comuniste nelle loro periodiche campagne moralizzatrici alla faccia di tutti gli scheletri che loro hanno negli armadi e/o seppelliti nei cortili dietro casa.'

Postato da gianni48 il 28/02/2011 12:24

in nessun paese al mondo un presidente del consiglio si potrebbe permetterebbe di trattare le istituzioni in questo modo,sarebbe cacciato via daigli iscritti del proprio partito ,è per questo che e in pericolo la democrazia in italia,in germania in inghilterra in francia per molto meno si auto escludono.ieri al congresso dei cristiano sociali ha invitato i giovani al bunga bunga certo ah la faccia di bronzo!ma quello che mi ha dato fastidio sono stati gli applausi dei dirigenti di quel partito,si sono scelti un bel paladino non c'è dubbio,sentirlo parlare di famiglia(di quale?) mi fa rabbrividire hanno fatto una legge sulla prostituzione e stato uno dei primi a violarla,ma e tonto buono che regala soldi macchine case gioielli strano pero solo a belle e giovani ragazze,compra deputati senatori ed a questo punto penso che anche le nostre gerarchie eclesiastiche gli tengono spalla se no perche avere ancora rapporti con questo presidente? anche per i gay ieri ne ha avuto ma non è una condizione? e per i malati come lui?vi ricordate la moglie? per finire io penso che quando avra finito con i comunisti i magistrati gli insegnanti la polizia i gay gli immigrati l'opposizione i giornalisti ecc........ forse toccherà anche alla chiesa se non sarà allineata.

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 28/02/2011 11:31

Ringrazio Ironyman per avermi degnato di una così lunga,ben articolata,non superficiale risposta-analisi ( che dovrò leggere con più calma,avendolo fatto molto in fretta) di quella realtà su cui stiamo discutendo. Lo ringrazio doppiamente per avermi segnalato l’intervista del card.Bagnasco a “Il Giornale”. Leggiamola, e poi chiediamoci che cosa MANCA (non è lo stesso da non pochi evidenziato nel documento ufficiale? E perseverare cos’è nel detto latino di scolastica memoria?) Se la chiesa giustamente, continuamente, coraggiosamente, andando controcorrente,difende la “PERSONA” (ciò che è unico e irripetibile, come ebbe a dire papa Giovanni Paolo II all’inizio del suo pontificato) l’eminenza ha presente che “le persone” sono individui in carne ed ossa e non astrazioni? ( “visione edonistica” della 2° risposta nell’intervista). Vangelo, punctum inconcussum: Gesù non fu tradito da uno, due “discepoli “, ma fu tradito da “ Giuda”, fu tradito da “Simone,figlio di Giovanni”, detto Cefa (…”Simon Ioannis, diligis me plus his? /Simon Ioannis, diligis me? /Simon Ioannis, amas me ?”). Si accorge poi della ‘insidia’ nella 5° domanda (“Molti degli odierni difensori della moralità…) che “gioca” sullo stesso “metodo” nel procedere in un giudizio ? ( quei “molti” hanno un nome?la loro libertà sessuale in “checosa” consisteva?, ecc.). La conclusione dell’eminenza alla STESSA DOMANDA (“istanza etica,spirituale,religiosa devono crescere nelle COSCIENZE …oppure ,continuo ad osservare e a chiedermi, NELLE PERSONE in carne ed ossa?). Mi fermo qui nella mia polemica,perché ha solo fine costruttivo,e devo utilizzarla soltanto affinchè il mio parlar –indarno – sia chiaro. INCIPIT (controllate):” l’equilibrio di per sé è una virtù”: beh ,di fronte al male non c’è il pericolo che diventi “ una forma” di tolleranza,quindi vizio?; ma ritorniamo con la nostra mente all’illustre Aristotele che aveva un concetto più adeguato – e corretto – che lo stesso Tommaso d’Aquino valorizzò ai suoi tempi ( “giusto mezzo” – che però Hartmann faceva capire – e lo ricordava Copleston che, se non ricordo male, insegnò anni fa anche alla Gregoriana - che dal punto di vista assiologico è achmè ) ,ed evidenziava , sempre il nostro filosofo greco, che, in riferimento all’individuo (sempre in carne ed ossa) NEL SUO AGIRE è tendere nel senso opposto alla propria inclinazione errata ( il legno storto kantiano). Ferrara avrà letto?

Postato da ironyman il 27/02/2011 23:45

Anche io sono un sostenitore della libera scelta educativa e non sono affatto contrario alla promozione della scuola cattolica; non mi sembra di aver affermato il contrario. Tuttavia preferirei che la promozione della scuola cattolica non fosse attuata a discapito delle altre private e di quella pubblica. Demolire l’avversario, offendendo i professori (e si sa scuola pubblica e privata sono in contrapposizione) per esaltare sé stessi non è un comportamento rispettoso e degno di un capo di Governo che deve pensare a costruire una buona scuola per tutti sia per coloro che preferiscono quella privata sia per quelli che preferiscono quella pubblica (questo è quel che si intende per bene comune) e soprattutto non deve fare questo per ingraziarsi la benevolenza della Chiesa che a sua volta non deve cedere alle sue lusinghe. Nessuno è così ingenuo da credere che abbia a cuore le sorti educative dei nostri ragazzi (Dio ce ne scampi! dopo l’esempio che ha dato al mondo intero). Quel che adesso gli preme è solo ridare smalto alla sua immagine offuscata dai recenti scandali e riproporsi come paladino dei valori cattolici. Perché la Chiesa non si oppone a questo ignobile scambio?

Postato da dino avanzi il 27/02/2011 20:39

Sinceramente rimango sempre molto sorpreso quando leggo di cattolici che criticano le gerarchie perché promuovono la scuola paritaria cattolica. Innanzitutto le scuole paritarie contribuiscono a formare il sistema pubblico di istruzione. E i cattolici attraverso le proprie scuole possono dare un grande contributo alla ns Italia. Fanno scuola da sempre, da secoli quando dell'istruzione, degli strati più deboli della popolazione non si occupava nessuno; ordini religiosi sono sorti con questo scopo. Personalmente sono un sostenitore della libera scelta educativa delle famiglie.
dino 51

Postato da ironyman il 27/02/2011 19:07

Caro Umberto forse il mio intervento Le sarà parso quasi un rimbrotto per via della sua legittima e più che giustificata critica a Rocambole ma la prego di credermi che non era questa la mia intenzione. Volevo solo buttarla un po’ sul faceto ed evidenziare (con quell’approccio ironico che Lei ha giustamente colto nella radice del mio nick) che tutto sommato le osservazioni di Rocambole, soprattutto quelle più “bizzarre”, (faccio mia la definizione efficacemente utilizzata dal v.d. di F.C. che ha un evidente carattere eufemistico) possono rivelarsi preziose per avviare una riflessione sul perché e su come certi argomenti fanno presa su una fetta consistente dell’elettorato e sul grado di cultura e maturità politica di noi italiani. Non intendevo mica contestare la legittimità e la fondatezza della sua risposta alla critica di Rocambole che tuttalpiù si commentava da sé. Pensi che, sulla stessa falsa riga di pensiero, ha criticato anche un mio intervento sul post “perché sono orgoglioso di essere italiano“ che la invito a leggere con animo leggero, avrà di che divertirsi! Se dalle opinioni espresse su questo ed altri post qualcuno giunge a conclusioni e giudizi sommari come quelle avanzate da Rocambole e non solo da Lui, beh! Allora credo proprio che l’idea di un nuovo modo di rapportarci attraverso un modello di confronto veramente libero, partecipativo e democratico che dia voce a tutti, senza strumentalizzazioni e che impedisca ad imbonitori senza scrupoli di fare proseliti, è ancora ben lungi dal realizzarsi. Alle volte il pensiero costa solo molto fatica, e rifarsi a schemi concettuali astratti, imbalsamati, precostituiti, stereotipati piuttosto che sull’analisi concreta, è sempre comodo e poi serve a sviluppare quel senso di appartenenza che, quasi come un innato istinto alla conservazione della specie, ci fa sentire più forti, sempre meno soli. Io, forse per le mie origini o forse anche per la mia esperienza di vita, preferisco restare solo ma continuare a pensare con la mia testa chiamandomi fuori da ogni schema. E non lo faccio per vanagloria o per sprezzo verso gli altri punti di vista. Continuo perciò, ad avere il massimo rispetto delle opinioni altrui, anche perché non sono assolutamente sicuro delle mie. Ciò che però non tollero è la mancanza di onestà intellettuale, l’ipocrisia ed il pregiudizio di cui mi sembrano intrisi certi interventi. Non è perciò con i processi, con le accuse, con la retorica e le facili demonizzazioni delle opinioni avverse, che questo Paese potrà costruire un percorso di vita civile condiviso; penso in particolare al pantano in cui è finito il confronto sulle riforme istituzionali ed ai richiami del Presidente (meno male che c’è!) ad un confronto acceso ma pur sempre rispettoso delle altrui posizioni . Occorrerà invece acquisire piena consapevolezza della nostra condizione e della realtà in cui siamo calati, anche se sono perfettamente consapevole che in una società come la nostra sempre più pervasiva, condizionata dai potenti mezzi tecnologici di persuasione occulta, nell’era del Grande Fratello elettronico dell’indottrinamento di massa e della dittatura mediatica (Popper docet), esprimere pensieri liberi ed autentici diventa sempre più una impresa sovraumana al punto che ormai non mi sorprende neppure che una parte dei cittadini sia indotta a conferire ai partiti oltre alla propria rappresentanza anche una delega a pensare per proprio conto. A me pare che, sebbene con accenti diversi, questi interventi trasudino un insensato furore ideologico che nell’era post-muro pensavo ormai appartenesse al nostro passato, ma che invece, noto, esercita ancora molto fascino. Pensavo, forse illudendomi, che certe reminiscenze nostalgiche fossero definitivamente consegnate alla storia, se non addirittura all’oblio. Questo approccio alla discussione così fortemente ancorato a schematismi di pensiero antiquati, costretto negli ambiti angusti di contrapposizioni preconcette e dogmatismi superati, ed anche questo linguaggio così sprezzante, esasperato, pregno di accenti forti, di fraseologie stantie e stereotipate (comunisti, gioiosa macchina da guerra, catto-comunismo, metodo Stalinista, bolscevichi ecc…) mi hanno dato quasi l’impressione di essermi avviluppato nei meandri della storia. Adesso però non vorrei restarne imbrigliato perché, il grigiore che mi evocano questi discorsi ed il suono di certe parole, comincia già a procurarmi quasi un senso di oppressione. In tutta sincerità non nutro alcuna avversione contro certi modelli di pensiero, che tuttalpiù mi appaiono patetici ma che, credo, non potranno piegare il corso delle cose, anzi sono sicuro che prima o poi anche la politica che ha la funzione di correggere le degenerazioni della natura umana, dovrà accettarne l’evoluzione. Concludendo, non le nascondo che anche io sono colto da un impeto di stizza di fronte a un certo modo di argomentare o quando avverto la volgarità e l’impudicizia con cui il Premier fa ironia sul bunga-bunga ed attacca la scuola pubblica. Però , questo è il punto, l’attacco alla scuola pubblica suona come oro colato per la Chiesa per la quale l’unico sistema per evangelizzare e conservare il suo ruolo nella società italiana è quello di rivendicare e riaffermare la sua funzione educativa nell’ambito del sistema istruzione. Ed a questo fine accetta volentieri lo scambio di Berlusconi, pur essendo perfettamente consapevole che a costui non solo dei principi cattolici non importa un fico secco, ma addirittura non li condivide affatto, e che quindi gli servono solo per carpire il voto cattolico. Diversamente non si capirebbe il perchè, dopo tutti gli scandali di questi mesi, il Card. Bagnasco si sia fatto intervistare proprio dal Giornale, e cioè dal giornale che fa del killeraggio contro gli avversari del suo padrone la sua principale arma di pressione ed è stato proprio il Direttore del giornale dei vescovi a restarne vittima. Io sono addirittura andato oltre il suo disgusto, perché ormai sono arrivato ad essere nauseato di tanta ipocrisia. Si tratta di capire però quali strumenti abbiamo per contrastarla. Credo, ma non è certamente il suo caso, non mi fraintenda, che irridere l’avversario come fanno i seguaci del Berlusconismo, non aiuta. I suoi lacchè non perdono occasione per ricordare alla fantomatica “sinistra” (non accettano ancora l’idea che in Italia non tutti gli oppositori sono di sinistra e che non tutta la sinistra sia costituita da comunisti e soprattutto continuano ad rappresentare subdolamente la figura dei comunisti italiani come dei pericolosi bolscevici) che se continuano ad attaccare il premier ed a fare i moralisti perderanno ancora alle elezioni e lo fanno con una spocchia ed una arroganza davvero rivoltante. L’importante è che non si taccia su queste contraddizioni. Adesso Berlusconi sta tentando di riaccreditarsi con una nuova immagine alla gerarchia ecclesiastica e le dichiarazioni sul testamento etico, piuttosto che sull’adozione per i singles o sui matrimoni tra gay, sono una tappa di questo riavvicinamento. Vedrete che quando si sarà compiuta l’opera di demolizione della credibilità di Ruby e Nadia Macrì (secondo un sistema questo sì stalinista e già messo in atto a danno della Ariosto ) di corruzione dei testimoni (con il suo pool di difesa ha già incontrato le future testimoni che sono state sapientemente edotte sulla parte da recitare), di pressioni ed intimidazioni (mi risulta che l’autovettura della Macrì sia stata incendiata) di costruzione di nuove testimonianze a sostegno della tesi della ragionevole convinzione della maggiore età di Ruby (già ci sono) e sarà arrivata a saturazione la campagna mass-mediatica di demolizione del castello accusatorio e di contrattacco alla congiura della magistratura, ed alla campagna moralista della sinistra (dopo i ben noti pasdaran di partito si aspetta la discesa in campo degli opinionisti d’attacco Sgarbi e Ferrara) e infine quando le buone intercessioni dei cattolici di regime (Letta è già al lavoro ma credo che anche i fedeli di C. e L. si stiano spendendo bene) avranno contribuito a riallacciare qualche tiepido contatto, allora il povero perseguitato sarà riabilitato anche dalla Chiesa ufficiale. D’altro canto se in passato la Chiesa non ha avvertito l’opportunità di intervenire su leggi ad-personam- su condanne passate in giudicato, sull’opera di demolizione dell’impianto istituzionale (e se lo ha fatto, è stato più per prassi ma senza molta convinzione) vogliamo adesso sperare che intervenga quando la maggioranza si è ricostruita con l’acquisto di nuovi “responsabili” e che Il Governo ha lasciato chiaramente intendere che non mollerà a costo anche di portare al disastro economico questo Paese? Suvvia non pecchiamo di ingenuità!. La diplomazia Vaticana è troppo realista e non vorrà compromettersi i voti dei tantissimi Rocambole.

Postato da spark il 27/02/2011 11:02

Ieri mi e' capitato di sentire Berlusconi che parlava di scuola pubblica e privata con un passaggio anche sul bunga bunga, per un attimo ho pensato di essere sintonizzato su Al Jazeera e che stessero ritrasmettendo il discorso di Gheddafi dell'altro giorno, quello in cui dava dei drogati ai manifestanti, ricordate? Poi ho capito che non era cosi perche' alcuni giorni fa', il nostro novello "Montessori", aveva detto di non voler disturbare il suo compagno di merende tripolino, perche' era impegnato in tutt'altre faccende. Il Rais della quarta sponda stava cercando l'articolo del Libro Verde dove viene minuziosamente spiegato come applicare la giusta sanzione ai manifestanti (drogati s'intende) che osano opporsi alla sua persona: impiccagione o inceneriti da una bomba al fosforo? Dunque, colui che ci intratteneva con tanta passione su qualita' della scuola e bunga bunga era proprio il nostro premier: a quando l'annuncio dell'apertura di un liceo ad Arcore? Senza possedere qualita' divinatorie, scommetto che la notizia dell'inaugurazione di questo nuovo modello di istituto verra' data in una trasmissione culturale che si chiamera' "Radio Londra", prossimamente in onda su RAI 1 dopo (udite, udite, roba da fare invidia alla BBC!) il TG1!!! Pare che il preside di questo liceo (dicono che sara' di indirizzo umanistico e rigorosamente femminile; la separazione dei sessi sara' la parola d'ordine di questo istituto) sara' una giovane signorina attualmente consigliere regionale della regione Lombardia, con vice preside un famoso agente di spettacolo scopritore di giovani e virtuose talenti da inserire nel variegato mondo della televisione, per ultimo, si vocifera anche che consigliere spirituale sara' un imparziale e pudico direttore di un famoso (si fa per dire) telegiornale . Hanno anche gia' deciso la meta per la prima gita scolastica: soggiorno di una settimana , tariffe last minute, in un condominio nell'isola di Antigua (Caraibi)! Gli iscritti saranno a numero chiuso. Affrettatevi padri e madri ansiosi di assicurare alle vostre figlie un avvenire alla luce dei riflettori. Visto l'aria che tira nel nostro Paese, sono sicuro che le iscrizioni saranno esaurite in giornata! A noi che facciamo parte dell'aria che non tira... non ci rimane che augurare lunga vita a FC, che non vuol dire Famiglia Comunista, come qualche vostro lettore, facente parte dell'aria che tira, vi definisce con intento denigratorio, ma Famiglia Cristiana (evidentemente la storia del nostro Paese, in accordo con i nuovi programmi di insegnamento del novello Montessori, sta sempre di piu' diventando un optional!).

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 26/02/2011 19:43

Famiglia cristiana, ed i suoi lettori, mi perdoneranno ( “bussate, vi sarà aperto” Mt. 6,7). Il premier contro professorie sinistra: "Hanno idee diverse rispetto a quelle delle famiglie" (… ??? : certo della "sua" famiglia…!!).Dal '94 riprende anche l'attacco alla scuola pubblica dove «gli insegnanti inculcano ai ragazzi valori diversi da quelli delle loro famiglie». NON SI PUO’ TACERE: io, che scrivo ,ho studiato (prima del 68) in un collegio di religiosi (ginnasio,liceo); ho studiato all’Università Cattolica (laurea con lode, non regalata!). Ho insegnato in una scuola PUBBLICA (liceo) per trent’anni. SO COSA DICO. Berlusconi sta rasentando la pazzia; mina ,con queste affermazioni ,le basi della nostra società ( la scuola);al termine dell’incontro , CON LA VOLGARITA’ che lo contraddistingue ( non bastando barzelletta con bestemmia) …captatio benevolentiae: ”INVITO TUTTI al bunga. bunga “... NON più semplice vergogna, ma puro SCHIFO … SCHIFO. Quella Chiesa ,di cui parlavo prima, (autorità ecclesiastiche opportuniste),può ancora tacere? Ho ancora fiducia in F.C. ...

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 26/02/2011 17:47

Gent.le ironyman (se lo pseudonimo non indica, io sono sempre ingenuo col credere nella buona fede del prossimo, lo stile ironico: intendere – intentio – qualcosa all’opposto delle parole prese alla lettera). Se portare avanti una tesi propria (cui si ha sacrosanto diritto) significa “non farneticare” è perlomeno uno strano “ragionamento” (anche i matti sostengono tesi proprie ma, se dicono di saper volare come un pipistrello, farneticano ugualmente). La redazione mi ha preceduto: ma definire “comunista”… F.C. ... non siamo un po’ a quel livello? O dobbiamo citare il Nobel Dario Fo quando ridicolizzava Berlusconi? (...quello? Comunista…comunista;…quell'altro? comunista,...comunista...; il papa? Comunista …comunista… ). Nessuno nega a Rocambole il diritto di sostenere le sue tesi ( libertà di pensiero e parola); nessuno dovrà negare, per coerenza, il diritto di criticarle, da parte di chi non le considera valide ( idem sopra: libertà di pensiero e parola). Io ho replicato all’accusa lanciatami di ... farneticare (legga:” Postato da rocambole il 25/02/2011 14.07) usando “la stessa arma”; quanto poi sia puerile quel suo incipit lo dimostra il seguito di Rocambole che non è stato risposta a quello che sostenevo ( = le persone criticate, quei politici, compresa la signora intelligente che forse ha la vera bellezza: quella interiore,dell'onestà, non avevano fatto le “porcherie” di Berlusconi; porcherie … sono le leggi ad personam, le serate o nottate nelle ville, l’attacco-scontro anche contro il presidente della Repubblica ...). ORA: per “VALORIZZARE” ironyman (cioè confronto dialettico): la tesi di un “pericolo comunista” (Ochetto 1994, macchina da guerra) quale fondamento ha? ( SE Rocambole ha conoscenze che altri non ha, le dica chiaramente). Non mi risulta che fosse un organizzatore di brigate rosse (vero pericolo per la nostra democrazia: ma vi ricordate contro i Brigatisti i duri toni di Berlinguer, di Luciano Lama? Io che comunista non sono mai stato,e mai lo sarò, non posso non credere nella loro SINCERITA’…) nè che fosse, novello Trotzkij. punto di riferimento di bande armate (armate rosse-bolsceviche). CASOMAI, se andiamo indietro di qualche anno nella nostra storia d’Italia, alcuni pericoli di golpe … maturarono in taluni apparati di stato (dal SIFAR … in là); la P2 era una confraternita francescana, di penitenti, col cilicio? Ed il nostro salvatore della patria , Berlusconi, non ne era forse iscritto? Sarcasmo? Non è d’obbligo? *** TOTALMENTE D’ACCORDO con la conclusione: il Vangelo, INTERPRETATO CORRETTAMENTE ( non citato a sproposito... come il lanci la prima pietra per chiudere la bocca al prossimo) è il solo punctum inconcussum ( e F.C. ha avuto il coraggio di prendere posizione anche su certi opportunismi di cattolici sedicenti, o un certo pericolo di scivolamento per alcune gerarchie ecclesiastiche).

Postato da ironyman il 26/02/2011 15:56

Ma no Umberto e Dino, Carambole non farnetica, porta avanti una tesi sua e ne ha diritto. FC è un giornale sì comunista ma non impone il bavaglio e chiunque voglia liberamente esprimere una sua autentica opinione qui è di casa (credo di aver così interpretato la filosofia di questo spazio). Di certo non gli pioveranno addosso gli editti bulgari. Anzi ritengo che i suoi interventi siano sicuramente utili così si mettono a nudo anche le ragioni a sostegno di determinate posizioni. Se non altro ci sarebbe da premiarlo per il coraggio che dimostra nel sostenerle (e ce ne vuole non poco!). Solo un paio di consigli mi sentirei di suggerirgli. Visto che scrive su un giornale che si dichiara di orientamento cattolico, anche se poi nei fatti dimostra la sua evidente vena comunista, non sarebbe male se le sue idee le ponesse a confronto nel suo percorso di partecipazione alla vita della Chiesa (penso al suo confessore!). Inoltre gli suggerirei anche di rileggere le scritture. Son convinto che ripercorrendo a ritroso le vie che lo hanno condotto ad abbracciare la fede in Cristo, potrebbe scoprire nuovi orizzonti.

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Caro Ironyman,

concordo con Lei. In questo spazio le opinioni sono libere, anche quelle vigorose, bizzarre o palesemente assurde (come quella di giudicare Famiglia Cristiana "comunista"), purchè espresse con educazione e rispetto per quelle altrui. Pensi che l'ha forse capito anche Rocambole, che ci segue ventiquattr'ore su ventiquattro ma ha quasi smesso di infarcire i post di insulti e ingiurie.
A presto

Postato da rocambole il 26/02/2011 15:56

Sig.Avanzi guardi che la "gioiosa macchina da guerra" era quella di Ochetto del 1994. S'informi meglio prima di dire fandonie. Nel 1994, dopo Tangentopoli e l'annientamento della DC e del PSI, i comunisti di Ochetto avevano la strada spianata per prendere il potere in Italia ma mal gliene incolse....trovarono il "Cid" sotto le mura di Valencia e furono sbaragliati.

Postato da dino avanzi il 26/02/2011 05:01

Ho letto l'ultimo commento del Sig. Rocambole, penso abbia confuso nomi e date; Berlusconi con De Gasperi e il 1994 con 1948. Ma non è un problema tutti possiamo sbagliare, più o meno in buona fede.
Dino 51

Postato da rocambole il 25/02/2011 22:11

A prescindere che Berlusconi e il suo Governo, sempre più forti dopo che il traditore Fini è ormai alla deriva e finito e i parlamentari che erano passati con lui stanno rientrando nel centro-destra a rafforzare così la compagine governativa, durerá fino alla fine della legislatura e sulla scia degli ottimi risultati conseguiti (tutte le riforme promesse verranno portate in porto) stravincerá anche le successive elezioni del 2013 con buona pace di tutti gli oppositori e avversari, va riconosciuto a Berlusconi il grande merito d'aver salvato l'Italia nel 1994 quando scendendo in campo sbaragliò la 'gioiosa macchina da guerra' del comunista Ochetto, evitando così all'Italia di finire come la Romania, la Bulgaria, l'Albania, la Cecenia, perchè questa è la fine che fanno tutti i paesi con la guida a sinistra. Se Berlusconi non avesse altri meriti, già quello di aver bloccato e sbaragliato i comunisti e i loro... (i c.d.catto-comunisti), lo fa assurgere all'Olimpo dei più grandi statisti che l'Italia abbia mai avuto.

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 25/02/2011 18:13

Se io farnetico,Rocambole ha diritto al Nobel della farneticazione. Sua lunga risposta alla mia affermazione sulle "porcherie" di Berlusconi: cita l'ambasciatore Spogli circa lo spirito collaborativo!!(vox Dei!); ma guardi nella nostra Europa... e troverà dei bei pensierini da parte di leader a noi più vicini,e meno sospetti, sul barzellettiere. Se proprio Rocambole deve citare quella fonte,sappia che gli ultimi mesi dell’anno scorso… sono finiti (!),vada un pochino avanti !( si può sempre migliorare)... e si informi sulle rivelazioni più recenti:--“ Una governance inefficiente e irresponsabile. Frequente uso di istituzioni pubbliche per conquistare vantaggi elettorali. Fragilità italiane che fanno del nostro Paese «il miglior alleato» degli Usa.”…” Silvio Berlusconi, con le sue frequenti gaffes e la scelta sbagliata di parole ha offeso quasi ogni categoria di cittadino italiano e ogni leader europeo». (…) «la sua volontà di mettere gli interessi personali al di sopra di quelli dello Stato ha leso la reputazione del Paese in Europa e ha dato sfortunatamente un tono comico al prestigio dell'Italia in molte branche del governo degli Stati Uniti». Spogli insiste molto sul «declino» dell'Italia.” ***I “cablogrammi segreti " sono forse meno attendibili (mancando ... dell’ipocrisia democratica di cui parlava pochi giorni fa Luttwak, cui si può tramnquillamente aggiungere la superipocrisia delle dichiarazioni ufficiali)?.. Rocambole: tolga dal cervello le “veline” ( di fascista memoria, non parlo di quelle delle festicciole,sia chiaro) ; OCCORRE ALTRO ?Che figura meschina (Cicero pro domo sua)!!

Postato da anna69 il 25/02/2011 15:24

Ricorrente è il concetto di morale "negativa". Sono d'accordo con chi definisce falsa morale quella dei tipi alla "Seneca" che predicano bene e razzolano male, ma almeno Seneca rispondeva a chi glielo faceva notare: "De virtute loquor, non de me". Ciò significa che sapeva che la sua eloquenza era solo di facciata. Esiste ancora invece oggi anche "La Morale" che contraddistingue le persone che non si fanno corrompere da promesse o gesti tangibili come regali e regalini,ma tiene la schiena dritta e mantiene saldi i suoi principi sia a livello di pensiero che nella concretezza. Se questa è la morale, ben venga e chi la condanna è solo perchè ne ha paura. E mi sembra che Quel di Cui non ci si rammenta il nome l'abbia messa in pratica in prima persona e ci abbia chiesto, con i nostri tanti limiti, di fare altrettanto.

Postato da rocambole il 25/02/2011 14:07

per Umberto;Novara:in riferimento alle tue farneticazione ti allegato la lettera dell'Ambasciatore USA al Corriere della Sera di oggi:"La lettera L'ex ambasciatore americano Spogli «Grati all'Italia, miglior alleato degli Usa» La lettera L'ex ambasciatore americano Spogli «Grati all'Italia, miglior alleato degli Usa»Caro direttore, dalla pubblicazione dei primi cablogrammi diplomatici sottratti da Wikileaks negli ultimi mesi dello scorso anno, sulla stampa italiana sono apparse spesso notizie riguardanti gli Stati Uniti e l'Italia. Nella frenesia di segnar punti a proprio vantaggio, che domina l'infuocata scena politica italiana in questo momento, ciò che è andato perso è il giudizio imparziale sui rapporti tra Italia e Stati Uniti instaurati da Silvio Berlusconi e dai governi da lui guidati. Gli Stati Uniti non hanno miglior alleato dell'Italia sul continente europeo. Ho ripetuto a più riprese queste parole, in veste di ambasciatore, e sono fermamente convinto che esse corrispondono a verità ancora oggi come nel 2005, quando ebbi occasione di pronunciarle. Dai Balcani, dal Libano, dall'intera area del Medio Oriente fino in Iraq e Afghanistan, il contributo italiano in termini di uomini, materiali e aiuti finanziari a sostegno di politiche e iniziative condivise resta impareggiabile. Quando è stata invitata ad appoggiare un obiettivo americano, l'Italia non si è mai tirata indietro. La nostra cooperazione alla difesa è in continuo sviluppo e oggi i nostri rispettivi Paesi godono di una relazione tra le più strette e variegate, tra tutti i rapporti bilaterali militari.Una collaborazione così intensa ha contribuito a innalzare l'Italia a una statura senza precedenti sulla scena politica internazionale. Spesso giudicata in passato un partner di secondo piano, dal 2000 in poi l'Italia ha assunto una posizione di grande rilievo sul palcoscenico mondiale tra i Paesi del G8. In un articolo pubblicato su questo quotidiano nel settembre del 2010, ho avuto modo di commentare come l'Italia abbia saputo, in meno di un decennio, abbandonare la tradizionale immagine di peso piuma a livello mondiale per trasformarsi in un importante e prezioso collaboratore per il mantenimento della pace e della stabilità.Sotto il profilo storico, per quanto forti e reciprocamente vantaggiosi siano stati in passato, solo con l'insediamento del governo di Silvio Berlusconi nel 2001-2006 i nostri rapporti politici hanno raggiunto la preminenza di cui godono oggi. L'eccellente rapporto personale tra il presidente Bush e il premier Berlusconi è nato da una visione condivisa delle sfide e delle opportunità a livello globale e del modo migliore per affrontarle. Difatti, l'ascesa dell'Italia ad attore chiave sulla scena internazionale è coincisa con un periodo di intensa collaborazione tra Italia e Stati Uniti che si protrae fino ad oggi ed è stata favorita sul versante italiano in primo luogo dai governi Berlusconi del 2001-2006 e del 2008 fino ai nostri giorni. Benché la coalizione di Prodi del 2006-2008 abbia appoggiato anch'essa la maggior parte degli interventi americani - con l'importante eccezione dell'Iraq - nessuno ha mai sostenuto con pari lealtà e coerenza le posizioni politiche americane come Silvio Berlusconi. Certo, ci sono state divergenze di opinione su alcune questioni, per lo più riguardanti la Russia, ma non solo. Nel corso degli anni, tuttavia, queste differenze sono state in gran parte superate o sono diventate irrilevanti. Ma nulla di tutto ciò - e tanto meno l'attenzione morbosa dei media su alcuni commenti espliciti contenuti nei cosiddetti cablogrammi segreti - potrà mai mettere in dubbio la stretta alleanza che accomuna l'America e l'Italia, unite nello sforzo di trovare soluzione ai più spinosi problemi del mondo. Per il suo spirito collaborativo, l'America ha un debito di gratitudine nei confronti del premier Silvio Berlusconi. Ambasciatore Ronald P. Spogli 25 febbraio 2011

Postato da 55ENNE il 25/02/2011 08:42

Egr.dott.Sansa, dopo la fine delle ideologie ci siamo inventati la ideologia berlusconiana che ha irretito nelle sue spire sia i cittadini appunto belusconiani ( la classe dirigente belusconiana, invece, è direttamente a busta paga... ) che le sinistre, ormai prive di una vera idealità morale nè di spinta popolare tranne pochi esempi. I cattolici, speriamo, siano oramai convinti che questo non è piu' l'uomo della Provvidenza del '94 ( anche i veri liberali se ne sono accorti ), ma numericamente sono poco più di un partito di opinione e quelli che si " spendono " pochissimi. Leggevo in questi giorni che le rane gettate nell'acqua bollente si salvano saltando fuori, ma muoiono bollite se la temperatura aumenta gradualmente. Il belusconismo attenta alla nostra cultura democratica e liberale ed in definitiva attenta alla nostra Costituzione Materiale. Altro che resistere, resistere, resistere: svegliamoci, svegliamoci, svegliamoci !!

Postato da degrel0 il 24/02/2011 21:49

Anni fa lessi di un Tale che disse:"Non giudicate se non volete essere giudicati". Ho poca memoria ma qualche moralista sa dirmi chi era? Grazie della collaborazione.

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 24/02/2011 20:26

Per Rocambole, che non si smentisce mai (ma forse ha la vocazione del provocatore): le persone che cita non hanno fatto le "porcherie"... come colui che lui ritiene superiore agli altri. Come andrà a finire ? Se ci sono teste come il nostro ... non è difficile immaginare... Ora, chi vota Berlusconi non è certamente delinquente, va rispettato, ma dà il suo contributo per questa degenerazione dell'Italia. E' peggio uno cieco o uno difende l'indifendibile? OGGI NESSUNO PUO' più dire :"Ma io non sapevo". E se Rocambole ritiene Berlusconi "superiore" agli altri, si informi CHE COSA REALMENTE pensano i leader degli altri paesi del signore di Arcore.

Postato da anna69 il 24/02/2011 17:25

Sono pienamente in sintonia con l'ultimo commento del sig. Dino Avanzi anche se Famiglia Cristiana dà già comunque ampio spazio alla libera espressione e al dibattito. Ma in questo confronto coloro che difendono l' "Indifendibile" sarebbero pronti a mettersi in gioco o preferirebbero ergere, a loro difesa ed attacco lo scudo dell'ormai tanto gettonato e svalutato voto popolare (vedi politici di ogni partito)?

Postato da GiulioS. il 24/02/2011 16:50

A proposito di complicità dei cittadini. Caro Salzano è' di pochi minuti fa la notizia che a un appartenente al Pd avrebbero garantito 150mila euro e la certa rielezione per fargli saltare la staccionata e passare tra i "responsabili" a sostegno della maggioranza. Gino Bucchino, 62 anni, medico, residente in Canada ed eletto nella circoscrizione Nord e Centro America nelle liste del Pd, denuncia il tentativo di corruzione subito in conferenza stampa a Montecitorio. Racconta che il giovane che lo avrebbe contattato gli avrebbe proposto di passare al gruppo dei "responsabili", all'interno dei quali si sarebbe dovuto creare una corrente di sinistra. Per piegare la sua resistenza morale, l'esponente di Rifondazione Socialista gli avrebbe detto: "Non devi rinunciare alle tue idee. Ma tu nel Pd non hai incarichi particolari... Con noi puoi far sentire la tua voce... Poi ci sarà una distribuzione di incarichi...". Mi domando come può andare avanti la nostra democrazia con notizie come questa, che sono continue, incessanti. Gente che si vende per poco, senza dignità alcuna. Dicono tutti sì a mammona, qui si sta sciogliendo di tutto, non solo la democrazia, ma anche il senso del sacro, del rispetto della persona. Cosa direbbe San Paolo oggi quando ai Corinzi annunciava la sobrietà nei costumi, qui rischiamo di finire come in Libia. Il denaro è di satana! Questo rincorrere il denaro atutti i costi e disperdere la propria anima dietro l'avidità del possesso ci sta portando al disastro. Ma intorno a me tanti amici, credenti, ridono di questo e dicono che il premier fa bene, che va stimato proprio per la sua "furbizia", che è più capace degli altri a "trafficare", a "ingannare"... Ma noi siamo di Cristo e dovremmo sentirci liberi, liberi di dissentire sul male che mistifica, che inganna, che traffica...

Postato da tommasochierico il 24/02/2011 15:13

Condivido con la stessa vibrante amarezza il grido di dolore di Adriano Sansa. Amarezza raddoppiata se penso che non sono di sinistra e mi ritengo un umile cattolico che si sarebbe aspettato un centrodestra VERAMENTE ANCORATO AI VALORI CRISTIANI, e rappresentato da una persona IRREPRENSIBILE e MITE, VERO STATISTA ( come lo fu per esempio Aldo Moro), anzichè un vizioso e prepotente miliardario che in prima persona, con le sue televisioni, oltrechè con la Rai, ormai omologata alle medesime, sta letteralmente devastando le coscienze, SOPRATTUTTO DEI GIOVANI, propinando modelli di vita e di comportamento beceri e.... davvero anticristici! Grazie a Dio, anche questa "nuttata" passerà.....perchè "non praevalebunt" !!!
Tommaso Chierico

Postato da Antonio Salzano il 24/02/2011 14:53

Dott. Sansa, mi permetto sintetizzare il suo splendido e onesto intervento con le sue stesse parole : "Un uomo contro tutti, il potere economico, mediatico, politico di uno contro lo Stato. Il Governo che sottomette il Parlamento e attacca la Magistratura e la Corte costituzionale. In aggiunta, un esempio riprovevole di condotta privata di un uomo pubblico posto ai vertici dello Stato. La complicità di molti cittadini lo lascia fare."

Postato da maximo56 il 24/02/2011 12:19

Non sono un Santo, ci mancherebbe...ma mi sono sempre sforzato di vivere rispettando la Legge e le regole di una società civile e democratica e cercando di convincermi che LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI. Non posso accettare che una persona che tra l'altro occupa il ruolo più importante del mio Paese, trasgredisca in continuazione le Leggi, che imposti la propria vita su frequentazioni ambigue ( Mangano, Ruby, Noemi..ecc.ecc.) e che poi faccia di tutto non per dimostrare la sua innocenza ma per fuggire dalla Legge o per cambiarla a proprio piacimento. Non posso accettare che ci siano Parlamentari che invece di tentare di far migliorare l'Italia cercano in continuazione di studiare sfacciatamente favoritismi per il Capo. Non posso accettare che ci siano altri Parlamentari che con una disinvoltura vergognosa passano da uno schieramento all'altro in cambio della garanzia di una rielezione in uno di quei Collegi elettorali "blindati". Questa non è destra nè sinistra, è solo una vergogna. Tutti abbiamo il dovere di ribellarci se pensiamo di essere Cristiani, se pensiamo che abbiamo impostato la nostra vita sull'onestà e la correttezza (magari non riuscendoci bene sempre...) e sul rispetto del prossimo. I problemi del Paese e del mondo intero non dovrebbero essere scavalcati dalla tutela degli errori e dei vizi di un 75enne miliardario che considera "comunista" chi non è al suo servizio...

Postato da degrel0 il 24/02/2011 10:42

Egregio Dottor Sansa,se prova per un giorno (ma senza toga) ad andare tra i comuni cittadini scoprirà con suo grande rammarico che la definizione di "magistratura inefficiente e autoreferenziale"non è solo il giudizio dell'ambasciata americana ma quello (e clamorosamente bipartisan) degli Italiani.Ossequi.

Risposta di: Adriano Sansa

Egregio Degrel0,

la toga non impedisce, anzi impone di vedere la vita nelle sue manifestazioni più varie e spesso dolorose. Tuttavia la indosso solo nelle udienze pubbliche. Per il resto del tempo incontro padri, madri, bambini,assistenti sociali, medici, psicologi, colleghi, impiegati, cancellieri. A casa e per la strada tengo gli occhi aperti. Ascolto. So così che la giustizia è inefficiente e che tutti ne sono (ne siamo) insoddisfatti. Per questo vorremmo che si abolissero gli uffici inutili, si riformassero - semplificandole - le procedure civili e penali, si procedesse con l'informatica, si organizzassero meglio gli uffici. Anche i magistrati potrebbero e dovrebbero lavorare meglio, sebbene essi siano, secondo l'accertamento documentato dell'Europa, tra quelli che in assoluto producono, quindi lavorano, di più. I dati sono a Sua disposizione. Allora le false riforme, i nomi di 'processo breve' alla decapitazione dei processi, la prescrizione abbreviata che annulla i processi e la gisutizia per gli offesi e verso i colpevoli, le  leggi ad personam non mi piacciono e non piacciono a chi si accosta alla materia con animo sereno  e imparziale.

Adriano Sansa
(presidente del Tribunale dei Minori di Genova)

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 24/02/2011 09:21

Al di là di tutto Berlusconi oggi non può nascondere di essere una persona falsa, quindi incoerente (cioè doppia). Con questo suo ininterrotto atteggiamento ha diviso in due il paese e , se crediamo alla sincerità di tanti,troppi, Formigoni,Lupi,ecc., ha diviso in due il momdo cattolico. Per il card.Bagnasco occorre avere il coraggio di essere totalmente sinceri: ha stigmatizzato l'agire di Berlusconi,nel documento, in modo alquanto soft ( ed anche l'inchiesta-sondaggio su queste pagine lo ha confermato), il concetto di disastro antropologico è rimasto ambiguo,perchè senza riferimento esplicito al destinatario da parte del mittente(sembrava rivolto più ....a chi continua a fare polemica); l'incontro "ufficiale" durante la ricorrenza dei Patti Lateranensi,pochi giorni fa, col card. accanto a Berlusconi, non è... segno di coerenza e trasparenza ( si poteva limitare la cerimonia tra ambasciatori...).ORA VENIAMO AL PUNTO: dopo aver appena detto della spaccatutura tra i cattolici (livello politico), non c'è forse il pericolo DI SPACCATURA NELLA CHIESA tra semplici fedeli (laici) e alte gerarchie? PENSIAMOCI BENE. La critica ai cardinali ha fine costruttivo: ma non riescono ad entrare in un certo ordine di idee? prevale qualche interesse? Parlo da cattolico convinto,che nessuno scandalo nella Chiesa mi allontanerà... ma penso con sofferenza ai non credenti che si "bloccano" di fronte a certi mal esempi. ( Spero,visto che altri interventi non sono stati pubblicati, lo sia almeno questo, su un problema così grave).

Postato da ttrifm il 24/02/2011 09:04

Perfettamente d'accordo con l'analisi di Adriano Sansa. Solo mi lascio un briciolo di speranza. E' vero che gran parte di popolazione sembra refrattaria o addirittura condiscendente. Considerando però lo strapotere mediatico pesantemente condizionante messo in campo dal nostro premier, direi che tutto sommato siamo in tanti a mostrarci ancora in grado di intendere. E questo popolo ha, in altre occasioni, dimostrato di sapersi ravvedere, quasi fuori tempo massimo, come sempre succede alle masse, ma lo ha fatto. Da qui la mia speranza..

Postato da dino avanzi il 24/02/2011 02:17

Alla sig Anna 69, le persone da me citate non solo erano integerrime, ma erano anche e soprattutto competenti. Perchè adesso si sente la mancanza di figure forti, nei laici cattolici impegnati ? La risposta sicuramente non è semplice. Bisognerebbe, forse, aprire un serio dibattito/confronto; magari con l'aiuto della direzione di Famiglia Cristiana una delle poche voci libere e non banali nel ns panorama informativo.
Dino51

Postato da cristina bollo il 24/02/2011 00:10

Condivido in pieno il commento di Osvaldo Bardelli (spark). Ringrazio di cuore Adriano Sansa per le sue analisi lucide, oneste, direi persino coraggiose in questa palude di acquiescenza e conformismo, con rischio di attacchi personali subdoli e vili. E un grazie maiuscolo a voi di Famiglia Cristiana che non mi fate vergognare di professarmi cattolica in certi ambienti (dove di solito i cattolici sono identificati con certi personaggi pubblici ...sulla cui coerenza ed etica sorvolo...), che mi date ossigeno e speranza, che, soprattutto, percorrete la via della testimonianza evangelica: dove la Buona Notizia non si limita a pochi versetti citati a proposito o a sproposito dai personaggi di cui sopra, ma si nutre dei quattro Evengeli e di tutta la Scrittura, nella faticosa ma doverosa ricerca dei "segni dei tempi" e della risposta che essi attendono da ciascuno di noi, sia come singoli che come comunità di credenti. Comunque coraggio! Siamo certi che il male (qualunque esso sia) non prevarrà! L'ha detto Uno di cui ci si può fidare.

Postato da gianni48 il 23/02/2011 22:16

don stefano non vorrei polemizzare ma i messaggi che la gente comune come me non sono quelli che il cardinal bagnasco ha enunciato ad ancona non si capisce almeno io non li capisco, io potrei capire se avesse detto la vita dissoluta e materiale del premier non va presa ad esempio anzi la chiesa la condanna fermamente. il punto don stefano (scusi la confidenza) e che berlusconi sa come parlare alla gente normale come lei dice ma la chiesa questo non lo sa fare e i nostri giovani sono disorientati da tutto cio leggendo i giornali apprendo che le gerarchie incontreranno a breve berlusconi allora di che stiamo parlando? si vuole per caso salvaguardare i previlegi (che questo governo corrotto e formato da inquisiti cosentino fitto matteoli berlusconi ecc....) dispensa? guardi hanno spaccato il paese e la chiesa a metà che devono fare ancora per far si che bagnasco si prununci in modo netto e di condanna contro questi stili di vita basati sui soldi sulla corruzzione esolo sull'apparenza?

Postato da CZAR il 23/02/2011 22:14

Ho molto apprezzato l'articolo di Adriano Sansa, vorrei solo far notare che la nostra pur bella Costituzione non è tuttavia esente da difetti, visto che non sappiamo come uscire dalla attuale incresciosa situazione. Forse i padri costituenti non avevano previsto che una della istituzioni, cioè il PdC, non "sarebbe stata al gioco" tentanto di prevaricare su tutte le altre? Infine, vorrei ricordare che, come ho letto su di un bel cartello durante la manifestazione -se non ora quando- del 13 febbraio, "bastava solo non votarlo".

Postato da anna69 il 23/02/2011 21:36

A mio modesto parere non si tratta, da parte di tanti laici, di un lancio di accuse alla gerarchia ecclesiastica per mancato intervento, ma caso mai di una richiesta di appoggio, condivisione, come la chiesa spesso ha fatto, per permettere ad ogni uomo di continuare a camminare a testa alta davanti anche a scelte che oggi possono sembrare controcorrente e che devono comunque essere personali e ben ponderate. Purtroppo tanti dei politici citati dal signor Dino Avanzi, persone integerrime sono scomparse e non ci sono segni di altri formatisi a quelle scuole e a quelle correnti di pensiero pulito. Una vera perdita per la società civile e politica.

Postato da erguri' il 23/02/2011 20:57

Lavoro in Francia e, per esperianza diretta, non posso che essere d'accordo con quanto dice sansa sul come gli Italiani e l'Italia sono visti all'estero: impazziti; peggio la nostra situazione politica attuale conferma che forse non siamo mai stati rinsaviti dopo il ventennio fascista se non tr

Postato da Toreanzos il 23/02/2011 20:28

Splendido intervento, purtroppo è vero che con grande indifferenza ci stiamo rovinando con le nostre mani e lentamente ci lasciamo intrappolare da un uomo piccolo e..., da un essere... che ha raccolto attorno a se una cricca di... figuri che fanno tutto quello che il capo chiede. Siamo così liberi di pensare che non ci preoccupiamo più di farlo. Ci hanno piano piano fatto addormentare e farci accettare qualunque cosa. Svegliamoci prima che sia troppo tardi e ci troviamo con una democrazia inesistente.

Postato da Franco Salis il 23/02/2011 20:19

L’articolo di Sansa è senz’altro un contributo pregevole al fine di superare la situazione italiana pericolosissima. Molti sono stati i commenti sin’ora dello stesso pregio. Se a tutti e a ciascuno possiamo e dobbiamo dire grazie, non posso non rilevare che quand’anche fossero mille volte di più non sono risolutivi della situazione. In una situazione di normalità sarebbe stata sufficiente l’opposizione parlamentare. Ma questa è assolutamente insufficiente dal momento che si comportano come i polli di Renzo, nei Promessi Sposi. Allora dobbiamo fare riferimento alle altre agenzie politiche (intese come facenti parte della Polis) e fra queste spicca la gerarchia ecclesiastica. A me sembra che in questo momento, lasciamo perdere il passato, ha preso coscienza che ciò che chiede al governo gli è dovuto e pertanto non deve assolutamente mercanteggiare e si sta comportando di conseguenza, esprimendo non dico dure, ma appropriate “critiche” al governo e ai suoi uomini. Eppure la gerarchia non si muove compatta, ma ci sono non poche defezioni su versanti opposti che se non altro confondono i fedeli. Ma la posizione ufficiale è quella pronunciata da Bagnasco! Mi si può obiettare. Se ciò è vero come è vero,il popolo di Dio non crede più alla espressione, tradotta in italiano, “lo ha detto il rettore” per dire che se lo ha detto il rettore vuol dire che è così. Io ho in mente in questo momento una persona che a definirla “retta” da tutti i punti di vista è poco. Eppure questa persona difendeva accanitamente il miglior presidente degli ultimi 150 anni a tutto spiano. Purtroppo di queste persone sono molte, troppe. Allora che fare. Fare ricorso alla cosi detta società civile integerrima. Per superare la deriva occorre che un pool (si scrive così?) di sociologi, psicologi,antropologi (attenzione questo termine è abusato perché viene usato nelle riviste e discorsi di alti prelati come se esistesse una sola antropologia sarebbe meglio dire antropologi cristiani), filosofi, magistrati etc che sappiano parlare a queste persone cristiane in buona fede ma ancora soggiogate quasi fossero affette dalla sindrome di Stoccolma.Questi professionisti hanno gli strumenti tecnici per comunicare alle persone in buona fede, per quelle in mala fede, secondo me, non c’è niente da fare. Ultima cosa: come conciliare certi valori "non negoziabili" in una società laica? Cioè per me, non c’è problema perché sono d’accordo. Ma in nome della “libertà” si è combattuta e “vinta” una battaglia prima la non punibilità delle così dette scappatelle, poi il divorzio, poi l’aborto hanno portato ad una caduta verticale dei valori e l’unico valore di riferimento rimasto è “la libertà”. Adesso ci troviamo nella situazione per cui uno va a Messa e non si scandalizza per certi comportamenti. Ma come la mettiamo quando devo tradurre i valori non negoziabili in proposte di legge? Non si corre il pericolo che si cada dalla padella alla brace dando luogo a un fondamentalismo cattolico che col cristianesimo non ha nulla a che vedere? Beati coloro che non si pongono queste domande!!!

Postato da maria bruna di giacomo il 23/02/2011 20:10

come madre e nonna sono preoccupata per questa situazione politica, per il futuro dei giovani. vorrei tanto si potesse tornare a votare per dichiarare in modo concreto e utile il mio dissenso.

Postato da dino avanzi il 23/02/2011 18:19

Quello che non capisco è perchè i laici debbano continuamente accusare le gerarchie ecclesiastiche di non intervenire a sufficenza. Diventa spesse volte una scusante, perché non si è capaci di assumersi le proprie responsabilità. Vorrei ricordare alcuni laici impegnati in politica: De Gasperi, Lazzati, La Pira, Dossetti, Aldo Moro, Zaccagnini, Fanfani e altri che nel dopoguerra hanno dato un grande contributo; alcuni di loro si erano formati alla Fuci quando l'assistente era un certo Mons. Montini. Mi piace citare anche Giulio Andreotti che ha avuto il merito di difendersi nel processso, un processo che è durato circa dieci anni; una persona spesso al centro di polemiche, ma che ha dato, in questo caso, un grande esempio.
Dino 51

Postato da Gian Piero Ferrero il 23/02/2011 17:44

Oramai la violenza verbale del Premier è seconda solo a quella di Gheddafi. Analizzate letteralmente le frasi : 1) Capo dello Stato, Parlamento e Corte Costituzionale si sono spartiti i poteri !!!! Neanche se fossero delle cosche mafiose… 2) Vorrei “disporre” di una opposizione socialdemocratica !!! Pazzesco!!! Disporre dell’ opposizione !!! Secondo me in questo momento sta “rosicando” perchè non può adottare le “contromisure” prese in Libia : bombardare i dissidenti… 3) Da buon ultimo perde il pelo ma non il vizio : La Marcegaglia non è una interlocutrice, ma una “bella tosa”. E dobbiamo tenercelo, perchè in Parlamento ci sono 320 (più o meno) “Responsabili” che sarebbero disposti a sostenere anche di peggio pur di non andare a casa. La situazione non è seria, ma drammatica si…
Gian Piero Ferrero

Postato da rocambole il 23/02/2011 17:27

Se si considera che l'opposizione di centro-sinistra PD ha come leader la macchietta Bersani ed eventualmente come leader papabili e possibili quella "più bella che intelligente" e ... con l'orecchino e il centro-destra ha come leader Berlusconi, provate ad indovinare come andrá a finire.

Postato da anna69 il 23/02/2011 16:55

Condivido in toto l'articolo di Adriano Sansa e mi sovviene alla mente la frase latina che si riferiva al popolo al quale bastavano " panem et circenses" per addomesticarlo. In questa espressione, letta ai giorni nostri, il pane si è trasformato nel denaro con cui le persone si lasciano facilmente corrompere o plagiare e i giochi rappresentano le facili attrattive proposte dalla solita e tanto celebrata (e oserei dire purtroppo seguita) tv spazzatura. Ci sono anche tanti piccoli focolai contro tali fatti, ma non bastano.Tanta gente non ha forse capito o non vuole vedere che siamo già in mano ad un' oligarchia e che il passaggio alla dittatura non è poi tanto distante. L'olio di ricino che si dava da bere ai dissidenti ai tempi del fascismo è stato sostituito con le mazzette, molto più comode ed allettanti. E' qui che, secondo me dovrebbe entrare preponderante del suo forte messaggio parte della chiesa. Gesù ha detto di porgere l'altra guancia ma questo non vuol dire farsi sopraffare dalla corruzione, ma combatterla con tutti i mezzi, anche rischiando di sentirsi addossare l'epiteto di bacchettoni, termine così in voga oggi da chi ha completamente dimenticato cosa sia la dignità personale ed altrui. Altra responsabilità, non meno gravosa e molto importante è il compito educativo che spetta a noi genitori che dobbiamo sempre tenere a mente che l'esempio trascina portando nel baratro non solo il presente ma anche il futuro.

Postato da giuseppe.distefano il 23/02/2011 15:50

concordo in pieno con quanto affermato nell'articolo di Adriano Sansa. Agli incrollabili amici di B. vorrei ricordare che B è stato condannato risarcire 750 milioni di euro per frode ad altro imprenditore, che i suoi avvocati previti e Mills sono stati condannati a diversi anni di carcere per aver eseguito suoi ordini, etc...

Postato da spark il 23/02/2011 14:44

Ho apprezzato il giudice Sansa quando era magistrato, quando era sindaco di Genova e continuo ad apprezzarlo come commentatore di F.C. Condivido questo articolo parola per parola. In esso vi trovo tutta la mia amarezza, tutto il mio rifiuto di questa societa' , tutta la mia rabbia per questa Italia che si sta sfasciando, per questa democrazia che si sta sciogliendo, per questo trionfo dell'ipocrisia (penso alla votazione della Camera di alcuni giorni fa' dove 315 deputati della Repubblica, hanno sostenuto l'impossibile pur di impedire ai magistrati di Milano di perquisire un uffico del premier all'Olgettina), per questa transumanza di pseudo onorevoli (cosa hanno piu' di onorevole a questo punto!) contrattati, pesati ed ingaggiati dai sensali di Arcore. Ma quello che piu' fa male, e' vedere la mancata reazione di un popolo che ha accettato passivamente una involuzione che ha portato il Paese ad uno stravolgimento dei valori che avevano contribuito alla costruzione prima, ed alla difesa poi, di questa nostra povera Italia! Mi fa male vedere una Chiesa che sembra non aspettare altro che una mossa del governo in linea con le sue convizioni sul fine vita o sulla legge 190 , per poter cosi continuare a sostenerlo e "contestualizzare" tutto il resto, bestemmie del premier comprese! Quante volte mi viene voglia di mollare tutto, quante volte dico " se avessi vent'anni me ne andrei subito da questo Paese senza futuro", quante volte mi vien voglia di dire " e' inutile andare a votare, non cambia niente". Poi mi ricordo che ho 62 anni, che ho dei figli ed un nipotino, ed allora mi viene in mente un brano del testamento spirituale di Giacomo Ulivi, partigiano, fucilato dai nazifascisti a Modena l'11 novembre 1944 all'eta' di 19 anni, medaglia d'argento al VM alla memoria. "....Al di là di ogni retorica, constatiamo come la cosa pubblica sia noi stessi, che ogni sua sciagura è sciagura nostra, per questo dobbiamo prepararci. Può anche bastare, sapete, che con calma cominciamo a guardare in noi, e ad esprimere desideri. Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere......". Beh, pensando a questo ragazzo di neanche vent'anni che ha donato la sua gioventu' per far si che la nostra Italia non fosse un Paese ridotto nelle condizioni descritte dal giudice Sansa,... io non mollo! Osvaldo Bardelli

Postato da RT57 il 23/02/2011 14:27

OTTIMO ARTICOLO che ILLUSTRA uno dei maggiori PROBLEMI REALI DELL'ITALIA. Occorre ripubblicarlo estentendolo su una pagina a parte su FC. La consussione ( abuso ) del caso Ruby pur grave è ben poca cosa sugli abusi di massa svolti da Berlusconi, dai ministri e da 315 parlamentari. Sono mesi che invece di svoògere le loro funzioni ed il loro ruolo si dedicano a tempo quasi piene a vicende esclusivamente personali a scapito delle istituzioni e dello stato. Il risultato è uno sfascio generale rivolto solo a difendere l'indifendibile ovvero i capricci e gli interessi del sultano di Arcore. Gravissimo che i cittadini dicono poco o niente di questo e accettado che la democrazia si svuotata da una cricca che pratica la politica non certo nell'interesse generale o del perseguimento del bene pubblico. SVEGLIA CATTOLICI INVIAMO IN NOSTRO SDEGNO A TUTTE LE AUTORITA' E GIORNALI.

Postato da m_marangiolo il 23/02/2011 12:57

Avvocati parlamentari che invece di impiegare il tempo a risolvere i problemi degli italiani (che pagano il loro stipendio), lo utilizzano per risolvere i problemi del "loro assistito"!!! Totò docet

Postato da Andrea Annibale il 23/02/2011 12:45

L’egocentrismo di Silvio Berlusconi ha il suo contraltare nelle critiche che si incentrano unicamente sulla sua persona. Chi vuole un Craxi bis, si metta il cuore in pace. Non so prevedere il futuro ma non credo che ci sarà un Craxi bis, cioè un Premier in esilio per gli scandali giudiziari. Io guarderei non solo alla persona del Premier, ma all’uscita dalla politica dello stagno immutabile, che era poi la DC, prima, ed il Pentapartito, poi, fino alla evoluzione molto positiva verso un sistema non bipartitico (che non è adatto alla nostra tradizione) ma verso un sistema bipolare che ha subìto una brusca involuzione (e qui sono d’accordo con Sansa) non per responsabilità di Berlusconi solamente ma per una degenerazione profonda del tessuto morale della Lega Nord. E’ la Lega Nord che ha messo le castagne sul fuoco stipulando un patto che, anziché basarsi sul buon governo del Paese (mito o realtà che sia tale buon governo), ha fatto un patto di scambio: federalismo in cambio dei progetti più o meno maligni del PDL. Come se ne esce? Io dico che la Lega Nord deve riformare sé stessa e incentrare la sua politica su una nuova moralità politica, su una nuova identità che già sta emergendo in alcune dichiarazioni recenti, su di un nuovo dialogo con il Terzo Polo – con la mediazione della parte più “sana” del PDL - per aprire una fase nuova nel Paese e depotenziare l’abnorme potere politico e mediatico del berlusconismo (ho detto depotenziare, non annullare). Più andrà avanti il dialogo tra Lega Nord e Terzo Polo, più andrà avanti il Paese, da ora in avanti, a mio avviso. Saranno poi i cittadini, sulla base di tale dialogo e dei suoi esiti, a scegliere tra centro destra e centro sinistra alle prossime elezioni. Certo condizionati dall’abnorme potere mediatico berlusconiano. Ciao.

Postato da gianni48 il 23/02/2011 12:09

certamente la democrazia sta morendo e la colpa e del popolo che vota questo "essere" ma non solo.ieri sera guardando ballaro sono rimasto sconcertato quando un padre ha affermato che sarebbe stato contento se la figlia l'avessero scelta per immolarla sull'altare del sultano, 7.000 euro erano molti soldi percio era giustificato. io sono un nonno di due splendidi nipoti ed insegno loro valori come l'amore la solidarieta l'onesta ecc.verso il prossimo ma come in altri scritti ripeto: dove stanno i vescovi, il santo padre? constato un silenzio assordante quasi complice. quale societa vogliono, quella del padre che pensa ai soldi, quella del drago che tutto consuma ed inquina? se prendono oggi una posizione chiara e forte molti cattolici potrebbero ripensare la propria posizione e forse ci potremmo salvare altrimenti mi vedrei costretto a cambiare educazione ai miei nipoti ed allora sarebbe la fine si della democrazia ma non solo.

Risposta di: don Stefano Stimamiglio

Ognuno di noi nella Chiesa, in virtù della sua vita cristiana iniziata con il Battesimo, rinvigorita con la Confermazione e alimentata con la meditazione della Parola di Dio e, ogni domenica, con la comunione al Corpo e Sangue di Cristo, è chiamato a vivere e dare la sua testimonianza, secondo il suo stato, della vita buona a cui Dio chiama tutti. Vita buona fatta anche (ma non solo) dei valori che lei cita nel suo post. Così fanno, ne siamo sicuri, milioni di altri genitori e nonni nel nostro Paese, troppo "normali" per fare audience nelle cronache dei giornali. E lo stesso fanno migliaia di sacerdoti e suore, consacrati e consacrate, educatori ed educatrici, tutti direttamente impegnati nelle parrocchie, nei movimenti ecclesiali, nei gruppi giovanili e nei mille altri modi a cui il carisma loro affidato dal Signore li chiama ad affiancare i giovani nel non facile impegno educativo.

E i vescovi, cosa fanno?, chiede lei. Intanto hanno fornito una serie di riflessioni pubblicate pochi mesi fa in un documento dal titolo "Educare alla vita buona del Vangelo". Un orientamento offerto a tutta la comunità cristiana per cercare di fare fronte comune contro quel disastro antropologico a cui assistiamo. A proposito di "disastro antropologico", questa locuzione, che così bene rende l'idea di cosa stia accadendo nel nostro Paese, l'ha usata propro un vescovo, Monsignor Mariano Crociata, segretario generale della Cei. Parlando ad Ancona il 29 gennaio scorso a chiusura del Consiglio Permanente ha affermato: «Chi ha maggiori responsabilità ha un maggiore impegno a risultare esemplare nel suo comportamento, nella sua vita, affinché le giovani generazioni crescano secondo un modello di autentica riuscita morale». La dichiarazione sembra chiara, almeno per chi voglia ascoltarla.

Postato da p.nuvoletta il 23/02/2011 11:51

Finchè la Chiesa non decide di spendere il suo prestigio invitando con fermezza i Cattolici alla mobilitazione, le cose andranno avanti così, con un sultano che, controllando media e tv, controlla anche menti e coscienze. E qui va censurato il comportamento di alcuni Cattolici (volete i nomi?) che vanno in TV a fare l'avvocato del Sultano. Come non ne avesse già abbastanza di avvocati.

Postato da micheleverona il 23/02/2011 11:32

Dicono che Berlusconi, essendo stato eletto per volontà popolare, alla quale egli stesso sovente fa richiamo (tranne quando i sondaggi lo danno in declino), rappresenti, bene o male, l'Italia. Mi domando: quale Italia ? Forse l'Italia che dice che si devono pagare le tasse ma che poi le evade con tutti i mezzi possibili ? L'Italia che la Domenica va a Messa e gli altri giorni magari a prostitute (anche se è meglio dire escort; non offendiamo il mestiere più antico del mondo)? E potremmo continuare l'elenco. Dunque, quale Italia? Forse l'Italia di coloro che si sono arricchiti sulle spalle di altri, degli evasori fiscali (dunque ladri nei confronti di coloro che le tasse devono pagarle fino all'ulitmo centesimo, anche per loro), dei malaffaristi, delle cricche varie, dei corrotti ? Ecco, mi sembra allora che Berlusconi rappresenti compiutamente questi. Altro che defensor fidei, garante dei valori cristiani e cattolici.

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