No Tav, una valle in marcia

Da Bussoleno a Susa, il 25 febbraio, per far emergere le proposte alternative e non solo le proteste. Intanto si moltiplicano le manifestazioni contro Caselli: timori e condanne.

23/02/2012
La bandiera del movimento No Tav sventola nel cuore di Torino, ai piedi della Mole Antonelliana. Foto di Alessandro Di Marco/Ansa,
La bandiera del movimento No Tav sventola nel cuore di Torino, ai piedi della Mole Antonelliana. Foto di Alessandro Di Marco/Ansa,

La marcia del 25 febbraio si preannuncia pacifica, colorata e propositiva, nobilitata da proposte alternative praticabili. Ma la vigilia è avvelenata dalle violente manifestazioni contro Gian Carlo Caselli, che la parte facinorosa dei No Tav vede come nemico. Futuro, presente e passato prossimo s'intrecciano sulla direttrice che dalla Mole Antonelliana punta alle Alpi, alla Francia.


Scritte contro Gian Carlo Caselli comparse sui muri di Genova dopo una manifestazione No Tav. Foto di Luca Zennaro/Ansa.
Scritte contro Gian Carlo Caselli comparse sui muri di Genova dopo una manifestazione No Tav. Foto di Luca Zennaro/Ansa.

In valle di Susa, non si spegne la polemica dopo gli arresti del 26 gennaio nell'ambito dell'inchiesta sugli scontri avvenuti la scorsa estate nell'area del cantiere della Torino-Lione per la realizzazione del cunicolo esplorativo di Chiomonte. Nel mirino della contestazione il Procuratore Capo di Torino Gian Carlo Caselli. Prima le scritte sui muri di Torino: “Caselli boia”, “Caselli torturatore”, “Caselli ti faremo a brandelli". Lo stesso Caselli aveva replicato agli anonimi "writers" con un'intervista rilasciata all'inizio di febbraio, al settimanale diocesano La Valsusa, in cui definiva queste scritte "criminogene". «Chi scrive simili cose sui muri», aveva precisato, «se non è un idiota  è  certamente un amante della violenza». La contestazione  è proseguita. E, prima a Milano e poi  a Genova, dove erano previsti due incontri per la presentazione del libro "Assalto alla giustizia", scritto dal magistrato, le proteste annunciate e organizzate dall'area antagonista hanno fatto saltare gli appuntamenti. Da qui altre polemiche.

Gian Carlo Caselli, Procuratore capo dela Repubblica a Torino. Foto di Luca Zennaro/ Ansa.
Gian Carlo Caselli, Procuratore capo dela Repubblica a Torino. Foto di Luca Zennaro/ Ansa.

E in valle che si dice? Abbondano -  sui blog, sui siti e nelle pagine Facebook - slogan e dichiarazioni che "giustificano" e appoggiano chi contesta la Magistratura e l'operazione coordinata dalla Procura di Torino. Ma non manca chi la pensa diversamente. E' il caso di Jacopo Suppo, coordinatore del Pd di Condove: «Non si può stare con Caselli quando fa le operazioni contro la criminalità organizzata e attaccarlo duramente, dicendo che sta dalla parte delle lobby, quando viene a indagare sui fatti accaduti in Valle di Susa. La Magistratura si rispetta sempre, non ci sono due pesi e due misure. Certo, la tempistica degli arresti mi fa pensare, ma proprio il fatto che l'inchiesta sia condotta da Gian Carlo Caselli è una garanzia di serietà, trasparenza e competenza» .

Una manifestante No Tav offre un mazzo di fiori ai poliziotti schierati in tenuta antisommossa davanti alla sede della Regione Piemonte, in piazza Castello, sabato 28 gennaio. Foto di Giorgio Perottino/Reuters.
Una manifestante No Tav offre un mazzo di fiori ai poliziotti schierati in tenuta antisommossa davanti alla sede della Regione Piemonte, in piazza Castello, sabato 28 gennaio. Foto di Giorgio Perottino/Reuters.

Le polemiche arrivano a pochi giorni dall'ennesima manifestazione che vedrà di nuovo il popolo No Tav sventolare le bandiere bianche col treno veloce crociato, sfilando preceduto dai gonfaloni dei Comuni (soltanto quelli amministrati da Giunte di Centrosinistra). L’appuntamento è per le 13 di sabato 25 febbraio a Bussoleno per  l’ennesima marcia contro la Torino-Lione. L’intento è quello di dire, come recita il manifesto, che «la valle c’è». E che, spiega Sandro Plano, presidente della Comunità Montana, «non dice solo dei no ma anche dei sì». Ad esempio? «Diciamo sì al trasporto pubblico locale; a scuole, ospedali e difesa del suolo; alla libertà di dissenso, alla sospensione dei lavori alla Maddalena mentre diciamo  no alla militarizzazione, alle grandi opere inutili, alla cancellazione dei Comuni, all’aumento dei Tir».

La Comunità Montana e i 23 sindaci di Centrosinistra  cammineranno sottobraccio ai Comitati No Tav lungo i sei chilometri che separano Bussoleno e Susa. Mentre non ci saranno i 20 primi cittadini di Centrodestra che, ha spiegato Carla Mattioli,  «hanno abbandonato la sede di discussione», cioè l’assemblea dei sindaci, non appena è stata posta la questione. Nel mirino di Sandro Plano ci sono anche i vertici del Partito Democratico, e quelli che  il presidente definisce «ingiustificati tentativi di buttarmi fuori dal Pd. L’appartenenza a un partito non può dipendere dall’essere favorevoli o contrari a un’opera pubblica. Per questo non mi dimetterò né ho intenzione di farmi allontanare dal Pd e continuerò a rivendicare la libertà di dissenso».

E la manifestazione?  «Sarà autorizzata e pacifica», assicura Plano. «Chiederemo la sospensione del cantiere della Maddalena, avviato sette mesi fa con un colossale dispiegamento di forze per recintare un’area, con un monumento allo spreco di denaro pubblico». Non basta: «La militarizzazione di parte della valle e delle vigne è la certificazione del fallimento dell’operazione Virano che non è riuscito a mediare col territorio».

Alberto Perino, il primo a destra, uno dei leader storici del movimento No Tav. Foto di Alessandro Di Marco/Ansa.
Alberto Perino, il primo a destra, uno dei leader storici del movimento No Tav. Foto di Alessandro Di Marco/Ansa.

Fin qui le parole d’ordine della Comunità Montana. «A cui noi – dice Alberto Perino, uno dei leader storici del movimento No Tav – ne aggiungiamo altre. Come la protesta contro l’ondata di arresti delle settimane scorse, che non hanno alcuna giustificazione. Qualcuno sta tentando di montare contro di noi un teorema: siccome la Torino-Lione è decisa dallo Stato, chi si oppone a questa linea si pone contro lo Stato». E poi: «A Chiomonte è stata recintata un’area che non c’entra niente con quella che dovrebbe essere l’area de cantiere. Quindi quella recinzione, così come i muri in cemento armato, sono  illegali e ci chiediamo perché la Magistratura se la prende tanto con i No Tav e non si occupa di indagare su quel che combina Ltf (la società chiamata a progettare l'opera, ndr.). In ogni caso, i nostri esposti li abbiamo già presentati».

Sabato 25 febbraio, annuncia Perino, «manifestiamo in modo pacifico, a volto scoperto, rispettoso della Valle, dei suoi abitanti, delle case, delle strutture, delle banche e dei bancomat. E se qualcuno pensa di venire in Valle di Susa per fomentare disordini  i risparmi il viaggio e resti a casa sua. Vogliamo una manifestazione tranquilla, con i sindaci e con le famiglie per dire "no" a un’opera inutile tanto più in un momento in cui si tagliano i servizi ai cittadini».

Bruno Andolfatto
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Postato da lettore02 il 25/02/2012 17:17

Che peccato Folgore; le doti divinatorie proprio non ce le hai. Ma non ti preoccupare per questo, preoccupati per il resto che ti manca : un cicenin di sensibilità? Quanto alla tua domanda al sig. Perino può valere la scritta sopra una casa in val Susa che ti riporto:15:38 Striscione di un casa: la nostra vita in cambio del progresso? No grazie, No Tav. La puoi trovare nella cronaca di Benedetta Argentieri sul Corriere della Sera Saluti stia sereno

Postato da Franco Salis il 25/02/2012 09:57

Ad un certo punto leggo: «Diciamo sì al trasporto pubblico locale; a scuole, ospedali e difesa del suolo; alla libertà di dissenso, alla sospensione dei lavori alla Maddalena mentre diciamo no alla militarizzazione, alle grandi opere inutili, alla cancellazione dei Comuni, all’aumento dei Tir”. “ La marcia del 25 febbraio si preannuncia pacifica, colorata e propositiva, nobilitata da proposte alternative praticabili” E queste sarebbero le alternative? Esiste una sindrome sempre e comunque del “NO” e mi pare che questa manifestazione non faccia eccezione. Ci vuole molto a dire scuole ospedali etc. Ha ragione Caselli : , «se non è un idiota è certamente un amante della violenza». Gli affetti da sindrome del “NO” non possono permettersi il lusso di fermare un’opera che interessa non solo l’Italia, ma anche l’Europa, da cui giungono in ogni caso cospicui finanziamenti. Il dissenso non sempre è nobile. Vorrei dire due cosette a Nino53 il 23/02/2012 19.46 mio corregionale (io sono del capo di sopra) Dove eri quando il fuggitivo ha percorso tutta l’isola per supportare Cappellacci? Non ti ha scandalizzato Casini quando si è associato alla maggioranza regionale stando sul piano nazionale (italiano, eh) all’opposizione? Non ti sei scandalizzato quando in campagna elettorale hanno fatto ricorso persino ad un povero cristo che aveva un pezzo di terreno al mare e che sarebbe stata valorizzato, quando il progetto era quello di acquistarsi tutto l’arenile, e ridurre i sardi ad un popolo di camerieri? Adesso paghiamo il prezzo. Non hai visto il livello della classe politica dirigente sia della maggioranza che della minoranza? Ma è quasi inutile piangere sul latte versato. Ora occorre prendere atto della devastazione della Sardegna e del suo popolo e prendere in mano la situazione A PARTIRE DALLA SUA CULTURA coniugandola col progresso. Coniugare cultura e progresso significa SVILUPPO. Solo un esempio: è davvero così difficile saltare le aziende casearie e produrre in proprio con elevata qualità e immettere il prodotto in Europa, alla faccia delle aziende casearie che si approvvigioneranno di latte proveniente dall’Ungheria? come già stanno facendo? Hai visto la diversa qualità dell’agnello sardo tradizionalmente allevato da quello importato? Mi raccomando non cedere alla tentazione di dire “NO”, tanto di moda oggi, alla servitù di passaggio del gas dall’Algeria alla Toscana. Ciao

Postato da giogo il 24/02/2012 18:16

Pienamente d'accordo con folgore...(è una rarità) aggiungo che l'uomo è da secoli che scava gallerie per abbreviare le distanze tra un paese e l'altro e allora edesso non più....?? meglio il trasporto su gomma ?? che devasta le strade, inquina, è pericoloso, e ha dei costi insostenibili...Plano poi ha scoperto l'acqua calda..."diciamo SI al trasporto pubblico (su gomma??) scuole,ospedali,difesa del suolo ecc." ma chi è che non vuole ste cose??? tutti le vogliamo

Postato da folgore il 24/02/2012 14:13

Vedete, io non avendo doti divinatorie immagino ugualmente cosa avverrà in quella manifestazione. Tra l'altro mi piacerebbe che il sig. Perino mi rispondesse se è regolare che un'autostrada venga bloccata perché loro sono contro la TAV. Quelle persone che dovevano, che so, recarsi a Bardonecchia e si ritrovano in coda cosa devono pensare? E quelle persone che hanno un esercizio pubblico (penso alle pizzerie o ai ristoranti) cosa devono pensare del citato blocco che fa scappare i turisti? E perché non manifestano contro il raddoppio del Frejus che inquina maggiormente essendo per il trasporto su gomma (leggasi camion)? Domande che non avranno mai risposta....

Postato da Nino53 il 23/02/2012 19:46

Nel Sulcis Iglesiente dove abito c’è una crisi che è stata definita la più pesante e col più alto tasso di disoccupati in Italia, e cosa dovremmo fare? Una guerra? una rivoluzione? Si è vero è stato contestato anche il Presidente Napolitano, che ha capito quanto la situazione sia grave e in risposta alle contestazioni ha affermato che sono sempre legittime, ma che devono rispettare leggi e istituzioni, giustamente. Abbiamo visto tutti cosa è successo in Val Susa, abbiamo visto migliaia di persone composte che manifestavano democraticamente la loro protesta, e abbiamo visto chi invece ha ingaggiato contro le forze dell’ordina una battaglia che nulla aveva a che vedere con la protesta dei no tav, non mi risulta che fra le persone fermate ci siano coloro che hanno manifestato pacificamente. Devo precisare che sono personalmente contro la tav e dico che gli abitanti della vale fanno bene a difendere con tutte le loro forze il loro territorio sempre nel rispetto assoluto delle regole e non si può attaccare la magistratura solo quando ci conviene e ne abbiamo una bella varietà di esempi in Italia. In quanto al Procuratore Caselli non è stimato solo da chi non rispetta la legge.

Postato da folgore il 23/02/2012 13:01

Bella la fotografia dei fiori offerti al poliziotto, ma perché non mostrate anche i poliziotti feriti?

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