Ruby, si indignano solo le donne?

Dovrebbero essere i maschi per primi a ribellarsi alla pubblica umiliazione delle donne. C’è un diffuso disagio morale: allora perché ancora non si trasforma in indignazione generale?

26/01/2011
Donne e manifestanti dell'IDV e Popolo Viola davanti alla Camera dei Deputati chiedono le dimissioni del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Donne e manifestanti dell'IDV e Popolo Viola davanti alla Camera dei Deputati chiedono le dimissioni del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

C’è una riflessione da fare e una domanda da porre con urgenza: perché quasi solo le donne si indignano per le donne? Perché solo le donne alzano la voce e organizzano manifestazioni? Perché deve parlare la segretaria “donna” della Cgil, Susanna Camusso, nel totale assordante silenzio di tanti uomini altrettanto impegnati nella politica e nel sindacato, su uno stile nefasto di modello femminile che ormai si sta diffondendo nel Paese?

L’indignazione per donne considerate oggetti, per frotte di ragazze equivalenti a scuderie di puledre, dovrebbe percorrere il Paese da un capo all’altro e interrogare tutti. Invece sembra che l’indignazione sia una questione di genere. In piazza vanno le donne, la voce l’alzano le donne. E neppure tutte, perché c’è chi attende di conoscere la verità giudiziaria, mentre si scivola via dal piano culturale.

Ormai espressioni come “carne fresca” per definire lo stato di povere ragazze impigliate in una vita grama, oggetto di desiderio morboso da parte di uomini senza rispetto, appaiono normali. «Gli piace la carne fresca», ha detto Iva Zanicchi in televisione. A quanti in questo Paese va bene il libertinismo come ideologia e pratica quotidiana, sdoganato ormai alla stregua di terapia antistress?

Chi alza il dito e avvisa che bisogna cambiare stile viene accusato di moralismo interessato. Chi denuncia la diffusione di una cultura che associa l’immagine della donna a quella di oggetto del desiderio con tariffa annessa, viene rimproverato per aver capitolato davanti ad un processo mediatico. Ormai siamo al paradosso per cui lo sfacelo morale è argomento da vescovi, da donne di sinistra, da giornali cattolici.

Certo, c’è un disagio morale. Ma perché ancora non si trasforma in indignazione generale? Il modello di maschio che si sta diffondendo è quello squallido che mette in fila solo pulsioni, desideri, seduzione. E’ “l’idea balzana della vita”, denunciata dal cardinale Bagnasco, che va bene a molti, a troppi, in questo Paese.

Ma soprattutto non inquieta gli uomini. Dovrebbero essere gli uomini ad organizzare manifestazioni contro la pubblica umiliazione delle donne, il mercimonio del corpo di giovani ragazze, dovrebbero essere i maschi per primi a ribellarsi a questa nausea e disgusto. E forse è arrivato il momento di gridarlo a voce alta, uomini e donne insieme.

Alberto Bobbio
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Postato da ACHILLE LISSONI il 30/01/2011 08:59

La dignità umana non può avere un sesso. Un essere umano è un essere umano e basta. E chi ne offende uno li offende tutti. ciò che mi terrorizza è che oramai mi sembra che in tantissimi si faccia strada l'idea che libertà e libertinaggio, tutto sommato, siano la stessa cosa. Affari privati che nulla hanno a che vedere con la politica. Se così non fosse qualche personaggio pubblico non dovrebbe riuscire a mettere piede fuori casa senza essere, diciamo così, perlomeno fischiato. Invece viene applaudito. E non solo da servi.

Postato da ironyman il 29/01/2011 17:58

Io invece a differenza di Libero Leo sono intristito di come tanti fedeli siano preda della propaganda e della retorica imperante e riescano a farsi obnubilare il cervello e la coscienza in tal misura. E’ certamente vero che via sia un diffuso degrado dei costumi nella nostra società, ma non mi sembra affatto che tutti i credenti ne restino indifferenti, anzi tutt’altro. E’ proprio il fatto di indignarsi senza i clamori della cronaca verso modelli di vita insani rappresentati da personaggi politici così in mostra, è un forte segnale di impegno morale e civile e non di “moralismo”. Il vero moralismo è proprio quello che vorrebbe minimizzare i comportamenti di certi personaggi e trattarli alla stregua delle comuni devianzei che ognuno di noi risconta puntualmente nel proprio agire quotidiano. Non è la stessa cosa ed i tanti interventi del post l’hanno bene evidenziato. Se il mio vicino di casa fa festicciole allegre è un conto, certamente otterrà la mia riprovazione ma tutto finirà lì. Se lo fa un personaggio che deve rappresentare l’onore e sottolineo “l’onore” ed il prestigio delle istituzioni e quindi assurge a modello di riferimento per la vita civile evidentemente gli effetti e le conseguenze son ben diverse per più ragioni fondamentali che purtroppo si fa finta di non vedere. Innanzitutto va osservato una cosa che parrebbe ovvia, ma che invece sfugge alle menti ottenebrate dalla faziosità e cioè che un personaggio che riveste cariche pubbliche ha una esposizione ed una visibilità ben più ampia del mio condominio, senza sottacere che da questa notorietà gli sono derivati privilegi e potere di cui talvolta ha abusato. Perciò mi sembra davvero patetico ed ipocrita rivendicare il diritto alla privacy solo quando gli torna comodo, in fin dei conto se voleva rimanere nell’ombra poteva tranquillamente restare fuori dall’agone politico e rinunciare ai suoi propositi di successo (le cui finalità adesso appaiono forse più chiare). Poi, cosa certamente più importante, risulta altrettanto evidente che il messaggio negativo che può derivare da un personaggio che ha incarichi così prestigiosi, è certamente più devastante di quello che può trasmettere un comune cittadino e persino di un personaggio molto noto (ad esempio un uomo dello spettacolo) ma che non riveste cariche pubbliche. Anche questo banale concetto, purtroppo, non risulta (non so quanto in buona fede) così scontato. Se il Presidente del Consiglio che attraverso la maggioranza che lo sostiene produce (a volte detta) le regole del vivere comune che noi cittadini dobbiamo osservare, nel bene o nel male, anche quando non le condividiamo, giacchè non possiamo violarle con l’espediente di comodo che non riconosciamo legittimità ad un Parlamento composto da soggetti di dubbia moralità, mentre a Lui è concesso sottrarsi con lo stesso mezzuccio al giudizio di un altro organo pari-ordinato dello Stato (Montesquieu docet), allora ci aspettiamo che sia Lui stesso il primo ad osservarle e nello stesso tempo che assumi un contegno confacente al suo ruolo, altrimenti i nostri figli, che con fatica cerchiamo di tenere al riparo dalle continue tentazioni che gli provengono dal mondo circostante, non capirebbero un esempio che contrasti queste aspettative e gli riuscirebbe senz’altro più difficile contrastare l’impulso ad emulare ed assecondare siffatte tendenze. Insomma, a me sembra del tutto chiaro che i nostri rappresentanti, ai quali non mancano certamente prerogative e privilegi, hanno dei doveri molto più categorici di quelli a noi riservati al punto che ben potremmo paragonare il loro compito a quello di noi genitori nell’ambito della ristretta società rappresentata dalla famiglia di cui siam parte. Ma secondo Voi se un nostro figlio vede il suo papà che si comporta indegnamente nei rapporti familiari (ad esempio non rispettando la dignità della moglie) le conseguenze sulla sua personalità sono le stesse che si produrrebbero se quei comportamenti li vedesse assumere ad esempio da un conoscente? Vi è poi un’altra ragione, per mio conto la più significativa ma che contrasta con quella che serpeggia un po’ ovunque (l’ho sentita sponsorizzare persino in radio Maria) secondo cui ciò che è importante è che i politici facciano leggi coerenti con i principi morali cattolici, ed è irrilevante invece che a tali principi ispirino i propri stili di vita. A me sembra una posizione farisaica i cui effetti si riveleranno tra i più devastanti perché ciò vuol dire prendersi gioco ed umiliare i credenti che diventano un puro strumento per acquisire potere e poterlo esercitare nella forma più libera alla sola condizione di concedere il contentino della leggina sul testamento biologico ad esempio. Ma poi siamo davvero sicuri che siano solo quelle le leggi che rispettino i principi fondamentali della Chiesa? Le leggi, come quelle fiscali, che hanno preservato se non accresciuti gli interessi delle fasce più abbienti e gettato in condizioni di miseria tantissime famiglie che ormai rinunciano anche ad avere figli non potendoseli permettere, non sono leggi contro la famiglia? E poi che credibilità offrono coloro che carpiscono con simili ignobili sistemi la fiducia dei cittadini? E il rispetto della verità non è anche questo un valore fondamentale per noi cristiani? E non lo è altrettanto il Come faremo a spiegare ai nostri figli che a loro non è concesso neppure avere rapporti sessuali pre-matrimoniali mentre si può ben tollerare che coloro che ci rappresentano possano comportarsi senza alcun ritegno? Per non parlare del valore del denaro. Come gli spiegheremmo che dovranno adattarsi a lavori part-time per una intera vita e costruirsi con sacrificio una famiglia potendo contare alla meglio su 800-900 € al mese e poi dirgli che non bisogna certamente scandalizzarsi se qualcun altro può permettersi di invitare nella propria suntuosa villa megagalattica con piscina, discoteca, cinema e chi più ne ha più ne metta, avvenenti ragazzine disinvolte farle divertire e divertirsi e poi ringraziarle offrendogli lauti compensi e regalie di ogni sorta (persino l’appartamento all’Olgettina, mica a Quarto Oggiaro) per comprare la loro discrezione e disponibilità? Quel che i nostri ragazzi guadagneranno con fatica in un mese questo signore li regala ogni sera alle innumerevoli sue gradite ospiti ed essi la speranza di costruirsi una casettina monovano, non certo una villa, l’hanno da tempo abbandonata visto che il Presidente così prodigo nell’offrire aiuto e finanche una casa gratuita alle note “bisognose” del loro desiderio di metter su casa non gli importa granchè salvo poi proclamarsi paladino della famiglia e dalla parte dei giovani. Certo questa società non facilita il nostro compito ma gradiremmo che la Chiesa di cui sentiamo parte spendi qualche parolina in più per sostenerci. E poi smettiamola di esibite tesi pur così massicciamente propinate ma che se sincere (ed il dubbio è più che lecito) offendono il buon senso. Che il Presidente non abbia avvertito l’opportunità di sincerarsi, avendone certamente ogni facoltà, dell’età di una ragazza che invita nella propria casa (senza alcun bisogno di chiederle la tessera), o che credi che sia sufficiente la maturità fisica per farsene una ragione, non lo crederebbe nemmeno uno sprovveduto. Ma d’altra parte a chi propina queste tesi balzane sfugge la comprensione della realtà. Anche se fosse stato realmente convinto che non erano minorenni questo probabilmente può metterlo al riparo da una accusa di sfruttamento di prostituzione minorile (ma non dall’altro reato che emergerebbe per l’aver comprato il loro silenzio) ma non offusca minimamente il giudizio morale di fondo (che molti colpevolmente riterranno moralista) di un uomo di età avanzata che invita ragazze perché belle e giovani (non certo perché intelligenti, almeno dopo averle ascoltate non si direbbe) che lo ossequiano e lo compiacciono per riceverne in cambio denaro e favori. Se ha voglia di fare beneficienza si rechi in una delle tantissime associazioni di volontariato e si renderà davvero conto del volto del bisogno che non è quello di ragazze belle, in salute e ben nutrite. Certo si accorgerebbe senz’altro che è molto ma molto meno divertente ma forse scoprirà se lo vorrà che è molto ma molto più edificante.

Postato da giumess il 29/01/2011 12:19

Scrivo da persona educata ai valori cristiani, come, credo, la gran parte delle persone nate nel secondo dopoguerra. I politici sono lo specchio della nazione, dunque la decadenza del loro costume ha qualcosa a che vedere con il generale scadimento della morale comune: morale pubblica e morale comune difficilmente non coincidono. Segno della crisi della famiglia e della scuola, che non educano più alla responsabilità e al valore dei doveri, che all'etica della disponibilità disinteressata prepongono l'etica dell'apparire e del dover primeggiare, senz'alcuna attenzione alle regole della civile convivenza e della competizione fondata sul rispetto dell'altro e del diverso. Non conosco altro modo d'esser cattolico che di prestarsi al mondo come approssimativo, parziale, fallibilissimo archetipo dell'uomo che Gesù è venuto ad annunciare quale nuova incarnazione dell'umanità. E dunque mostrare agli altri di considerare degli esseri umani merce da comprare, da usare, per qualunque scopo, in qualsiasi modo, è la negazione stessa dell'essere con Cristo. Non dobbiamo essere moralisti, ma non vorrei che, per non esserlo, considerassimo la nostra morale cattolica una merce da appaltare a qualcuno in cambio di qualche privilegio concesso alle nostre organizzazioni religiose, pure se bisognose di aiuto, pure fondamentali per mantenere nel mondo vivi i valori di Gesù. No. Quando il segno è passato, dobbiamo dire basta, senza tema di doverci o poterci prestare a qualcuno che può far uso del nostro grido per ragioni di parte. Non importano le strumentalizzazioni. Basta con il considerare uomini e donne alla stregua di merce che si compra e si vende! Pena il non poter più dire di far parte di un mondo civile e civilizzato.
Giuseppe Messina

Postato da ironyman il 28/01/2011 19:54

Caro Giancarlo Chiari, perchè mai ti meravigli del fatto che anche la Zanicchi si dichiari cattolica! D’altra parte anche il suo leader si proclama apertamente ed orgogliosamente cattolico. E del resto non ti sarà nemmeno sfuggito il maldestro tentativo di monsignor Fisichella di giustificare, contestualizzandole nel modo più appropriato, le sue bestemmie. Lasciamo stare poi gli attacchi all’ordine costituzionale ed i toni da strada adoperati per insultare giornalisti e spettatori nelle trasmissioni televisive. Certo la Chiesa come nostro Signore ci ha insegnato deve essere misericordiosa e quindi il perdono non potrà essere negato a nessuno, purchè vi sia un sincero pentimento. E quindi non sarò certo io a valutare la sincera professione di fede del nostro Presidente del Consiglio e la sua capacità di ravvedersi delle sue colpe. Sono troppo consapevole della mie miserie e del precetto evangelico del non giudicare perchè tutti saremo rimessi al giudizio divino. Però i nostri pastori che hanno il compito di guidarci mostrandoci la giusta strada segnata da Cristo, anche sollecitando le nostre coscienze, hanno sin troppo esitato, e quando lo hanno fatto il tono mi è sembrato alquanto sommesso, a professare una verità ineludibile per noi credenti e che cioè la fede non va sbandierata ai quattro venti a motivo di vanto ma va vissuta intensamente e con la massima trasparenza sia nella sfera pubblica e sia nella sfera privata tanto più se si sono assunte responsabilità civili così gravose. Ed è certamente vero che regna molta ipocrisia sui valori cristiani al punto da essere impudicamente strumentalizzati per acquisire consenso elettorale e poi dismessi nel privato. L’esempio dell’aborto, contrastato verbalmente soprattutto da quelli che se ne sono serviti, si potrebbe certamente estendere ad altre verità come la carità e la generosità che non va confusa con la ostentazione e la concessione di prebende non certamente disinteressate. Condivido anche la tua costernazione di fronte alle incresciose posizioni di tanti fedeli che trapelano dalle interviste rilasciate all’uscita dalle Parrocchie e che hanno trovato espressione anche in questo forum anche se con una diversa accentuazione a testimonianza della profonda divisione che si manifesta anche nella moltitudine dei credenti, specchio fedele della forte contrapposizione che si sta viepiù accentuando nella intera società e che spero non sia il preludio al suo progressivo disfacimento. Perciò credo che la Chiesa intera debba parlare con una sola voce e con un solo tono ed invece, come qualcun altro ha già fatto rilevare, vi sono sfumature piuttosto evidenti che minano in profondità la sua credibilità. Penso non solo a voci isolate come quella dello zio prete del Presidente, ma anche a comunità che hanno un largo seguito come Comunione e Liberazione

Postato da giogo il 28/01/2011 19:29

Ecco direi che c'è una persona tra di NOI che dovrebbe ...per lo meno arrrrossssire ed è un fedelissimo B S leggetelo non manca MAI... Libero Leo

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 28/01/2011 17:01

 Il ministro dell’istruzione ,Signora Maristella, invece di continuare a difendere l’indifendibile,dimostri di essere all’altezza dei suoi compiti; questi presuppongono un minimo di cultura di base (a meno che non si tratti di falsità-ipocrisia, avendo frequentato il liceo Manin di Cremona, il liceo Bagatta di Desenzano, essendosi infine diplomata al liceo confessionale “Arici”). La via da seguire, per tutti, è la RAGIONE, non gli istinti: “ Agisci in modo da considerare l’uomo, sia nella tua persona, sia nella persona di ogni altro, sempre come fine, e mai come semplice mezzo”(Kant) Si può considerare MEZZO la persona sia a livello di sessualità, come pure a livello semplicemente politico (la persona di chi vota, dei lavoratori, dei disoccupati, di tanti padri di famiglia che si disperano per non poter offrire una vita normale e dignitosa ai propri figli …). Non è forse MEZZO chi verrà convocato in piazza il prossimo mese di Febbraio nella manifestazione a Milano, solo per la propria difesa? Non è MEZZO chi gli sta attorno per giustificarne “l’operato” a tutti i costi?… E’ certamente MEZZO la “carne fresca”, signora Zanicchi. MORALMENTE (capiamoci!) questa carne fresca è l’anticamera della “carne da cannone”: si uccideva lo spirito di una persona, prima del corpo. Se frequenta la chiesa, signora, ascolterà la lettura del Vangelo: Non insegna nulla, prima di quello che” insegna” l’uomo di Arcore? (Non temete chi uccide il corpo, ma l’anima).

Postato da giancarlochiari il 28/01/2011 15:45

io di anni ne ho sessantadue, e avendo sentito in diretta Iva Zanicchi mi meraviglio, oltre che del suo vocabolario, tipico delle case chiuse abrogate dalla legge Merlin, del suo dichiararsi cattolica e praticante. Non voglio giudicare, ma la sua dichiarazione, purtroppo simile a alla maggior parte delle interviste raccolte fuori dalla chiese e trasmessa da diversi telegiornali, spiega perchè gli stranieri che arrivano in un Paese che si dichiara cattolico non si convertano. Io sono sposato da 31 anni, e ho vissuto il dibattito sul divorzio (ho votato perchè la legge fosse mantenuta). Osservando gli esempi di chi chiedeva che fosse abrogata devo dire che a servirsene sono stati soprattutto i leader del fronte antidivorzista, che al contrario di chi stava dall'alta parte se ne sono serviti senza alcuno scrupolo. Personalmente, a meno che sia mia moglie a chiedere il divorzio (e proprio non credo lo farà mai) non ho mai pensato al divorzio, così come non ho mai pensato a un qualsiasi aborto: (la legge non impone nè l'uno nè l'altro) perchè è la mia fede che detta la scelta. Il mio timore è semplice: il ritardo con cui la gerarchia (non la Chiesa) ha preso posizione su questi temi pesa come un macigno sulla credibilità del cattolicesimo italiano e questo non mi piace, ringrazio Famiglia Cristiana che da anni si batte perchè la fede assoluta non venga relativizzata a secondo delle convenienze, in piena coerenza con l'insegnamento di Paolo che non si schierò con i potenti di allora e rispettò le leggi di un impero che lo condannò a morte perchè convinto che solo con l''esempio l'avrebbe cambiato.

Postato da Federico Krauss il 28/01/2011 11:38

Sono padre di una ragazza di 17 anni e sono indignato e deluso da una sequenza di eventi che hanno disvelato il male che si cela nei comportamenti indegni di una persona pagata dalla comunità ed eletta per rappresentarci ovunque nel mondo. Il mio essere cristiano, cattolico osservante mi impedisce di ricorrere a espressioni ingiuriose - e che tuttavia mi dolgo di sentire dentro e che mi costringo a reprimere - di fronte ad uno spettacolo squallido ed immorale. Mai avrei pensato di sapere che le serate di un presidente del Consiglio erano trascorse con la Polizia ed i Carabinieri (a cui va il mio rispetto) usati come taxi per accompagnare da e verso casa donne (minorenni e maggiorenni) che risultano pagate migliaia di euro per partecipare ed allietare le serate di signori di oltre 75 anni, signori - è bene ricordarlo a tutti - divorziati ben 2 volte e con figli e nipoti di diverse età. Che modello viene dato a ragazzi come mia figlia? Che valori posso difendere ora che tale squallida situazione ci copre di ridicolo nel Mondo intero? Famiglia Cristiana, Avvenire e la CEI hanno usato e usano toni decisi e preoccupati, sarebbe ora di liberare l'Italia da una presenza imbarazzante davvero. Il modello di ragazza dedita al lavoro più triste del mondo, che tuttavia assurge a esempio televisivo e telegenicamente manipolata per difendere l'indifendibile può solo ulteriormente devastare la credibilità di un partito che di libertà vere conosce solo il libertinismo del suo restante socio fondatore.

Postato da Libero Leo il 28/01/2011 08:56

Ha proprio ragione Alberto Bobbio quando parla di “diffuso disagio morale”. Infatti, in attesa che emerga la verità ci sono molti che accusano senza alcuna prova certa, proprio come il Giornale fece con Boffo. Come per Boffo, non si aspetta di conoscere la verità, ma si accusa subito. Vi sono giornali (in particolare quello del nemico n. 1 di Berlusconi) che raccontano fatti, che quasi sempre vengono smentiti, creando una palese disinformazione. A questi giornali si aggregano altri pseudo giornalisti ansiosi di amplificare le notizie, incuranti che siano vere o false, purchè accusino Berlusconi. Inoltre anche le donne vengono usate come strumento della lotta politica: se sono utili per accusare Berlusconi vengono ritenute paladine della verità; in caso contrario vengono ritenute donne di malaffare e trattate malamente anche in presenza dei loro figli. E’ causa di “disagio morale” anche la diffusione sistematica di notizie che dovrebbero essere riservate. Ma la cosa che maggiormente sgomenta ed angoscia è il DOPPIOPESISMO. GLI STESSI CHE PER IL CASO BOFFO INSORSERO CONTRO CHI AVEVA ACCUSATO SULLA BASE DI UN DOCUMENTO CHE SUCCESSIVAMENTE RISULTÒ FALSO, ORA SONO I PRINCIPALI ACCUSATORI SULLA BASE DI FATTI NON ACCERTATI.

Postato da maria bruna di giacomo il 28/01/2011 08:47

come mamma e come nonna sono enormemente preoccupata per il futuro dei giovani. che esempi di vita che immagini e figure vengono loro trasmesse tutti i giorni? alcune persone dovrebbero essere allontanate per sempre dalla vita pubblica .

Postato da Chiara Borsato il 28/01/2011 00:45

Io sono una donna e sono indignata, ma lo è anche mio marito, però noi siamo i soliti "comunisti", perchè a chi non va bene Berlusconi è "comunista". Il mio sgomento non è tanto per i ricchi depravati che non sanno come passare il tempo ma per la gente che magari non ce la fa ad arrivare a fine mese ma guarda con invidia o indifferenza tutto quello che succede. Dov'è l'Italia cristiana? Non è che la chiesa abbia tanto aiutato. Si è espressa tardi e con toni molto moderati. Per fortuna che c'è Famiglia Cristiana che è ormai nell'opinione pubblica diventata un giornale di sinistra.Forse Gesù Cristo era di sinistra?

Postato da flare51 il 28/01/2011 00:17

Io mi sono indignato ! Ma come faccio a comunicarlo ad altri milioni di cittadini, sicuramente indignati come me e pronti a sottoscrivere la richiesta di un suo allontanamento dalle cariche pubbliche ? Se un giornale come Famiglia Cristiana ( proprio perchè siamo cristiani: chiediamo che si allontani volontariamente ) non prende l'iniziativa di chiedere ai suoi lettori e non solo a loro, una firma da inviare poi al Sig. Berlusconi, e Pres.della Repubblica, una firma come cristiani quelli che credono ma, come cittadini a chi la pensa religiosamente e politicamente in modo diverso.... una firma non per motivi politici ma comportmentali, nel privato dimostra di essere un uomo squallido e quando è in veste pubblica dimostra di essere ridicolo e falso (adesso che si conosce veramente cosa è)! Il problema non deve essere posto sul piano politico, anch'io l'ho votato ma non sapevo che individuo era veramente..., come me aveva ed ha incantato troppe persone. Oggi /domani non lo voterò più ma, non per motivi politici : per motivi di dignità e rispetto giustamente, non solo per le donne.

Postato da degrel0 il 27/01/2011 23:25

Sono allibito dal moralismo dei precedenti commenti!Ragazzine di 13 anni che scambiano foto di se stesse nude in cambio di ricariche di telefonini, minorenni che entrano nel letto di cantanti e attori per raccontarlo alle amiche, altre che nei bagni delle discoteche si sfidano a chi fa sesso orale con più sconosciuti!Ma tutto ciò non importa, l'importante è attaccare Berlusconi che invita in casa tutti senza controllare la carta d'identità e che crede che una ragazza che dimostra 30 anni sia tale. Certe minorenni smettono di essere tali ben prima dei 18 anni canonici. Provare per credere e come diceva Gesù (i cui insegnamenti sono stati dimenticati da questo magazine) "chi è senza peccato scagli la prima pietra!"

Postato da marco antonio brenna il 27/01/2011 20:12

condivido l'articolo di bobbio ma mi permetto di far notare che, assieme a tanti interventi di donne a condanna del comportamento degli uomini che "amano la carne fresca", ci siano tante, troppe donne che difendono accanitamente chi si è macchiato del terribiler peccato di usare una minorenne per i propri bassi istinti. Mi riferisco in particolare alle parlamentari del Pdl che quotidianamente compaiono nelle varie tv in difesa, totale ed accanita del loro capo. Qui non si tratta di uomini o donne ma fra chi mantiene e chi ha smarrito il rispetto per la dignità delle donne, spesso minorenni, la cui carne viene esposta sul banco della macelleria mediatica cui ci ha condotto il signor silvio berlusconi. cordialmente
marco brenna

Postato da grisu59 il 27/01/2011 19:34

Anche io mi faccio una domanda simile a "Bilancia": Se queste notizie che vengono fuori su Berlusconi Anche tralasciando il fatto GRAVISSIMO e penalmente rilevante delle minorenni) avesse riguardato un qualsiasi Sindaco d'Italia... cosa accadrebbe il quel comune. Io vorrei chiedere a ciascun cittadino italiano: se venisse fuori che il Sindaco della tua città è un assiduo frequentatore di prostitute, tu cosa diresti??? Credo che tutti - di destra e sinistra - ne pretenderebbero le dimissioni IMMEDIATE

Postato da Diego Alloni il 27/01/2011 19:22

Caro Bobbio, una risposta possibile e semplice è: "Perchè questa indignazione femminile è parziale, interessata e riguarda sempre le "altre"". E' pertanto una falsa indignazione. Non ho mai visto una donna separata indignarsi per un papà-separato che dorme in macchina: eppure le richieste di separazione sono avanzate da 3 donne contro 1 dei mariti; ma questa donna separata, che ha buttato in strada l'ex-marito, no, no, lei non lo farebbe mai. Ogni anno 25.000 bambini perdono qualunque contatto con il loro padre, per sempre: mai visto una donna ammettere di aver amputato la mente e l'anima del figlio, magari mentre fa la volontaria per i bambini amputati degli arti in Emergency; mai visto una donna, che ha depredato tutte le sostanze all'ex-marito, riconoscere questo, invece che dire "Me l'ha dato il giudice". Anche l'indignazione deve avere una decenza; se no è meglio che ognuno chieda perdono dei propri peccati e non scagli nessuna pietra.

Postato da giogo il 27/01/2011 18:55

Caro amico Bilancia, ecco un commento; La cosa è semplice,tragicomica,deludente, devastante per chi crede nella giustizia e nel rispetto di Essa. L'Innominato ha uno STUOLO di avvocati ben premiati e retribuiti (anche da noi perche siedono in parlamento) che tanto fanno, brigano, cavillano, propongono nuove leggi salva il migliore (quello dei 150 anni). E poi e poi lo svuotamento dei cervelli di molti nostri connazionali...anche cattolici che PURTROPPO lo votano! Ciao

Postato da giggio il 27/01/2011 18:38

Anche molti uomini si indignano nel vedere trattare le donne come "carne fresca" da presentare al vecchio per sollazzarlo. Mi indigno anche per il cugino prete del vecchio che così ha dichiarato "Vicende calunniose, vergognose accuse. Sono solo alcune delle espressioni utilizzate dal parroco di Lomazzo, Don Andrea Livio, cugino del premier Silvio Berlisconi, per descrivere la situazione scandalosa in cui si è venuto a trovare il presidente del Consiglio, accusato di sfruttamento della prostituzione minorile. Lomazzo è un paese comasco, al confine con Saronno, e sono in molti a conoscere il parroco, proprio per il suo legame con il premier. Don Andrea Livio, raggiunto telefonicamente, non vuole aggiungere altro rispetto all’intervista uscita in questi giorni su “Chi”, il settimanale diretto da Alfonso Signorini, edito dalla Mondadori. Nell’intervista Don Alberto affronta lo scottante argomento: «Queste vicende calunniose mi hanno profondamente ferito, amareggiato oltre che disgustato, pensando come è possibile che qualcuno possa architettare ad arte tali vergognose accuse solo per diffamare una persona buona come Silvio». E ancora, sempre Don Alberto, sembra essere molto convinto: «Sono sicuro che non ha fatto nulla di quello di cui si parla. Troppi personaggi lo vogliono colpire e screditare agli occhi di tutti gli italiani, che lui ama e porta nel cuore». Per concludere, il prete affronta anche una descrizione delle donne: «Tutte le creature del Signore sono create buone, Dio si ritrova nell’uomo e nella donna. Ma, come diceva il cardinal Schuster, “le donne sono come le api: fanno il miele, ma possono pungere”». Ma questo prete esempio di una chiesa codina almeno poteva evitare di tirare in ballo il Beato Schuster che certamente in una situazione simile non avrebbe taciuto e non si sarebbe perso in distinguo come invece fanno molti cardinali...

Postato da ironyman il 27/01/2011 18:37

Io credo che vi sono ancora tanti uomini (e non solo donne) che come me sono ancora capaci di indignarsi di fronte a tanto degrado morale e civile. Purtroppo però sono voci che tendono ad essere isolate e soffocate dalla incessante campagna mediatica messa in atto in soccorso del premier. Le menti sono ormai obnubilate da cotanta incessante propaganda sprizza-cervelli che non si fa scrupolo di strumentalizzare persino le parole chiare del cardinale Bagnasco. E’ giunto il momento che i veri uomini di chiesa finalmente aprino un varco in tanta ipocrisia, con parole chiare contro un politica che si dichiara ispirata da valori cristiani solo per catturare il voto cattolico ma poi persegue obiettivi, più meno nascosti, che minano la coesione sociale ed il progresso civile. Non è solo un degrado che si consuma tra le mura di casa, ma qualcosa di più corrosivo che condiziona i rapporti sociali e acuisce le contrapposizioni esistenti. Quando io sento in TV i commenti dei numerosi fedeli (per fortuna non tutti) all’uscita di chiesa, resto costernato per la loro incapacità di reazione e per la incapacità di cogliere il senso vero di quel che accade. Sono stufo di essere preso in giro con il pretesto dei valori non negoziabili; prima che sia troppo tardi occorre porre freno alla deriva morale che induce alla sfiducia ed alla rassegnazione. I nostri figli hanno diritto a sperare e a guardare con coraggio e fiducia al domani.

Postato da giogo il 27/01/2011 16:49

Perfettamente d'accordo con Alberto Bobbio, la mia è una voce maschile...perciò protesto anch'io. Una cosa volevo aggiungere, alla carne fresca, dell'eurodeputata Pdl Zanicchi, sentita in diretta x radio dopo la vicenda dell'Infedele, ha dichiarato di essere cattolica praticante che va alla messa tutte le domeniche e domenica scorsa ha pregato per i magistrati di Milano sopratutto la Bocassini perche il Signore la illumini... e veda l'errore che stà commettendo. Non ho parole!! Saluti

Postato da giorgio palumbo il 27/01/2011 07:33

Ottimo articolo. Apprezzo tantissimo la linea di famiglia cristiana: una voce libera e coraggiosa che non fa diventare il riferimento ai "valori non negoziabili" cari alla Chiesa una occasione per parlare solo di leggi relative a questioni bioetiche, famiglia, libertà educativa, mentre (secondo una bieca logica di negoziazione mercantile) si chiudono gli occhi su ingiustizie, immoralità, menzogne, prepotenze esercitate da chi ci governa.

Postato da Andrea Annibale il 27/01/2011 01:50

le femministe – specie quelle cristiane – sono chiamate ad essere il lievito che fa lievitare la pasta. Se il mondo è quello che alcuni maschi costruiscono ad immagine e somiglianza del proprio basso ventre, certo ci sono donne che si compromettono col sistema definito “patriarcale”, ma ci sono donne, le femministe e non solo loro, beninteso, che rifiutano i modelli più beceri che mercificano la donna e ne propongono una immagine distorta, che deturpa l’immagine stessa che Dio ha voluto per ella. Queste femministe non incarnano e testimoniano forse un comandamento biblico che dice di mantenersi puri da questo mondo (Giacomo, 1, 27)? I giusti salveranno il mondo? Io aggiungerei un punto interrogativo. Ciao.

Postato da santrev il 26/01/2011 21:46

E' strano come il termine "carne fresca" sia stato utilizzato proprio da una donna, che però poi si affretta a difendere l'uomo che ne fa uso. Spero che la signora in questione non abbia figlie o delle nipoti, da dover un giorno presentare proprio come "carne fresca" al suo referente politico, magari perchè ne favorisca la carriera. E' questo il miraggio delle nuove generazioni! Ma non è questo però il mandato che hanno dato i cattolici a questi politici ! Dove sono i vari Formigoni o Lupi che abbiamo eletto per rappresentarci? Purtroppo questi sono i personaggi pubblici che più nel male che nel bene ci rappresentano e che ci sono stati caldeggiati da una parte importante della gerarchia della Chiesa. Gli uomini per indignarsi a volte hanno bisogno di essere anche trascinati, ma questa gerarchia ecclesiastica è troppo lontana da loro per poterli smuovere, troppo occupata a Roma per organizzare banchetti dove certo non si discute di questi temi.

Postato da bilancia il 26/01/2011 21:22

Buonasera a tutti i lettori,leggendo l'articolo mi è venuta in mente una domanda: se cio' che succede di notte ad Arcore con tutte queste "lattanti" fosse successo a casa di un qualsiasi cittadino di questa "povera nazione", a livelli penali cosa sarebbe successo? certo è che dalle mia parti un sessantenne trovato in compagnia di una 16enne è stato denunciato per sfruttamento della prostituzione minorile nonostante la ragazza fosse già solita vendersi per pochissimi euro, e l'uomo tutt'oggi sconta la pena in carcere... con cio' non voglio difendere il sessantenne ma vorrei sapere come viene applicata la legge in italia. tutte le trasmissioni di reti pubbliche e private non hanno mai sollevato la questione: se fosse successo a un libero cittadino come sarebbe andata? gradirei dei commenti in merito.... grazie e buona serata

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