"InDifesa", dalla parte delle bambine

Nella prima giornata dedicata dall'Onu alle bambine, Terre des Hommes pubblica un rapporto sulla situazione delle minori nel mondo e lancia una campagna di sms solidali.

Costa d'Avorio, storia di Nadege

11/10/2012
Una delle tante "madri-bambine" della Costa d'Avorio, insieme ad altri ragazzini (Foto Terre des Hommes).
Una delle tante "madri-bambine" della Costa d'Avorio, insieme ad altri ragazzini (Foto Terre des Hommes).

Nadege dimostra più dei suoi 16 anni, ma forse l’età, quella vera, non la conosce nemmeno lei. Nadege vive a Yaou, un villaggio situato sulla lunga strada che da Abidjan porta verso il Ghana.

     Lungo quella strada vende, o cerca di farlo, frutta e verdura. Ogni mattino una levataccia per recuperare il poco da offrire ai clienti. Nadege ha un compagno, ma è come se non lo avesse, tranne per la gravidanza che le ha regalato.

     Nadege non ha mai avuto il tempo, la voglia e i soldi per preoccuparsi della sua salute e di quella del nascituro. "Ho sempre pensato che non serviva a nulla farsi visitare... è Dio che dà e che toglie. Le visite costano e i soldi non te li regala nessuno...", racconta, finché un giorno nota un gruppo di persone al villaggio. La curiosità, per una volta, vince sulla necessità. Col suo pancione ormai al sesto mese Nadege si fa largo tra la folla, in gran parte di donne, molte incinte come lei: "Ma che succede?", chiede. "Ci sono quelli di Terre des Hommes, sono qua per aiutare a migliorare la salute del villaggio, lo hanno appena detto i notabili", le risponde una signora.

     Inizia la vicenda di una donna incinta, refrattaria - come Nadege - a ogni contatto con i medici. La storia si sviluppa con una diagnosi di gravidanza a rischio a lei e alla sua giovane fi gliastra… a sua volta incinta.

     Alla fine la donna comprende l’importanza delle visite prenatali e della necessità di vivere la gravidanza in maniera responsabile. Nadege sarà analfabeta, ma non è stupida, la cosa la colpisce ed ecco che si presenta all’equipe di Terre des Hommes col suo bel pancione e viene visitata dalle ostetriche. Ma qualcosa non va, Nadege è anemica, mangia male, si affanna troppo.

     A rischio non c’è solo la gravidanza, ma anche la sua stessa vita. Fortunatamente la situazione è recuperabile e l’intervento del Centro la aiuta a non correre troppi rischi. Per Nadege è un mondo che si apre. "Non mi ero mai avvicinata al Centro di Salute, per me era gente che cercava solo di spillarmi soldi dicendomi che ero malata. Non sapevo che quando si aspetta un figlio sono tante le cose che devi sapere e seguire. L’igiene, il cibo… anche il lavoro. Bisogna stare attente altrimenti non ci sarà più né una mamma né un bambino. Adesso sono più sicura, so cosa devo fare".

     "Adesso, quando posso, partecipo e aiuto il personale sanitario, specialmente durante le campagne di sensibilizzazione alla salute e vaccinazione", spiega entusiasta Nadege. "Ora tutto è diverso. I miei problemi magari restano gli stessi, ma sono meno indifesa, anzi, siamo meno indifesi: ci metto dentro anche il mio bambino".

(La storia di Nadege è raccontata nel rapporto di Terre des Hommes "La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo")

Luciano Scalettari
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