23/11/2012
Lanciare sul web un progetto di solidarietà al costo di 500 euro e raccoglierne 480 mila in meno di tre anni. E’ quanto ha fatto Mani Tese, associazione che combatte la fame e gli squilibri tra Nord e Sud del mondo, con il progetto “inTRATTAbili”. Un' iniziativa che ha come scopo la prevenzione della tratta degli esseri umani attraverso protezione e istruzione, oltre al sostegno a coloro, spesso bambini, che ne sono vittima.
Per questo Mani Tese ha ottenuto il Premio Aretè nella categoria comunicazione sociale, consegnato ieri a Roma da Alessandro Laterza, presidente della commissione cultura di Confindustria. Il premio, infatti, è promosso dall’associazione Nuvolaverde con Confindustria e Abi.
Un manifesto della campagna di Mani Tese contro la tratta degli esseri umani.
La cerimonia si è svolta nell’ambito dell’undicesima Settimana della Cultura di Impresa di Confindustria ed è stata l’occasione per fare il punto sulla “comunicazione responsabile” delle aziende. Gli esperti hanno fornito dei dati: nel corso del 2011, 4 milioni e 300 mila italiani hanno effettuato donazioni via internet e il fenomeno del crowdfunding, ossia di microdonazioni di moltissime persone via internet, si sta estendendo: se in America è servito a sostenere la campagna elettorale di Obama da noi preferisce i progetti di solidarietà magari piccoli ma efficaci.
Internet non è solo il luogo delle chiacchiere e di “autoproduzione di contenuti che privilegiano l’esibizione del sé” (Censis) ma è diventato lo spazio nel quale si aiuta il prossimo. Per questo è importante istruzione e accesso alla Rete (soprattutto dei giovani: 8 mila e duecento scuole sono in Italia impossibilitate a collegarsi, ma un rimedio ci sarebbe: il satellite).
You Tube, per esempio. Una serie di video autoprodotti, che vedono in veste di attori i funzionari del fisco che spiegano come richiedere documenti o entrare in contatto con gli uffici, sono valsi alle Agenzia delle Entrate il premio principale: perché anche pagare le tasse è segno di civiltà e solidarietà tra le generazioni.
Ma non si è parlato solo di internet. Il premio speciale “Famiglia Cristiana – Comunicazione responsabile”, che da quest’anno il nostro giornale ha deciso di sostenere in collaborazione con il Premio Aretè, è stato assegnato alla casa farmaceutica Bayer per “Asfalto rosso”, una campagna di sensibilizzazione crossmediale (un'immagine nella nostra foto di copertina, n.d.r) che coinvolge sale cinematografiche, carta stampata, web, social network, scuole, per stimolare il senso di responsabilità e autonomia decisionale nei giovani, allo scopo di prevenire gli incidenti stradali e promuovere un uso moderato e consapevole dell’alcool (www.asfaltorosso.org ).
Il senso del premio, è stato detto, non sta nell’attribuire il “bollino blu” della solidarietà, ma nella volontà di formare una alleanza tra chi desidera fermare le “stragi del sabato sera” e le mattanze, meno mediatiche, di pedoni e di ciclisti, principali cause di morte tra gli under 40.
Mauro Broggi