Servizio civile, arrivano i fondi

Sono in arrivo 50 milioni di euro per il biennio 2013-2014: lo ha reso noto il ministro Andrea Riccardi. I commenti degli enti e delle associazioni. Complimenti. E qualche riserva.

14/06/2012

Arrivano 50 milioni di euro per rifinanziare il servizio civile nazionale. Lo ha annunciato il ministro Andrea Riccardi, che ha la delega in materia. Dopo anni di tagli sistematici, che avevano ridotto il servizio civile sull'orlo del precipizio, ecco finalmente un cambio di rotta. I fondi recuperati permetteranno nel 2013 e nel 2014 di far partire ogni anno 18.810 volontari, 450 dei quali saranno impegnati all'estero.

«Per me il servizio civile e i giovani sono una priorità» ha detto Riccardi ribadendo un impegno già più volte sottolineato negli ultimi mesi. Il ministro ha inoltre precisato che le risorse recuperate provengono interamente «da capitoli di mia competenza» e non della Presidenza del Consiglio, come le indiscrezioni dei giorni scorsi avevano fatto pensare. La notizia, che già era circolata in modo ufficioso ma che ora trova piena e definitiva conferma, è stata accolta con soddisfazione dal mondo del volontariato e degli enti impegnati nel sociale. In molti tirano un respiro di sollievo, visto che da questa boccata d'ossigeno può dipendere la sopravvivenza stessa del servizio. Senza nuove risorse, infatti, sarebbe stato impossibile pensare a nuovi bandi e qualcuno già si stava tristemente rassegnando a un futuro senza volontari.

«Ringraziamo il ministro Riccardi per la serietà con cui ha tenuto fede all’impegno - ha dichiarato Enrico Maria Borrelli, presidente del Forum nazionale per il servizio civile e di Amesci (Associazione mediterranea per la promozione e lo sviluppo del servizio civile) - Ora è il momento di affiancare all’impegno del ministro un lavoro culturale che riporti il servizio civile al centro dell’agenda politica e sociale del Paese». Sulla stessa lunghezza d'onda Primo Di Blasio, presidente della Cnesc (Conferenza nazionale enti servizo civile): «Sosterremo il ministro con la campagna di mobilitazione “Rianimiamo il servizio civile” affinché questa scelta sia condivisa da tutto il Governo».

E' fiducioso anche Claudio Di Blasi, presidente dell'associazione Mosaico: «Ora il servizio civile esce dalla prognosi riservata, ed entra nella fase della riabilitazione.  Il Ministro ha sottolineato la volontà di avviare a breve un tavolo tecnico per disegnare il futuro servizio civile – prosegue Di Blasi – mi auguro che anche su questo argomento dia prova di attenzione e sensibilità politico culturale, coinvolgendo in tale percorso gli enti di servizio civile a dimensione regionale». Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidarietà – Confcooperative, sottolinea le importanti ricadute occupazionali legate al servizio civile, un dato particolarmente significativo in tempo di crisi: «Sugli 11.485 volontari che dal 2002 a oggi hanno prestato servizio nelle cooperative sociali di Federsolidarietà - Confcooperative, oltre il 40% (4.273 giovani) hanno raggiunto un contratto di lavoro a tempo indeterminato».

Il ministro Andrea Riccardi (foto Ansa). La fotografia in copertina è dell'agenzia Contrasto.
Il ministro Andrea Riccardi (foto Ansa). La fotografia in copertina è dell'agenzia Contrasto.

Nel clima di generale soddisfazione, c'è anche chi si interroga sul futuro e già immagina i prossimi passi da fare. Licio Palazzini, presidente di Arci servizio civile, pur condividendo l'apprezzamento per l'operato del ministro chiede «al Governo Monti lo stanziamento, con la prossima legge di stabilità, di almeno 120 milioni annui a favore del servizio civile». Già, perché purtroppo, nonostante questa fondamentale svolta, le incognite e i problemi rimangono. «Valutiamo positivamente la notizia del reperimento di risorse aggiuntive – spiega Massimo Paolicelli, presidente Associazione obiettori nonviolenti - ma denunciamo con forza che si tratta di una pezza messa su una stoffa sempre più lacerata». Desta una certa preoccupazione la provenienza dei fondi che «sono stati reperiti nello stesso dicastero del ministro Riccardi, tutti settori sociali, quindi estremamente delicati, che nei fatti configurano una guerra tra poveri».

E se da un lato Paolicelli plaude al ministro Riccardi «che ha compreso il plusvalore del servizio civile» è contemporaneamente molto critico verso il premier Monti: «si appresta a gettare oltre 10 miliardi di euro per acquistare 90 inutili cacciabombardieri F35, mentre costringe a prendere fondi per il servizio civile da altri settori delicati e non dà nessuna garanzia per il suo futuro con l’incremento delle risorse nella futura legge di stabilità». C'è poi un ultimo dato: «Lo stato attuale – conclude Paolicelli - comporterà comunque un anno sabbatico, infatti le ultime partenze del 2011, scaglionate quest’anno, saranno a settembre, le prime partenze annunciate dal ministro non saranno prima del settembre 2013, con circa 18.000 giovani, ben lontani dai 40.000 necessari perché il servizio civile possa arrecare benefici tangibili per i giovani e per il Paese».

Anche Francesco Marsico, vicedirettore Caritas Italiana, sottolinea «lo sforzo del ministro Riccardi in un momento estremamente difficile per il nostro Paese». Subito però aggiunge un auspicio: «Sarebbe bello non dover invocare, ogni anno, l'intervento straordinario di un ministro. Il Governo dovrebbe impegnarsi in un piano pluriennale di finanziamenti, dando garanzie sicure. Altrimenti si rischia che al sociale vadano solo le briciole, gli spiccioli». Anche perché in gioco non c'è solo la sopravvivenza di migliaia di progetti per la collettività «ma soprattutto il futuro dei nostri ragazzi, che trovano nel servizio civile un'insostituibile palestra di crescita etica e umana».

Lorenzo Montanaro
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