L'Italia discrimina Rom e Sinti

Al nostro Paese si contesta in particolare di non riconoscere i diritti delle minoranze. Alcune testimonianze di chi, anche a livello internazionale, si occupa di queste etnie.

Siamo sotto la lente d'ingrandimento del Consiglio d'Europa

22/06/2010
Campo nomadi di Via Triboniano a Milano (foto SINTESI).
Campo nomadi di Via Triboniano a Milano (foto SINTESI).

«Il Consiglio d'Europa è preoccupato per la situazione dei Rom e Sinti in Italia». Non usa parafrasi Michel Guet, giovane funzionario del Consiglio d'Europa, l'Organizzazione europea con sede a Strasburgo, che tra i suoi fini contempla quello di tutelare i diritti fondamentali della persona attraverso la creazione di uno spazio democratico e giuridico comune in Europa. La Convenzione europea dei Diritti dell'Uomo, il testo fondamentale del Consiglio d'Europa, è stato sottoscritto il 5 maggio del 1949 da 10 Stati tra cui l'Italia e raggruppa oggi 47 Stati membri, cioè in pratica quasi tutti i paesi d'Europa.

«Contestiamo in particolare all'Italia di non aver dato esecuzione alla Convenzione Quadro per la protezione delle minoranze nazionali del 1995, di cui il vostro Paese è sottoscrittore», incalza il funzionario. «In particolare la minoranza Rom/Sinti, che vive nel vostro territorio da diversi secoli, dovrebbe vedersi riconosciuto lo status di minoranza, che comprende una serie di diritti relativi al diritto di spostamento, agli alloggi e a tutti i servizi connessi, come i trasporti, l'igiene, la scolarizzazione, l'utilizzo di mediatori sociali che aiutino la loro integrazione nella società soprattutto a scuola, etc.».

A breve a Strasburgo la Corte europea dei diritti dell'uomo, che fa capo al Consiglio d'Europa, terrà udienza nel procedimento intentato contro il nostro Paese dal Comitato per i diritti sociali del Consiglio d'Europa. Il motivo del procedimento è la violazione della Carta sociale europea, un trattato del Consiglio d'Europa a tutela dei diritti economici e sociali risalente al 1961. Le norme contestate sono quelle del cosiddetto "Pacchetto sicurezza", le cui conseguenze sarebbero di avere ancor di più contribuito a produrre la stigmatizzazione sociale dei Rom e Sinti e la loro segregazione. Il pacchetto sicurezza violerebbe infatti il loro diritto all'abitazione (ex art. 31 della Carta) costringendoli alla segregazione e alla privazione dei diritti all'assistenza familiare e sociale previsti dall'art.16.

L'attività del Consiglio d'Europa è volta anche alla lotta contro i pregiudizi e gli stereotipi attraverso numerose campagne di sensibilizzazione che favoriscano la conoscenza di questa etnia, che resta ancora agli occhi dei più socialmente inaffidabile.

Stefano Stimamiglio
Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

I vostri commenti

Commenta

Per poter scrivere un'opinione è necessario effettuare il login

Se non sei registrato clicca qui

Postato da Andrea Annibale il 22/06/2010 12:36

Incontrai una volta una rom (o forse era una sinti) bellissima che mi chiese l'elemosina e gliela diedi. Io ho una pensione di invalidità, sono un VERO invalido, e anch'io vivo di elemosina (dallo Stato, cioè per la solidarietà dei cittadini che lavorano). Oggi invalidi, rom, sinti e chinque sia "marginale" è al centro di una politica miope dell'attuale governo, con Berlusconi che fa finta che tutto vada bene mentre il Paese ha problemi drammatici, come testimoniano, fra l'altro, le tante lettere che riceve don Sciortino. Sono iscritto all'UDC e sono felice che il mio partito non faccia parte di questo governo. Per fortuna c'è un politico come Fini che in parte e con difficoltà riesce ad arginare i provvedimenti insensati che ogni tanto il nostro Governo prende. Voglio dire ai tanti che mi dicono di detestare l'Italia che amo il mio Paese e sono fiero di essere italiano. E' un errore dire che bisognerebbe andare a vivere all'estero. Teniamo duro, prima poi le cose cambieranno. Rimpiango Prodi e Franceschini. Bersani è sullo stesso piano di Berlusconi. Ciao Andrea

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare
%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati