F-35, al di là di omissioni e bugie

Un dossier della campagna "Taglia le ali alle armi": ogni aereo costa 130 milioni di euro. La riforma della Difesa e l'acquisto di sistemi d'arma sempre più cari animano il dibattito.

12/02/2013

Il tema degli armamenti e in particolare il controverso acquisto dei bombardieri F-35 è entrato nella campagna elettorale. Gli esponenti della campagna Taglia le ali alle armi (promossa dalla Rete Italiana Disarmo, dalla campagna Sbilanciamoci e dalla Tavola della Pace) sono i primi a rallegrarsene, ma colgono anche l'occasione per fare chiarezza, soprattutto sui costi di quelli che definiscono “i caccia dello spreco”.


Francesco Vignarca (che di recente ha pubblicato il libro Armi, un affare di Stato) dice: “Bisogna fermare questo programma di armamento per ragionare e capire davvero a che cosa ci troviamo di fronte. Abbiamo sentito troppe bugie, troppe cose che non stanno né in cielo né in terra”. Nel dossier curato da Vignarca insieme a Massimo Paolicelli si sottolineano tutti i punti deboli del programma legato all'acquisto degli F-35. Si legge che la Difesa non ha mai giustificato in modo convincente l'acquisto di un aereo “la cui elettronica sarà superata nel momento in cui entrerà in servizio (e gli aggiornamenti saranno costosi)”.  

Per quanto riguarda i costi, si prevede una spesa totale vicina ai 52 miliardi di euro. Con il costo di un solo cacciabombardiere F-35 (circa 130 milioni di euro), sostiene Sbilanciamoci, si potrebbero finanziare 32.250 borse di studio per studenti universitari, aiutare quasi 15 mila famiglie che hanno in casa disabili e anziani non autosufficienti, finanziare la costruzione di 387 asili nido, sostenere un anno di servizio civile per 15 mila ragazzi e ragazze.

Nel dossier vengono contestati anche i ritorni occupazioni e industriali del programma. Si era parlato della creazione di 10 mila posti di lavoro in Italia, in particolare nello stabilimento di Cameri, ma a fine dicembre “gli occupati a Cameri erano poche centinaia”.

Roberto Zichittella
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Postato da giambattista il 14/02/2013 09:45

e come mai non lo dite che è tutta colpa di Monti?

Postato da DOR1955 il 13/02/2013 17:35

Al di la del fatto che personalmente abbia inviato un commento (come spero lo abbiano fatto in tanti) che a questo momento non vedo pubblicato, ritengo che una questione così importante per l'Italia, e non solo economicamente, non debba rapidamente "scivolare" via senza la possibilità di aprire un contradditorio anche con i pareri dei lettori. O forse solo pochi "eletti" ne possono parlare (e decidere) in barba alla democrazia, specie se si citano persone "intoccabili"? Guardate che il Papa stesso, con gesto di grande UMILTA' ha dimostrato che nessuno è intoccabile, e fatto da LUI, che è in assoluto il più potente uomo della terra (grazie allo Spirito di Dio) mi sembra un grande segnale rivolto verso gli "ometti" che pensano di governare il mondo e che troppi giornali e Tv difendono.

Postato da branda il 13/02/2013 15:42

E' una vergogna. E che nessuno di coloro che hanno a che fare con questa schifezza osi dichiararsi cristiano!

Postato da DOR1955 il 13/02/2013 10:28

Ho già espresso in passato, su questa pregevole testata, la mia perplessità circa la reale necessità per l'Italia di dotarsi di questi "giocattolini" e non soltanto per ragioni di tipo economico, ma anche per il "ruolo" che ci darebbero nel proscenio internazionale tali armamenti e non da ultimo la molto più che sospetta "insicurezza" dei mezzi stessi. A completamento del tutto la insistenza con cui il nostro governo (quello ultimo in particolare, guidato dal sedicente cattolico Monti, che si è giustificato dicendo che la trattativa iniziale era stata fatta da d'Alema, dimentico che ciò è avvenuto molti anni fa e non ci trovavamo in queste condizioni, oltre al costo decisamente inferiore) vuole, e ripeto vuole, portare comunque a termine tale trattativa, incurante della situazione economica del Paese. E già questo dovrebbe farci riflettere su che tipo di "leader" si ri-propone per guidare il Paese; votatelo e dopo però non parlate più di F35. Per quanto riguarda il discorso economico nel suo insieme si parla di circa 52 miliardi di Euro fra acquisto e manutenzione; altre fonti a cui ho avuto accesso parlano anche di 60-63 Miliardi totali (tanto, miliardo più miliardo meno noi possiamo comunque sperperare). Per quanto riguarda il "ruolo" dell'Italia nel mondo è una grande "balla" il fatto che avere 90 F35 è indispensabile per garantire la sicurezza interna e le missioni all'estero in ambito ONU (quelle NATO sono guerra, altro che missioni pace). Certo che si deve sostituire il parco aerei della nostra aviazione e della marina (mi fa ridere quest'ultima, in quanto sembra che dobbiamo "armare" 15 portaerei, o no?), ma c'erano altre soluzioni molto meno care e sopratutto dove l'apporto del lavoro italiano era decisamente più alto. E mi riferisco al Consorzio Eurofighter dove l'Italia partecipa con il 21% attraverso Alenia e dove gli accordi prevedevano l'acquisizione di 96 caccia tipo Typhon al costo di listino di 62,9 milioni di Euro cadauno ma scontato per i Paesi partecipanti al consorzio (Italia, Germania, Spagna, Regno Unito). Meno "trippa per gatti" questa scelta? E non mi si venga a dire che gli F35 sono "tecnologicamente più avanzati" rispetto ai Typhon; vorrei sapere se un qualsiasi pilota militare si sente più sicuro nel fare un "duello" (simulato) a bordo di un F35 o di un Typhon? Forse la rinuncia di alcuni Paesi (tipo Canada e altri) ha qualche significato non solo di tipo economico? Comunque, al di la delle scelte "strategiche" su cosa sia meglio (F35 o Typhon) quello che è comunque inaccettabile è il voler far passare come "indispensabile" questo passaggio (rispondi Monti, ma non fare giretti tipici da professore saputello), sia dal punto di vista militare che dal punto di vista economico. Senza dimenticare, che esiste un campo, quello "morale" che un cattolico (se Cristiano, si deve dire a questo punto) dovrebbe tenere sempre in considerazione. Ma forse queste "cose" sono meno importanti di spread - tangenti (Saipem e Finmeccanica mi sembra siano al centro di indagini, e non solo, o sbaglio ancora?) - affare per le nostre multinazionali e i pochi detentori delle loro azioni (fra cui lo Stato). Ma và!

Postato da antonel il 12/02/2013 16:53

Con i costi della Presidenza della Repubblica scesi ai livelli di Buckhingam Palace di borse di studio se ne finanzierebbero almeno 40mila.

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