No F-35, lo chiedono 158 deputati

Cancellare il programma di acquisto di 90 cacciabombardieri per un importo di quasi 14 miliardi di euro e destinare i fondi ad ambiente, istruzione e welfare.

14/06/2013

L'elenco dei firmatari è un inno al pluralismo: don Luigi Ciotti e padre Alex Zanotelli accanto a uno scrittore del calibro di Roberto Saviano, l'oncologo Umberto Veronesi insieme all'attore Ascanio Celestini e ai giornalisti Riccardo Iacona e Gad Lerner, ma anche Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency, Chiara Ingrao, una vita intensa tra politica e cultura, Savino Pezzotta, sindacalista e parlamentare. Tutti nomi che non hanno bisogno di molte presentazioni. Tutti uniti per una richiesta netta, che non ammette vie di mezzo: la Camera dei Deputati dica no ai cacciabombardieri d'attacco F-35.

A fine giugno l'aula di Montecitorio discuterà una mozione presentata da 158 parlamentari (Pd, Sel, M5S) che chiede l'uscita dell'Italia dal programma Joint Strike Fighter. In vista di questo importante appuntamento (da notare che l'ultimo voto parlamentare a riguardo risale al 2009) la società civile si mobilita. «Spendere 14 miliardi di euro per comprare (e oltre 50 miliardi per l'intera vita del programma) un aereo con funzioni d’attacco, capace di trasportare ordigni nucleari, mentre non si trovano risorse per il lavoro, la scuola, la salute e la giustizia sociale – scrivono i  firmatari -  è una scelta incomprensibile che il Governo deve rivedere».

Colpisce l'assoluta trasversalità della richiesta. Centrale la presenza del mondo cattolico (che fin dall'inizio è stata determinante), ma altrettanto rilevante è l'apporto di esponenti della società laica. Proprio per ribadire che la richiesta non ha colori o bandiere, ma nasce innanzi tutto da ragioni di buon senso. L'appello è rilanciato dalla campagna "Taglia le ali alle armi", promossa da Rete Italiana per il Disarmo, Campagna Sbilanciamoci!, Tavola della Pace. Molti mettono in luce il rischio di una pericolosa scollatura tra classe politica e bisogni reali della società. «Gli F-35 fanno male agli italiani perché sottraggono preziose risorse che attendono disperatamente di essere utilizzate per combattere la disoccupazione di molte donne e uomini del nostro Paese – commenta Flavio Lotti, coordinatore Tavola Della Pace – Ma sono anche dannosi per la nostra democrazia perché attorno a queste armi si muove un complesso reticolo di interessi politici, economici e militari che stanno inquinando e minando in profondità le istituzioni del nostro Paese».

Un nuovo confronto è dunque quanto mai fondamentale, come sottolinea Francesco Vignarca, coordinatore Rete Italiana per il Disarmo: «Da più parti (anche da chi non vuole subito una cancellazione del programma, e perfino dallo stesso nuovo Ministro della Difesa) si è sottolineata la necessità di avere sugli F-35 una franca e piena discussione in Parlamento». Non bisogna però pensare che il dibattito coinvolga solo una ristretta lista di volti noti o solo i parlamentari che voteranno la mozione. Tutti possono partecipare. Infatti la campagna "Taglia le ali alle armi", schierata fin dal 2009 contro gli F-35, ha preparato uno strumento di mobilitazione collettiva in rete che permette a persone singole e associazioni di sottoscrivere l'appello e diffonderlo: basta collegarsi al sito www.disarmo.org/nof35

Lorenzo Montanaro
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Postato da giorgio ferretti il 17/06/2013 17:07

L a spesa prevista - non a consuntivo, va sottolineato - per l'acquisto e la manutenzione degli F-35, é un altro furto di pane e vita alla povera gente. Uno scempio che, vedo, lascia indifferenti i tanti atei devoti che per anni hanno alzato vessilli a difesa di valori, dagli stessi puntualmente calpestati. Intanto pèaiono soddisfatti di essersi riciclati nel nuovo governo.

Postato da giggio il 16/06/2013 20:28

basta con questa mentalità guerrafondaia dei governi. gli f35 nonservono. usiamo questi soldi per le necessità inderogabili. diminuiamo anche le nostre forze disloccate nei paesi in lotta.

Postato da CZAR il 15/06/2013 23:02

Eppure i cittadini italiani e fra essi segnatamente quanti si ispirano a valori cattolici e cristiani avrebbero un mezzo efficace per opporsi allo sperpero di 50 miliardi di euro per acquistare e poi gestire dei bombardieri nucleari di cui non abbiamo alcuna necessità : ogni cittadino elettore dovrebbe impegnarsi a non votare mai più partiti e/o politici che non esprimessero parere contrario senza se e senza ma all'acquisto degli F35, rendendo noto con ogni mezzo questo impegno agli interessati ed alla pubblica opinione. Ognuno provi a farsi un elenco di quali e quanti provvedimenti sarebbe possibile prendere con questi 50 miliardi in favore del lavoro, della scuola, dei disoccupati, degli esodati, della difesa del suolo, dei terremotati, degli anziani, dei portatori di handicap ecc. ecc. . Vergogna!

Postato da DOR1955 il 15/06/2013 16:01

Sul tema ho già più volte espresso su questa pregevole testata la mia posizione; assolutamente contrario, senza se e senza ma. Quello che continua a fare specie, e nell'articolo è sottinteso, visto che si cita solo PD (pochi), Sel e di M5S come firmatari, è la totale "latitanza", anzi, l'approvazione affinchè questi F35 vengano acquistati (a peso d'oro oltretutto), dei tanti sedicenti cattolici che siedono comodamente in Parlamento, a cominciare da "Scelta Civica" dei "poco onorevoli", tanto per non fare nomi che comunque ho sempre fatto, di Monti e Mauro (oltre a Letta primo ministro di facciata). Alle tante lobby di potere che esistono in Italia, manovrate presumibilmente da lobby di poter transnazionali, non importa minimamente della situazione in cui versano milioni di italiani; prima di tutto viene il "dio denaro" e gli interessi di pochi. E neppure le parole di Papa Francesco sembrano smuovere le coscienze di chi decide; fanno finta di ascoltare e poi fanno esattamente il contrario. Ipocrisia alla massima potenza. Mi piacerebbe, semplice cittadino, avere un dibattito pubblico con questi signori (e cito Monti-Letta-Mauro) anche tutti assieme, in diretta streaming; di certo non farei il Crimi-Lombardi della situazione e, come faceva Sant'Antonio da Padova (patrono della mia città) con i "potenti" dell’epoca, non avrei nessun timore reverenziale di rinfacciargli le "malefatte" e/o "mancanze". Nel nome della VERITA’. Egregi onorevoli Monti-Letta-Mauro, aspetto la convocazione!

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