La famiglia in Basilicata

Povere ma solide e coese, la famiglia paracaduta, il miglior ammortizzatore sociale

15/05/2012

E stato presentato questa settimana il volume “La famiglia in Basilicata” che raccoglie una ricerca voluta dalla Regione Basilicata e condotta dal Centro Internazionale Studi Famiglia.

La Famiglia lucana resta più solida di quelle del resto del Paese (anche se il trend mostra un avvicinamento), la crisi influisce sulla creazione di nuovi nuclei, ma è proprio il solido sistema familiare della Basilicata ad affiancarsi come ammortizzatore sociale alle crescenti iniziative di sostegno messe in campo dalla Regione e dal sistema pubblico regionale. E’ quanto è emerso dalla ricerca del Centro Internazionale studi famiglia (Cisf) raccolta in un volume presentato questa mattina in un incontro al quale hanno partecipato, tra gli altri, il direttore generale del dipartimento Salute Domenico Tripaldi, il presidente uscente della Consulta regionale per la famiglia, Salvatore Masi, e il responsabile regionale
del Laicato cattolico Giancarlo Grano.
“La famiglia in Basilicata”, questo il titolo del volume curato tra gli altri dalla ricercatrice Cisf Adriana Rosas, intervenuta alla presentazione, rivela le dinamiche e le esigenze della famiglia in Basilicata, emerse attraverso 15 focus group, realizzati nel periodo compreso tra maggio e dicembre 2010 sulla base di caratteristiche socio economiche e in distinte località: a Potenza, a Matera, nei centri della collina materana, nel Lagonegrese (con Pollino e Val d’Agri), nel Vulture-Melfese e nel Metapontino.
Vi hanno partecipato in totale 123 persone, distribuite per “qualifica” (coppie sposate, fidanzati, amministratori più operatori).
Dall’inchiesta, condotta con l’intervista diretta che ha tenuto conto di molteplici aspetti dalla motivazione al matrimonio sino alla qualità delle relazioni all’interno del nucleo familiare, è emerso tra le altre cose la difficoltà attuale della famiglia lucana che si vede sovraccaricata di funzioni in una situazione economica e culturale “stressante”.
Il moltiplicarsi degli impegni di lavoro, le scelte che derivano dallo status di lavoratore (occupato o disoccupato, tempo pieno o part-time), le sollecitazioni
del tempo libero, ma soprattutto il “pensiero” dei figli sono causa di cambiamento degli stili e della qualità della vita in famiglia.
“Ciò che chiedono le famiglie lucane, o le coppie in procinto di sposarsi, riguarda soprattutto i servizi di accompagnamento nei loro compiti, in particolare in quelli educativi o che migliorino la qualità della vita in generale e diano la possibilità di avere tempo
per la cura delle relazioni”.
Ciò che è emerso in maniera particolare dall’incontro di ieri è che la famiglia lucana dunque si percepisce essa stessa come risorsa insostituibile per la qualità di vita delle singole persone e per il benessere complessivo della comunità sociale, tuttavia la complessità e l’incertezza della situazione attuale espongono la famiglia, nella sua normale quotidianità, a sfide e minacce che rischiano di renderla eccessivamente fragile.

In quest’ottica, quindi, si pone l’impegno della Regione Basilicata a rafforzate le politiche familiari innovative, attuate di concerto con gli altri operatori sociali ed economici, attraverso il sostegno al reddito, alla casa, alla cura, alle relazioni, alle regole sociali, ai valori.

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