“Rifugiato a casa mia”: l’accoglienza da famiglia a famiglia

19/04/2014

[…] Caritas Italiana ha deciso, nel corso del 2012, di intraprendere una sperimentazione dai tratti innovativi: l’accoglienza di rifugiati presso famiglie residenti in Italia, attraverso l’esperienza denominata “Rifugiato a casa mia”.

Il progetto consiste nella sperimentazione di forme di accoglienza in famiglia di richiedenti protezione internazionale e/o rifugiati (40 in tutto) da attivare attraverso il circuito delle Caritas diocesane già impegnate in attività rivolte a questa particolare categoria di beneficiari. […]

Il progetto si prefigge di assegnare centralità alla famiglia, concepita come luogo fisico e insieme come sistema di relazioni in grado di supportare il processo di inclusione delle persone.
Certamente si tratta di un ruolo delicato non esente da potenziali rischi e difficoltà.
Per questo motivo il coinvolgimento della famiglia a cui si assegna il ruolo di soggetto accogliente, non solo ospitante, viene attentamente valutato sia in fase di selezione delle famiglie che di formazione delle stesse, prevedendo uno stretto tutoraggio tecnico-relazionale per tutta la durata dell’accoglienza.

(Nunzia De Capite, Oliviero Forti, Roberto Guaglianone, pp. 236-237)

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