24/08/2011
.....Un adolescente su quattro dichiara che la propria famiglia è stata colpita dalla crisi economica.
Il dato diviene drammatico quando si chiede ai ragazzi di illustrare la condizione di amici, parenti o conoscenti: il 52% degli adolescenti dice di conoscere altre famiglie che hanno risentito dalla congiuntura economica negativa.
Gli effetti della crisi vengono misurati nella vita quotidiana: per 1 ragazzo su 3 cresce l’attenzione nelle spese per cibo e vestiario, mentre la percentuale sale al 46% per le spese extra relative al tempo libero.
Il 16% degli adolescenti, infine, testimonia difficoltà della famiglia ad arrivare alla fine del mese.
Dall’indagine emerge che il clima familiare è peggiorato e i ragazzi ne risentono in prima persona: il 20% dei bambini riferisce che nell’ultimo periodo i genitori hanno litigato più spesso di prima, mentre il 25% degli adolescenti dichiara di aver notato un maggior nervosismo dei genitori e di litigare più spesso con loro (29%). Oltre il 20% dei bambini e il 40% degli adolescenti dichiarano di essere diventati più ansiosi.
In famiglia il dialogo sulle emozioni sembra essere molto limitato. Il 72% dei bambini racconta ai genitori solo episodi relativi alla vita scolastica, ma non parla delle proprie paure (35%) o aspirazioni (38%), comportamento che costituisce la regola in adolescenza ma che a questa età è più comprensibile.
Il dato è preoccupante se incrociato con le risposte degli adolescenti rispetto all’eventualità della fuga: 1 adolescente su 3 prende in considerazione la possibilità di fuggire da casa, mostrando di non credere alla possibilità di risolvere i conflitti all’interno del contesto familiare.
Sul versante del consumo di media e tecnologie, il telefonino sembra sempre più diventare oggetto di addiction per gli adolescenti: il 25% di loro trascorre al cellulare oltre 4 ore. Cresce l’utilizzo di videogiochi e Internet da parte dei bambini. Tra i social network, Facebook continua a raccogliere la maggior parte delle preferenze: se nel 2009 il 71% dichiarava di aver aperto un profilo, nel 2010 questa percentuale sale all’84%. Aumentano anche i bambini che guardano filmati su YouTube: la percentuale passa dal 55% nel 2009 al 68% nel 2010, con 1 intervistato su 5 che dichiara di cercare video con scene forti (incidenti, violenza, sesso, etc.).
Non sorprende dunque come i bambini spendano la propria paghetta per lo più in videogiochi, giochi e ricariche telefoniche. A fronte della crisi economica, spendono significative somme di denaro ed hanno un crescente potere di acquisto; le pubblicità, come nel caso dei servizi telefonici, sempre più spesso si rivolgono a loro.
La cultura del consumo – in assenza di senso critico e di famiglie capaci di filtrare questi messaggi - può influenzare negativamente lo sviluppo dei bambini causando, tra gli altri effetti, obesità e un sempre più precoce consumo di alcol e fumo
Se la vita relazionale di bambini e adolescenti, dunque, sembra sempre più transitare attraverso la Rete, in essa si affermano nuovi codici di comportamento. Così, emerge che il 60% dei ragazzi giudica positivamente la possibilità di utilizzare Internet per incontri sentimentali, e al 17% degli adolescenti è capitato di innamorarsi di una persona conosciuta in Internet.
Circa il 40% degli adolescenti ritiene che sia positivo o accettabile incontrare dal vivo una persona conosciuta on line. Percentuali significative ritengono positivo, o accettabile lasciare il proprio indirizzo (23%) e il numero del proprio cellulare su Internet (38%). Similmente e per un adolescente su dieci spogliarsi in Internet è accettabile o positivo.
Ma sono in grado di difendersi dai pericoli che possono nascondersi dietro gli incontri dal vivo o l’invio di foto che li ritraggono senza vestiti a persone di cui a volte conoscono solo il nickname? Sulla base di quali criteri decidono di potersi fidare dell’interlocutore virtuale? Sebbene il 52% degli adolescenti riconosca il rischio costituito dalla possibilità di finzione che caratterizza gli incontri sul web, ed il 39% affermi che “ci si può fidare di una persona solo se la si incontra dal vivo”, è preoccupante che 1 adolescente su 10 ritenga di potersi fidare di una persona conosciuta in rete semplicemente “ponendo alcune domande”, o che per fidarsi sia sufficiente “seguire il proprio istinto”.
Telefono Azzurro ed Eurispes
Indagine conoscitiva 2010 sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
(l'indagine ha coinvolto oltre 3000 bambini e adolescenti tra i 7 e i 19 anni di età)
Sintesi della ricerca in allegato
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