22/09/2012
Proviamo ad ascoltare alcune efficaci espressioni tratte dal film Il mandolino
del capitano Corelli (diretto da John
Madden): «Quando si accende, l’amore
è una pazzia temporanea. L’amore
scoppia come un terremoto e in seguito
si placa e quando s’è placato bisogna
prendere una decisione. (...)
L’amore è quello che resta del fuoco
quando l’innamoramento s’è consumato.
Non sembra una cosa molto eccitante
vero? Ma lo è».
Nel regno delle pulsioni, l’amore
ha perso il suo logos, ovvero la sua ragione,
«il vissuto affettivo si riduce alla
reattività emozionale, estranea alla
vita dell’intelligenza, perciò spontaneista
e incontrollata». La ricerca
delle emozioni, del piacere per il piacere,
produce da un lato la percezione
del proprio corpo come estraneo
alla vita interiore della persona e semplice
strumento di piacere; dall’altro
una sorta di sentimentalismo esasperato
che rincorre un amore impossibile
sempre materializzandosi nel prossimo
legame. Dare spessore all’amore
che integra i sentimenti con l’intelligenza
e con la volontà in una definizione
di sé entro un progetto vocazionale
definito e stabile, accettare il logos
dell’amore che resta, si profila oggi
come il compito per eccellenza
dell’educare all’amore.
Roberta Vinerba