Conclave, il vento nuovo delle Americhe

Dal Brasile al Cile, fino agli Stati Uniti, l'intero continente si prepara ad assumere un ruolo da protagonista negli scenari che si delineano per la Chiesa del futuro.

Usa, il braccio di ferro con Obama

11/03/2013
Il cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York (Reuters).
Il cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York (Reuters).

"Out of touch". Cioè  distante, poco aggiornata, non in sintonia con il comune sentire.  Così la maggioranza dei cattolici degli Stati Uniti giudicano la loro Chiesa secondo un sondaggio realizzato a fine febbraio da New York Times/Cbs. Il dato non sorprende. Tra i cattolici nordamericani è ancora forte lo shock determinato dallo scandalo della pedofilia nel clero. Lo scandalo ha scosso la Chiesa degli Stati Uniti nell'ultimo decennio. Ha coinvolto diocesi importanti come Boston e Los Angeles (toccando il cardinale Mahoney, che comunque parteciperà al Conclave), ha provocato le dimissioni di vescovi (come il cardinale Bernard Francis Law), ha causato la bancarotta di alcune diocesi per via degli alti costi delle spese legali e dei risarcimenti dovuti alle vittime degli abusi sessuali.

Al momento dei processi, non tutte le accuse nei confronti del clero si sono rivelate fondate, tuttavia l'immagine della Chiesa cattolica statunitense è uscita dallo scandalo fortemente deteriorata. Secondo il sondaggio del New York Times/Cbs gli abusi sessuali da parte di preti e religiosi restano il problema principale della Chiesa negli Stati Uniti. Negli ultimi anni l'episcopato nordamericano ha denunciato i mali del sistema economico e finanziario, le politiche restrittive sull'immigrazione, la legalizzazione dei matrimoni omosessuali. Sui temi etici (riguardo ai quali 8 cattolici su 10 dichiarano di seguire la loro coscienza piuttosto che la dottrina della Chiesa), durante il primo mandato di Barack Obama, la Conferenza episcopale Usa si è opposta in modo netto alla riforma sanitaria voluta dal presidente, in particolare per la copertura assicurativa obbligatoria alle pratiche abortive e anticoncezionali.

Secondo i vescovi (anche in questo seguiti solo da una minoranza di fedeli), l'obbligo anche per enti e ospedali cattolici avrebbe rappresentato una palese violazione della libertà religiosa. All'inizio del 2013, comunque, il Governo ha annunciato che gli enti cattolici saranno esentati dall'obbligo del  pagamento dei servizi abortivi e contraccettivi per i propri dipendenti. Il gesto distensivo ha riportato il sereno fra Obama e la Chiesa cattolica. Ora il presidente spera di averla alleata nella sua battaglia per regolamentare il porto d'armi, mentre il tema dell'abolizione della  pena di morte non sembra una priorità nell'agenda del presidente.


Roberto Zichittella

Dossier a cura di Giulia Cerqueti
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