E ora il Sinodo delle donne

Problemi, speranze, attese della Chiesa di oggi analizzati da una scrittrice, dalla presidentessa del Movimento dei Focolari e da due religiose impegnate nel sociale.

«Innanzitutto la coscienza, nutrita di Parola di Dio»

13/03/2013
Suor Giuliana Galli.
Suor Giuliana Galli.

La ragione addotta da Benedetto XVI per spiegare perché ha lasciato il ministero petrino mi ha positivamente colpito: «Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio...». Una decisione che ha sfidato la tradizione di secoli viene assunta davanti alla coscienza e a Dio, non dopo tavoli di consultazione, né in considerazione di eventuali illazioni o pronostici sull’effetto che avrebbe potuto suscitare dentro e fuori dalla Chiesa.

Benedetto XVI è studioso e fine teologo; la ricerca della Verità ha avuto un posto importante nelle sue riflessioni e nei suoi scritti. Eppure, al momento di una decisione tanto importante, non è alla dottrina che si appella ma alla sua coscienza di fronte a Dio. La Verità “teorica”cercata con passione è emersa al momento cruciale con un giudizio di verità su sé stesso indicativo di grande saggezza.Nel momento di grande confusione e nebbia di valori un programma serio e profondo attende la Chiesa: il primato delle coscienze, da formare nutrendole con la parola di Dio. Viva e dinamica com’è, la Parola trova la sua massima pienezza se interpretata guardando alla storia, leggendo i segni dei tempi.

Foto Reuters.
Foto Reuters.

La crisi che pervade oggi tutte le istituzioni è fondamentalmente antropologica; riguarda l’attenzione alla persona. La Chiesa “cattolica”, cioè universale, scorge i suoi membri confrontarsi con una realtà sociale che vede vivere insieme uomini e donne provenienti da mondi lontani. Il confronto è vivo e costante, pone problemi che devono essere affrontati. Il profondo cambiamento in atto fa traballare le istituzioni tradizionali nelle quali la persona si realizza: famiglia e matrimonio, scuola ed educazione, economia e mercato, giustizia e Governo necessitano di una parola di sapienza alla quale attingere.

Una parola guida che si radica nel Vangelo e si spande sulla storia, che accompagna le decisioni personali nel difficile lavoro di elaborazione a tutti i livelli. Decisioni che nascono, ovviamente, dalla coscienza formata alla responsabilità personale davanti a Dio e agli uomini. La nebbia di senso nella quale siamo avvolti esige questa parola di saggezza spronante a formare coscienze responsabili e libere. La Chiesa, scuola di umanità (si diceva), possa riprendere vigoria attraverso gli insegnamenti del nuovo Papa.

Suor Giuliana Galli,
 religiosa del Cottolengo,
 consigliera
 della Compagnia
 di San Paolo

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