Tutte le sfumature del segreto più assoluto

08/03/2013

Il segreto prima di tutto: affinché il Conclave non sia soggetto alle pressioni esterne più diverse, il suo svolgimento viene protetto da un manto di riservatezza che sempre i media cercano di infrangere e che tuttavia in genere resiste abbastanza bene agli assalti. Norme severe e rigorose relative appunto alla segretezza e alla riservatezza del conclave, sono infatti stabilite nella costituzione apostolica Universi dominici gregis emanata da Giovanni Paolo II nel 1996 con la quale si regola l’elezione del Papa.

Nel testo in particolare si afferma che il Conclave si svolgerà in territorio Vaticano in ambienti chiusi agli estranei, “in modo tale da garantire una conveniente sistemazione e permanenza dei Cardinali elettori e di quanti, a titolo legittimo, sono chiamati a collaborare al regolare svolgimento della elezione stessa”. Vengono precisate anche le relative eccezioni nel caso in cui un cardinale per ragioni di salute abbia bisogno di assistenza: “Se ragioni di salute, comprovate previamente dall'apposita Congregazione Cardinalizia, esigono che qualche Cardinale elettore abbia presso di sé, anche nel periodo dell'elezione, un infermiere, si dovrà provvedere che anche a questi sia assicurata una dimora opportuna”.

"In particolare – afferma ancora  la Costituzione apostolica - si dovrà provvedere che i cardinali elettori non siano avvicinati da nessuno mentre saranno trasportati dalla Domus Sanctae Marthae al Palazzo Apostolico Vaticano”. Quindi vengono certificate per legge le limitazioni alla comunicazione con l’esterno:  “I cardinali elettori, dall'inizio delle operazioni dell'elezione fino a quando questa sarà avvenuta e pubblicamente annunciata – si spiega infatti nel testo - si astengano dall'intrattenere corrispondenza epistolare, telefonica o con altri mezzi di comunicazione con persone estranee all'ambito dello svolgimento della medesima elezione”.

Nessun particolare viene lasciato al caso, e infatti si precisa: “a tutti coloro, che casualmente, pur presenti nella Città del Vaticano a giusto titolo, dovessero incontrare qualcuno dei cardinali elettori in tempo di elezione, è fatto assoluto divieto di intrattenere colloquio, sotto qualsiasi forma, con qualunque mezzo e per qualsiasi motivo, con i medesimi padri cardinali”. Dovrà poi essere garantita e debitamente controllata, la presenza di due medici, di alcuni religiosi di varie lingue per le confessione, e del personale delle pulizie. Ma in ogni caso “tutte le persone” la cui presenza all’interno del Vaticano nei giorni del conclave è prevista formalmente dalla costituzione apostolica, sono tenute al segreto e per questo dovranno prestare giuramento.

Nella Costituzione infatti si spiega: coloro “che per qualsivoglia motivo e in qualsiasi tempo venissero a conoscenza da chiunque di quanto direttamente o indirettamente concerne gli atti propri dell'elezione e, in modo particolare, di quanto attiene agli scrutini avvenuti nell'elezione stessa, sono obbligate a stretto segreto con qualunque persona estranea al Collegio dei cardinali elettori: per tale scopo, prima dell'inizio delle operazioni dell'elezione, dovranno prestare giuramento” davanti al cardinale camerlengo o a un altro cardinale delegato e alla presenza di due cerimonieri.

 Francesco Peloso

Dossier a cura di Alberto Chiara
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