30/12/2011
Secondo l’Istat nel nostro Paese la condizione di madre si associa a una minore presenza femminile sul mercato del lavoro. Niente di nuovo in realtà: essendo le donne maggiormente coinvolte nelle responsabilità di cura a casa (42,3%) rispetto agli uomini (34,5%) hanno meno tempo di dedicarsi alla professione. Fra le 25-54enni madri di bambini e ragazzi coabitanti con meno di 15 anni, le donne attive nel mercato del lavoro sono il 60,6%, quelle occupate il 55,5%.
Gli uomini con un figlio convivente che lavorano si attestano, nella stessa fascia d’età, a ben il 90,6% del totale della loro categoria (maschi con un figlio convivente di meno di 15 anni). Segno che permane ancora nella nostra società una certa suddivisione dei ruoli familiari. Andando più nello specifico, le donne occupate con un figlio solo il 58,5% del totale delle donne nella stessa condizione; le donne con due figli il 54%, con tre figli o più figli il 33,3%. Di converso non lavorano fuori il 36% delle donne con un figlio, il 41,5% di quelle con due figli, il 62,% delle donne con tre o più figli.
Quanto alla ripartizione geografica, al Sud e Isole risulta occupato circa il 34,6% delle madri, al Nord ben il 68,8%. Praticamente il doppio. Anche qui niente di nuovo: non è un mistero che tradizionalmente la donna al Sud è dedita più spesso esclusivamente alla famiglia. Non è solo questione di cultura ma anche di oggettive condizioni del mercato. Quanto incide poi il titolo di studio? In presenza di bassi titoli di studio, secondo l’Istituto nazionale di statistica, cala l’occupazione.
Stefano Stimamiglio