27/04/2013
Papa Francesco durante la messa in cui ha ordinato dieci nuovi preti
Tratto dal sito www.vatican.va, ecco il testo integrale
dell'omelia pronunciata il 21 aprile 2013 da papa Francesco
nella Basilica di San Pietro in occasione dell'ordinazione di dieci nuovi sacerdoti.
Era la IV Domenica di Pasqua
e la cinquantesima Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni
Fratelli e sorelle carissimi,
questi nostri fratelli e figli sono stati chiamati
all’ordine del presbiterato. Riflettiamo
attentamente a quale ministero saranno elevati nella
Chiesa. Come voi ben sapete il Signore Gesù è il
solo Sommo Sacerdote del Nuovo Testamento, ma in Lui
anche tutto il popolo santo di Dio è stato
costituito popolo sacerdotale. Nondimeno, tra tutti
i suoi discepoli, il Signore Gesù vuole sceglierne
alcuni in particolare, perché esercitando
pubblicamente nella Chiesa in suo nome l’officio
sacerdotale a favore di tutti gli uomini,
continuassero la sua personale missione di maestro,
sacerdote e pastore.
Come, infatti, per questo Egli era stato inviato dal
Padre, così Egli inviò a sua volta nel mondo prima
gli Apostoli e poi i Vescovi e i loro successori, ai
quali infine furono dati come collaboratori i
presbiteri, che, ad essi uniti nel ministero
sacerdotale, sono chiamati al servizio del Popolo di
Dio.
Dopo matura riflessione e preghiera, ora stiamo per
elevare all’ordine dei presbiteri questi nostri
fratelli, perché al servizio di Cristo, Maestro,
Sacerdote, Pastore, cooperino ad edificare il Corpo
di Cristo che è la Chiesa in Popolo di Dio e Tempio
santo dello Spirito Santo.
Essi saranno infatti configurati a Cristo Sommo ed
Eterno Sacerdote, ossia saranno consacrati come veri
sacerdoti del Nuovo Testamento, e a questo titolo,
che li unisce nel sacerdozio al loro Vescovo,
saranno predicatori del Vangelo, Pastori del Popolo
di Dio, e presiederanno le azioni di culto,
specialmente nella celebrazione del sacrificio del
Signore.
Quanto a voi, fratelli e figli dilettissimi, che
state per essere promossi all’ordine del
presbiterato, considerate che esercitando il
ministero della Sacra Dottrina sarete partecipi
della missione di Cristo, unico Maestro.
Dispensate
a tutti quella Parola di Dio, che voi stessi avete
ricevuto con gioia. Ricordate le vostre mamme, le
vostre nonne, i vostri catechisti, che vi hanno dato
la Parola di Dio, la fede…. il dono della fede! Vi
hanno trasmesso questo dono della fede. Leggete e
meditate assiduamente la Parola del Signore per
credere ciò che avete letto, insegnare ciò che avete
appreso nella fede, vivere ciò che avete insegnato.
Ricordate anche che la Parola di Dio non è proprietà
vostra: è Parola di Dio. E la Chiesa è la custode
della Parola di Dio.
Sia dunque nutrimento al Popolo di Dio la vostra
dottrina, gioia e sostegno ai fedeli di Cristo il
profumo della vostra vita, perché con la parola e
l’esempio edifichiate la casa di Dio, che è la
Chiesa.
Voi continuerete l’opera santificatrice di
Cristo. Mediante il vostro ministero, il sacrificio
spirituale dei fedeli viene reso perfetto, perché
congiunto al sacrificio di Cristo, che per le vostre
mani, in nome di tutta la Chiesa, viene offerto in
modo incruento sull’altare nella celebrazione dei
Santi Misteri.
Città del Vaticano, domenica 21 aprile: papa Francesco ordina dieci nuovi sacerdoti. Foto Ansa.
Riconoscete dunque ciò che fate, imitate ciò che
celebrate, perché partecipando al mistero della
morte e resurrezione del Signore, portiate la morte
di Cristo nelle vostre membra e camminiate con Lui
in novità di vita.
Con il Battesimo aggregherete nuovi fedeli al Popolo
di Dio. Con il Sacramento della Penitenza
rimetterete i peccati nel nome di Cristo e della
Chiesa.
E oggi vi chiedo in nome di Cristo e della
Chiesa: per favore, non vi stancate di essere
misericordiosi. Con l’olio santo darete sollievo
agli infermi e anche agli anziani: non abbiate
vergogna di avere tenerezza con gli anziani.
Celebrando i sacri riti e innalzando nelle varie ore
del giorno la preghiera di lode e di supplica, vi
farete voce del Popolo di Dio e dell’umanità intera.
Consapevoli di essere stati scelti fra gli uomini e
costituiti in loro favore per attendere alle cose di
Dio, esercitate in letizia e carità sincera l’opera
sacerdotale di Cristo, unicamente intenti a piacere
a Dio e non a voi stessi. Siete Pastori, non
funzionari. Siete mediatori, non intermediari.
Infine, partecipando alla missione di Cristo, Capo e
Pastore, in comunione filiale con il vostro Vescovo,
impegnatevi a unire i fedeli in un’unica famiglia, per
condurli a Dio Padre per mezzo di Cristo nello Spirito
Santo. Abbiate sempre davanti agli occhi l’esempio del
Buon Pastore, che non è venuto per essere servito, ma
per servire, e per cercare di salvare ciò che era
perduto.
© Copyright 2013 -
Libreria Editrice Vaticana
Dossier a cura di Alberto Chiara e Antonio Sanfrancesco