Dan Brown, successo e pregiudizio

Lettori in delirio per "Inferno", l'ultimo romanzo dell'autore del "Codice da Vinci". Che sferra un duro attacco alla Chiesa su un tema cruciale...

Un sistematico attacco alla Chiesa

27/05/2013
Dan Brown davanti ad alcune guardie svizzere.
Dan Brown davanti ad alcune guardie svizzere.

Il mondo è in pericolo: e chi impedisce all'umanità di salvarsi, mettendo in atto le necessarie strategie, se non la Chiesa? Nemmeno in Inferno Dan Brown smentisce la sua attitudine ad attaccare la religione e la Chiesa, considerandole un centro di oscurantismo, un'istituzione reazionaria, piena di segreti e misteri poco nobili, che contrastano il progresso.

Sia chiaro che qui non sono all'esame né le qualità letterarie dell'autore americano né le imprecisioni e mistificazioni storiche, sulle quali si soffermano altri articoli del presente dossier. Ci interessa soltanto rilevare che, come nei precedenti romanzi, viene sferrato un attacco alla Chiesa, volto a screditarne l'immagine. E il terreno su cui si consuma l'attacco, nell'ultimo lavoro di Dan Brown, non è di poco conto. A minacciare l'umanità è, infatti, la bomba demografica, il sovraffollamento del pianeta. Limitarlo e contrastarlo sarebbe possibile, in svariate forme, dall'aborto all'estensione del controllo della nascite, fino addirittura alla sterilizzazione, come si racconta nel romanzo; ma c'è qualcuno che, dichiarandosi contrario all'attuazione di questi mezzi, blocca l'umanità: ed è la Chiesa, ovviamente. Istituzione retrograda e nemica del progresso, dunque, perché non accetta l'idea della sterilizzazione o del controllo sistematico delle nascite.

Senza entrare nel merito della questione demografica - non è affatto certo che l'aumento della popolazione proceda ininterrottamente, ad esempio - il punto decisivo è che viene considerato nemico del progresso e del bene dell'umanità chi difende la vita...

Se questa è la questione centrale, non mancano altri aspetti discutibili, in Inferno, dai quali trapela con forza quello che è stato definito il pregiudizio anticattolico dello scrittore. A seguire la trama della sua opera, per dirne una, si ha l'impressione che Dante sia autore esclusivamente dell'Inferno e che il Purgatorio e il Paradiso siano tappe marginali e in definitiva trascurabili del suo viaggio...

Che cosa aspettarsi, d'altra parte, da chi aveva infarcito Il Codice da Vinci e Angeli e demoni di inesattezze storiche, falsità sulla religione, continue allusioni alla Chiesa e ai suoi rappresentanti tacciati di essere una setta oscurantista, impegnata a tenere l'umanità nell'ignoranza per celare segreti inconfessabili?

Nel Codice da Vinci, Brown confondeva le idee dei lettori - questo è il pericolo, alla fine - affermando che la figura alla destra di Gesù, nell'Ultima cena, non era Giovanni, bensì Maria Maddalena, la quale aveva sposato Gesù, dandogli anche una figlia. Con una gigantesca campagna di mistificazione, la Chiesa aveva nascosto la verità sulla relazione fra la Maddalena e Gesù... Solo l'elezione di un nuova Papa, finalmente progressista, avrebbe permesso di farla riemergere...

È solo un esempio, questo, fra i tanti possibili, della sistematica tendenza di Dan Brown a intorbidire l'immagine della Chiesa, facendola passare per un'entità reazionaria e ostile alla verità: operazione perseguita da una parte insistendo morbosamente sull'immaginario esoterico-religioso - che tanta presa ha, soprattutto su chi ha meno strumenti per difendersi  - e dall'altra distorcendo la storia e il senso del messaggio cristiano.

«Il Vaticano mi odia», afferma a un certo punto di Inferno la direttrice dell'Organizzazione mondiale della sanità. «Anche lei? Pensavo di essere l'unico», risponde Robert Langdon, il professore di Simbologia di Harvard, protagonista di questo e dei precedenti romanzi, qui - ne siamo certi - alter ego dell'autore.

Peccato che sia vero il contrario: è Dan Brown a odiare la Chiesa, attaccandola ripetutamente sulla base di una montagna di falsità...

Paolo Perazzolo

a cura di Paolo Perazzolo
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