Venezia ha la febbre asiatica

Un'edizione sotto tono della Mostra del cinema, con un discutibile vincitore. Tanti applausi per i "vecchi leoni", qualche delusione illustre e poche novità.

Record d'applausi per Napolitano e Redford

08/09/2012
L'incontro tra il presidente Napolitano e Robert Redford (Ansa).
L'incontro tra il presidente Napolitano e Robert Redford (Ansa).

Applausi, ma neppure tanti. Fischi, spesso meritati. Polemiche, perché un festival che non riesca a sollevarne non può neanche essere definito tale. Qua e là nelle varie sezioni ufficiali, qualche buona pellicola. Ma nel complesso un'edizione sotto tono quella della 69° Mostra del cinema di Venezia, che si conclude stasera con la proclamazione del Leone d'oro.


Se passerà alla storia sarà per un evento inatteso, tanto casuale quanto denso di significati: l'incontro, all'imbarcadero dell'Excelsior, tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (a Mestre per un convegno ma capace di trovare il tempo per un salto al Lido in omaggio alla sua passione cinefila: “Sono qui per sostenere il cinema italiano”, le sue parole) e il divo statunitense Robert Redford (per la prima volta alla Mostra per prentare fuori concorso The company you keep, suo nuovo bellissimo film). Due protagonisti, uno della politica e l'altro della settima arte, non proprio di primo pelo eppure ancora sulla breccia per difendere, ciascuno a suo modo, quello che, con termine desueto, veniva una volta chiamato impegno civile. Una stretta di mano non formale, quella tra i due, e un parlottare fitto fitto che ha rincuorato Paolo Baratta e Alberto Barbera, vertici operativi della Mostra, per poi far scatenare fotografi e reporter quasi immalinconiti dalla routine festivaliera.

Se l'accoppiata Napolitano-Redford ha fatto registrare il massimo all'applausometro della Mostra, c'è da dire che altri grandi del passato sono  stati degnamente celebrati sul red carpet: l'intramontabile Ermanno Olmi, il novantenne Francesco Rosi (Leone d'oro alla carriera) e poi la coppia formata da Claudia Cardinale e Michael Lonsdale, protagonisti del teatrale O Gebo e a sombra  dell'ultracentenario Manoel de Oliveira. 

Gridolini e svenimenti di nugoli di ragazzine hanno invece accompagnato il passaggio di divi imberbi del calibro di Zac Ephron (reso celebre dalla serie High School Musical e al Lido convincente interprete di At any price) e Selena Gomez (starlette dei canali televisivi Disney ma ingiudicabile come protagonista del deludente Spring breakers). Insomma, popolarità a prescindere se non addirittura malgrado i film selezionati.

Maurizio Turrioni
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