Secondo un’indagine biennale condotta da AstroRicerche per conto di Assolate nel frigorifero degli italiani ci sono degli alimenti cui non si può rinunciare e, fra questi, è il formaggio fresco. Un risultato forse inatteso, ma che attesta un gusto condiviso: ben 5,7 milioni di italiani (il 91% della popolazione) mangiano formaggi freschi ogni giorno. Non solo, rispetto a due anni fa si è osservato anche un aumento dei consumatori pari all’1,2%.
Secondo il sociologo Enrico Finzi, che ha condotto lo studio, «ricotte e mozzarelle, formaggi spalmabili e crescenze, robiole e fiocchi di latte, tomini e stracchini hanno un ottimo profilo d’immagine. I formaggi a pasta molle risultano sempre associati al piacere (dal 39% degli intervistati), al buon sapore (38%) e al piacevole profumo (26%). La loro consistenza morbida conquista soprattutto le donne, e in particolare le più giovani (dai 15 ai 24 anni), mentre il loro gusto attira il palato di chi va dai 55 ai 70 anni». Insomma, dietro un prodotto semplice si è costruita una tradizione che vede l’Italia non solo fra le prime nella produzione casearia, ma anche una sua grande consumatrice e i motivi sono vari: gli italiani amano i formaggi anche perché saziano (36%), garantiscono una sana nutrizione (26%) e danno senso di leggerezza (17%).
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16 maggio 2013 - Commenti
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L’invecchiamento si combatte a tavola. È, infatti, ormai un dato acquisito che alcuni alimenti contribuiscono a mantenere giovani i nostri tessuti, tuttavia i dati dimostrano che, seppur informate, le persone sono restie ad applicare le buone abitudini. Prendiamo gli amminoacidi, per esempio. Si tratta di quelle molecole che sono alla base delle proteine. Secondo i più recenti studi, svolgono un ruolo molto importante per prevenire le malattie legate all'invecchiamento. Alcuni, in particolare, agiscono sul cervello, aumentando il senso di sazietà, per cui mangiare proteine servirebbe a far dimagrire; altri, invece, sono in grado di accrescere la produzione di energia delle cellule, e per questo le proteine ci aiutano a essere più vitali, più giovani. Insomma, gli amminoacidi, e le proteine che ne derivano, sarebbero davvero la soluzione a tutti i nostri problemi. Ma come assumerli nella quantità giusta? E, soprattutto, ci sono controindicazioni?
Sono questi i principali temi che verranno trattati durante la quarta edizione di “Pianeta Nutrizione & Integrazione”, in programma alle Fiere di Parma dal 16 al 18 maggio: un forum multidisciplinare sulla sana nutrizione, che si svilupperà attraverso un’ampia offerta di seminari, corsi e workshop, cui parteciperanno specialisti internazionali ed esponenti di numerose società scientifiche.
A Parma si parlerà di nutrizione, dunque, ma non solo. Perché, se gli amminoacidi sono così importanti (contribuiscono ad allontanare alcune malattie legate all'età: diabete, in primo luogo, ma anche problemi cardiovascolari e neurodegenerativi), allora vale la pena anche integrarli nella nostra alimentazione, qualora la nostra dieta ne risultasse priva. È forse questo il motivo alla base della crescita del settore degli integratori (circa +7,0% a valore): proprio su questo argomento, a Parma si svolgeranno tavole rotonde e incontri, per fare luce sul corretto utilizzo degli integratori (quali sono, ad esempio, le controindicazioni, a quale età assumerli, il rapporto con il fitness e con l’obesità, ecc.) e per capire quanto le diete proteiche, tanto di moda oggi, siano davvero utili e salutari. Anche perché, occorre dirlo, il ruolo della pubblicità in questo ambito non è secondario: anche su questo si confronteranno gli esperti.
Altro argomento discusso a Parma sarà quello della celiachia. Si stima, infatti, che sono aumentati negli ultimi anni gli intolleranti al glutine, la componente proteica di alcuni cereali. In effetti, oggi la popolazione mondiale consuma una grande quantità di cereali, che peraltro sono molto più ricchi di glutine di quanto non fossero alcuni anni fa. Questo fatto potrebbe spiegare lo sviluppo progressivo di nuovi casi di intolleranza, che hanno portato, in pochi anni, il numero delle diagnosi di celiachia a raddoppiarsi, arrivando a 135.000, con un incremento di circa il 10% all'anno negli ultimi 5 anni, mentre il numero teorico di celiaci dovrebbe essere intorno ai 600.000. Sono però ancora tanti gli interrogativi: ad esempio, si sta approfondendo il rapporto tra celiachia e fattori ambientali (intolleranti al glutine si nasce, o si diventa?), e si stanno studiando nuove malattie che potrebbero avere dei legami con questa intolleranza (come la sensibilizzazione al glutine non celiaca).
Infine, nel corso del forum sulla nutrizione, si svolgerà anche il quarto convegno nazionale della Società italiana di fitoterapia e integratori in ostetricia e ginecologia, per far luce sulle proposte “alternative” che risultano utili in molti casi di malattie femminili, ma anche in alcuni momenti particolari come la gravidanza o la menopausa. Perché, sugli integratori, anche questo c’è da dire: oltre che elementi importanti per la salute, sono anche un potente fattore di marketing. Fare chiarezza in questo settore, quindi, è particolarmente importante.
Agnese Pellegrini
Pubblicato il
07 maggio 2013 - Commenti
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