Allarme obesità, ma attenti ai farmaci

Per i casi gravi è in commercio un solo principio attivo, tutti gli altri sono stati vietati. Storia di un medico condannato a 8 anni

Un farmaco? No, grazie...

27/09/2011

Il trattamento principale dell’obesità risiede nella prevenzione. Uno stile di vita corretto, un'alimentazione sana e una regolare attività fisica aiutano a prevenire l'insorgere di queste patologie. Sono invece sconsigliate le diete dimagranti "fai da te" che non fanno altro che sfasare il metabolismo con un conseguente aumento di peso, insomma, le diete drastiche comportano l'effetto contrario e anziché perdere peso lo si aumenta. E’ necessario e doveroso  rivolgersi sempre a un medico o a uno specialista (endocrinologo, diabetologo, etc. etc.) prima di iniziare qualsiasi dieta dimagrante in quanto soltanto dopo un’accurata visita medica e specifici  accertamenti diagnostici  (necessari per controllare sia se vi siano particolari intolleranze alimentari  sia  il funzionamento di alcuni organi direttamente coinvolti nel meccanismo di regolazione dell’appetito) il medico potrà stabilire il regime ipocalorico personalizzato e più adatta da seguire .

Cura che deve sempre avvenire in maniera graduale e senza scorciatoie , senza ricorrere cioè all’uso di lassativi o diuretici per accelerare la perdita di peso in quanto i primi  pur provocando uno svuotamento più rapido dell'intestino non riducono l'assorbimento delle calorie e perciò si rivelano del tutto inutili ed i secondi  determinano un calo di peso a breve termine di notevoli proporzioni interamente attribuibile alla perdita di acqua e non alla riduzione di grasso.

Negli ultimi venticinque anni, nel mondo della dietologia se ne sono  viste e sentite di tutti i colori: dalle diete miracolo, alle guaine in plastica dimagranti, alle creme snellenti, ai cocktails di farmaci contenenti sostanze di tipo amfetaminico. E così via: ma quale principio fisico-chimico invocheranno quelli che vendono mutande in plastica dimagranti? Cosa conterranno mai queste creme che pretendono di snellire e sciogliere l'adipe? La risposta è purtroppo una sola: per dimagrire bisogna mangiare meno e muoversi di più il resto è solo una illusione. Detto ciò, non bisogna dimenticare che nei casi di obesità grave e nei pazienti che si trovano in una situazione clinica di rischio a causa del loro peso , si potrebbero rendere necessari  ulteriori aiuti : di qui l’utilizzo negli anni passati di farmaci per dimagrire, che comunque hanno sempre  richiesto l’utilizzo di  ricetta medica non ripetibile  e che  erano approvati soltanto per coloro con:
•   un indice di massa corporea (IMC o BMI) pari o superiore a 30,
•   un IMC pari o superiore a 28 ed una condizione di rischio collegata all’obesità, come ad esempio ipertensione, diabete o dislipidemia (quantità anomala di grassi nel sangue).

Oggi, In Italia, per il trattamento dell’obesità è disponibile in commercio soltanto un principio attivo, l’orlistat, che impedisce la trasformazione dei grassi introdotti in particelle più piccole che vengono assimilate dall'intestino, bloccando particolari enzimi, le lipasi,  che intervengono nella digestione dei grassi stessi. Questo si traduce in un minor assorbimento (-30% circa) dei grassi alimentari: ciò significa che, con una dieta media intorno alle 2.000 calorie, si risparmiano 180 calorie al giorno. Questo farmaco provoca spiacevoli effetti indesiderati: i grassi non assorbiti infatti, rimangono nell'intestino e possono causare stimoli urgenti, perdita incontrollata delle feci, emissione di feci molli, liquide o oleose, mal di pancia e formazione di gas nell'intestino. Tali disturbi compaiono soprattutto all'inizio del trattamento e si risolvono alla sua sospensione. Anche il tipo di alimenti che si ingerisce ha una notevole influenza sulla comparsa di effetti indesiderati: un regime dietetico a basso contenuto di grassi aumenta la tollerabilità del farmaco, producendo nel contempo migliori risultati. L'orlistat deve essere sospeso nel caso in cui, dopo 12 settimane, non si sia perso almeno il 5% del peso iniziale.

In Europa come in Italia, oggi tutti gli altri farmaci in grado di attenuare il senso di fame, avendo un’ azione diretta sul sistema nervoso centrale non sono più in commercio perché giudicati troppo pericolosi. Dal 5 agosto anche in Italia è stata vietata la fabbricazione, l’importazione, il commercio, anche attraverso la vendita via internet, della Fendimetrazina, dell’Amfepramone (dietilpromione), della Fentermina e del Mazindolo. La fendimetrazina, entrata in commercio nel 1959, non era più presente in Italia, come specialità industriale, dal 1999. Sino al 5 agosto, tuttavia,  era possibile recarsi dal medico e farsi prescrivere farmaci fatti poi preparare in farmacia (“preparazioni galeniche” ) dietro presentazione di ricetta medica non repetibile  a base sia di fendimetrazina sia  di dietilpropione.
Tutti questi farmaci sono anoressizzanti, cioè inibitori dell’appetito:  favoriscono il dimagrimento diminuendo l’appetito od aumentando la sensazione di sazietà. Inibiscono il senso di fame aumentando la quantità di uno o più neurotrasmettitori che influiscono sull’umore e sull’appetito. La fentermina e la sibutramina sono oggi  i farmaci inibitori dell’appetito prescritti più di frequente negli Stati Uniti.

Elena Zuccaro
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