Biotestamento, ad aprile la legge

Sarà approvata il prossimo mese la legge sulle "Dichiarazioni anticipate di trattamento" (Dat). Ecco quello che c'è da sapere.

La storia della legge

21/03/2011
L'aula di Montecitorio
L'aula di Montecitorio

Il testo in discussione in questi giorni a Montecitorio nasce qualche anno fa, nell'aprile del 2008. Fu allora che venne presentata la prima bozza di legge al Senato (cosiddetto disegno di legge Calabrò dal nome del relatore di allora). Assegnata dapprima alla Commissione Sanità di Palazzo Madama, il testo fu approvato nel marzo del 2009 sull'onda emotiva seguita alla morte di Eluana Englaro, la ragazza in stato vegetativo permanente da 17 anni deceduta in seguito all'esecuzione di una sentenza della Corte di appello di Milano, e dopo una lunghissima vertenza giudiziaria condotta dal padre Beppino Englaro, che autorizzava di sospendere l'alimentazione della donna (sentenza poi "eseguita" in una clinica di Udine).

In realtà di biotestamento si era già parlato qualche anno prima, precisamente nel 2001, al momento cioè della ratifica in Italia della Convenzione sui diritti umani e la biomedicina di Oviedo (sottoscritta da molti Stati nel 1997), il cui articolo 9  prevede che saranno tenuti in considerazione i desideri del paziente senza alcun vincolo però del medico di seguirli. Il 18 dicembre 2003 il Comitato nazionale per la bioetica entrò nel merito del discorso con il documento "Dichiarazioni anticipate di trattamento" (v. allegato al dossier) in cui veniva citata proprio la Convenzione di Oviedo e l'opportunità, in caso di varo di una legge in Italia, di svincolare il medico dall'obbligo di seguire alla lettera le indicazioni del "testatore" biologico. Cosa che non esime comunque il sanitario a prendere ispirazione a quanto lasciato scritto da quest'ultimo.

Dopo essere caduta nell'oblio per quasi due anni (in realtà il ddl era già passato per la commissione Affari sociali nel luglio 2009) l'iter della legge è ripreso (con relatore l'onorevole Di Virgilio) a seguito della fiducia votata al governo Berlusconi nel dicembre scorso. E' qui che, nell'ambito della programmazione delle attività parlamentari per l'anno 2011, i capogruppo di Montecitorio si sono accordati per portarla in aula già a marzo. E così è accaduto: dal 7 al 9 di marzo vi è stata la discussione generale in aula e la votazione definitiva del testo è ora prevista per il mese di aprile.

Se ci sarà, come probabile, qualche modifica, il testo dovrà poi tornare al Senato per l'approvazione definitiva, che avverrà, si spera, entro l'estate prossima.

Dossier a cura di Stefano Stimamiglio
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