10/06/2011
La Regione Toscana lancia la “Carta etica dello sport”,
un’affermazione del diritto di tutti a fare sport per stare bene.
Presentata nell’ambito del convegno “Etica e sport”, organizzato il
primo giugno dalla Regione Toscana in collaborazione con il Museo del
calcio di Coverciano, è strutturata in 15 articoli che sottolineano
l’importanza della pratica dello sport come “componente essenziale nel
processo educativo”. Insiste, infatti, sul suo valore socializzante e
inclusivo, sulla possibilità di conoscenza che lo sport offre anche tra
persone di diverse origini culturali, sul coltivare i valori
“salutistici” nel rispetto della centralità della persona umana.
«Il condividere regole comuni contribuisce alla formazione di un’etica
della cittadinanza - ha affermato l’assessore al Welfare della Regione
Toscana Salvatore Allocca - e questa Carta dà finalmente corpo
alla nostra idea di sport come diritto di tutti». La diffusione di una
corretta e leale pratica sportiva sarà premiata in quelle società
sportive che, sottoscrivendo la Carta, creeranno, ad esempio,
opportunità sportive per i disabili, sosterranno lo sport nelle scuole e
promuoveranno il rispetto del codice etico da parte di tecnici e
operatori.
Secondo l’ex magistrato Piero Luigi Vigna, presidente del
Comitato scientifico che ha portato alla realizzazione della Carta, il
binomio tra etica e sport va coltivato partendo dai più giovani, «mettendo
dentro alla gente l'essenza dello sport, non solo in chi lo pratica ma
anche nei genitori. È inutile pressare il bambino o il ragazzo in uno
sport che si ritiene lucroso, se lui non lo vuol fare. La scelta di uno
sport deve essere un atto individuale, fargli capire che lo sport serve a
farlo diventare uomo, non ricco».
Durante il progetto “Sport e Storia” che alcuni anni fa la Regione
Toscana promosse per dare una collocazione stabile e definita di tutti
gli avvenimenti e personaggi che hanno fatto la storia dello sport nel
nostro paese, nacque l’idea di una dimensione che metta al centro lo
“star bene” della persona ancor prima della salute, delle regole,
dell’agonismo. Raccontando le vittorie, le sconfitte, il sacrificio
quotidiano, la determinazione necessaria per il raggiungimento dei
risultati, è dunque nato l’interesse, la curiosità e la volontà di
stabilire un sistema di valori etici condivisi e riconoscibili anche per
la pratica sportiva.
Alessandra Turchetti
Alessandra Turchetti e Orsola Vetri (a cura di)