Zoom sulla coppia italiana

Presentato oggi a Milano il Rapporto Cisf 2011. I dati, secondo il curatore Pierpaolo Donati, parlano della fatica crescente degli italiani a creare una coppia "generativa".

Alcuni passi significativi del Rapporto Cisf (1)

21/03/2012
Foto Thinkstock
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La coppia scoppia?
«L’esperienza quotidiana di tutti noi dice quanto sia problematico costituire una coppia stabile e felice nella nostra società, che tende a diventare sempre più incerta, rischiosa e priva di solidi scambi fra le generazioni. Il tema emerge e si impone come public issue per il fatto che esiste, e sta crescendo, un’evidente criticità del creare una coppia, mantenerla in vita e riuscire a farla crescere come relazione ricca di umanità. Vogliamo capire perché nascano nuovi conflitti e vuoti di coppia, perché cresca l’incapacità di stabilire legami significativi e duraturi, e che cosa possa aiutare i giovani e i meno giovani a vivere in una coppia che sia una risorsa e una condizione di vita felice, non già una gabbia, una prigione o un luogo dove si sta malvolentieri. Vogliamo capire se sia vero quello che la cultura dominante afferma, e cioè che la coppia «scoppia» e non riesce a trovare un suo equilibrio, ma va avanti a fatica e con difficoltà crescenti, e quale sia il ruolo dei figli, quando ci sono».
(P. Donati, p. 12)


Coppie sempre più privatizzate e frammentate: una deriva inarrestabile?
«In gran parte del Paese, le coppie sono in via di rapida globalizzazione culturale, il che significa sempre più incluse in una visione (o sistema di opinioni, atteggiamenti, orientamenti di valore) che si omologa ai luoghi comuni veicolati dai mass media. Questi ultimi mettono in mostra coppie di tutti i tipi, da quelle delle élite dello spettacolo che vivono nel lusso più sfrenato, a quelle dove si consumano drammi, tragedie, violenze e abusi di ogni genere, finendo per far credere che la coppia sia solo una questione di sentimenti e fantasia, dove tutto è possibile. La privatizzazione della coppia procede incessantemente, assieme alla sua frammentazione, e ciò non genera maggiore soddisfazione nelle relazioni fra i partner e con i figli, ma piuttosto il contrario. L’impressione generale è che siamo in presenza di un processo storico che porta, più o meno velocemente a seconda delle variabili intervenienti, ad un ulteriore sgretolamento delle relazioni familiari e di coppia».
(P. Donati, p. 144)

Pierpaolo Donati
Pierpaolo Donati

Fare coppia ma cercare la felicità solo per sé: una trappola
«La coppia che si forma in questi anni entra in un mondo simbolico dove tutto è possibile (sposarsi o non sposarsi, avere figli o non averli, averli nel matrimonio o fuori, convivere con un partner di sesso diverso o dello stesso sesso, ecc.) e quindi dove tutto diventa più precario, incerto, instabile. L’amore per primo. Di qui un paradosso: la ricerca di una sempre maggiore felicità di coppia (il desiderio di un grande amore e di un partner ideale, che ti dà tante emozioni) finisce per diventare un sogno in cui la mente non riesce ad afferrare l’oggetto. Non ha ovviamente senso chiedere sicurezza e stabilità nel lavoro, e nello stesso tempo vivere in relazioni di coppia che possono modificarsi in continuazione. Ma tant’è. Questa è l’epoca della globalizzazione. La coppia italiana sembra essere, tutto sommato, ancora abbastanza solida, specie se la compariamo con le coppie dei Paesi più modernizzati, e mostra buone capacità di adattamento. Ma sta entrando nelle sabbie mobili».
(P. Donati, pp. 145-146)


Ingredienti per costruire il benessere della coppia
«
Affrontare il tema della coppia da un punto di vista psicologico conduce ad inserirsi nel vivace e complesso dibattito della letteratura sul tema della qualità della relazione di coppia che da decenni si interroga su quali siano gli «ingredienti» che favoriscono, da una parte, il benessere e, dall’altra, la durata della relazione di coppia. In generale, i risultati delle ricerche dedicate a questo tema hanno mostrato come un rapporto di coppia soddisfacente e stabile sia frutto di buone competenze interattive, quali una buona capacità di comunicazione di gestione dello stress e dei conflitti, ma hanno soprattutto evidenziato l’importanza di una compresenza nella relazione di coppia di dimensioni affettivo-sessuali, quali l’intimità, la passione, l’empatia e di componenti che potremmo definire «etiche», quali l’impegno e la fedeltà verso il legame, il supporto reciproco, la capacità di accettare e perdonare anche i limiti dell’altro, lo spirito di sacrificio. Inoltre le ricerche hanno sottolineato l’importanza delle componenti intergenerazionali (in particolare i rapporti con le famiglie d’origine) e sociali (in particolare i rapporti con le reti amicali e sociali formali e informali) che definiscono la coppia e ne influenzano il benessere e la stabilità nel tempo».
(R. Iafrate, p. 99)


Legami di coppia e libertà dell’individuo: dove cercare la felicità?
«Oggi, da questa parte del mondo, l’auto-realizzazione e l’autonomia personale sono gli obiettivi primari perseguiti sia dal sesso maschile, sia da quello femminile. La coppia è essenzialmente romantica: i partner scelgono di sposarsi, o anche semplicemente di vivere insieme, quasi esclusivamente per fini personali, per il proprio benessere psico-fisico. La procreazione, ovviamente, è ancora un obiettivo importante, ma non il primario. Prima di tutto viene la felicità dei partner, che va perseguita: essi hanno il diritto/dovere di scegliersi ogni mattina, a seconda dei propri sentimenti e indipendentemente dai ruoli che debbono incarnare all’interno della propria famiglia. La parità nel matrimonio è la garanzia di diritti acquisiti, più che di doveri assunti. Gli accordi prematrimoniali sottoscritti in presenza del notaio ci dimostrano che di frequente ci si organizza per separarsi ancora prima di sposarsi. In sostanza, proprio nel momento storico in cui la coppia sembra essere diventata protagonista del proprio futuro, paradossalmente, le difficoltà nell’essere in due aumentano. Troppo spesso gli addendi sono più importanti del risultato. La coppia di oggi è frequentemente costituita da due persone più indipendenti che desiderose di fondere parti di sé per creare un noi che le contenga e contenga la famiglia. E così assistiamo a un fenomeno assai preoccupante, quello delle crescenti disgregazioni nei primissimi anni di formazione della famiglia, con la presenza di uno o due figli piccoli. Le difficoltà nel passaggio da un amore romantico a due a una dimensione affettiva a tre, in cui la passione inevitabilmente si sposta nel rapporto genitore-figlio, possono far crollare l’intera impalcatura affettiva e portare a precoci rotture familiari, se i genitori non sanno o non vogliono accettare il cambiamento. Più che un arcipelago, fatto di individualità riconoscibili e al tempo stesso accomunabili da un’identità di gruppo, la famiglia odierna sembra sempre più acquisire l’aspetto di un insieme di isole, indipendenti e sole».
(M. Andolfi, A. Mascellani, p. 183)

Stefano Stimamiglio
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