Quale stile per l'opposizione?

L’uomo destinato a lottare testa a testa con Berlusconi dovrebbe concentrare su di sé più di una caratteristica. Perché a sinistra i protagonisti sono una moltitudine.

20/09/2010
Il segretario nazionale del Pd Pierluigi Bersani (a destra) con il sindaco di Firenze Matteo Renzi, durante l'inaugurazione della nuova sede del Partito Democratico a Firenze.
Il segretario nazionale del Pd Pierluigi Bersani (a destra) con il sindaco di Firenze Matteo Renzi, durante l'inaugurazione della nuova sede del Partito Democratico a Firenze.

Erano noterelle frivole, quelle dei giorni scorsi sullo stile nel centro-destra. Con la stessa mancanza di pretese, cerchiamo di dare un’occhiata dalla parte opposta. Non che sia agevole, in verità. Se nel giro governativo sono non più di due o tre a condurre il gioco, mentre le salmerie seguono, a sinistra i protagonisti sono una moltitudine. Ciascuno con una propria fisionomia, dalla quale deriva una diversa presa sull’elettorato.

    In testa, finché regge, il Bersani che è stato comunista ma oggi abbina alla rivendicazione sociale un linguaggio di stampo liberale. Credibile, per bene, non proprio trascinante. Come mentore e forse controllore D’Alema, sveglio come pochi ma tacciato di superbia. E’ in calo di simpatie. Capo della concorrenza interna è Veltroni, già iscritto al Pci ma, a suo dire, mai stato comunista. Piace agli intellettuali, un po’ meno alla catena di montaggio.

    Fra i contestatori fa spicco il Renzi fiorentino che vorrebbe mandare a casa tutta la vecchia guardia: ha idee, ma non poco sgradite all’apparato. A mezza strada il Chiamparino torinese, onesta faccia da militante ma, per ora, senza milizie. Parecchi altri ci sarebbero, minori ma ciascuno con un proprio seguito; e infine gli outsider. A un estremo il Vendola già miracolato alla guida di una regione, ma po’ bizzarro per palazzo Chigi. A mille miglia un originario della destra come Di Pietro, oggi insidiato più dal comico Grillo che dai progressisti.

    Se così stanno le cose, o press’a poco così, l’uomo destinato a lottare testa a testa con Berlusconi dovrebbe avere l’autorevolezza di D’Alema, l’affidabilità di Bersani, l’afflato di Veltroni, il profilo operaio di Chiamparino, il giovanilismo di Renzi, l’eccentricità di Vendola. E uno stile da capo di un governo che cambierà le cose. Facile, come no, specie mirando ad allearsi con il compatto schieramento formato dai gruppettari, da Casini, Di Pietro e Grillo.

Giorgio Vecchiato
Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

I vostri commenti

Commenta

Per poter scrivere un'opinione è necessario effettuare il login

Se non sei registrato clicca qui

Articoli correlati

Due uomini, due stili

C’è modo e modo di fare politica, modo e modo di comportarsi nella vita di ogni giorno. Come si parla in pubblico o in privato, come trapelano tolleranza o aggressività, ed anche come ci si veste....

Giorgio Vecchiato

La pernacchia che viene dal Nord

Buffon fu il maggiore naturalista del Settecento, ma se cercate notizie su Internet troverete solo una noterella in inglese. Prima di lui viene il Gigi portiere della Nazionale, con paginate...

Giorgio Vecchiato

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare
%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati