Hollande e la finta caccia all'evasore

La tassazione sui grandi patrimoni, per com'è congegnata, riguarda solo due o tre mila persone. E la Francia si chiede...

Hollande, un Presidente troppo normale

19/09/2012
Il presidente francese Francois Hollande (Foto Corbis)
Il presidente francese Francois Hollande (Foto Corbis)

All'inizio del suo mandato, aveva promesso a tutti di essere un presidente "normale". Uno che si recava in ufficio in scooter e andava a cena nel bistrot sotto casa. Suo figlio Thomas, durante la serata in cui venne annunciata la vittoria socialista, annunciò con entusiasmo: "Vado a prendere il metrò per andare alla Bastiglia a festeggiare". Ci mancava il cartone di birra del supermercato e l'exploit di normalità sarebbe stato completo. Dopo gli eccessi "bling bling" di Nicolas Sarkozy, il team di comunicazione di Hollande non ha esitato a usare la "normalità" come cavallo di battaglia. L'opinione pubblica francese aveva ancora la memoria satura delle immagini di Sarkò con Rolex d'oro e occhiali a specchio da videoclip rap, a bordo dello yacht del miliardario Bolloré, e non era andato giù a nessuno il budget spropositato per far andare a zonzo il nuovo aereo presidenziale, ribattezzato immediatamente Air Sarko One, nei cieli del pianeta.

Hollande si presentava dunque come il candidato vicino al popolo e nemico delle lobby dei ricchissimi
. Oltre alla normalità, il secondo cavallo di battaglia da porre sullo scacchiere della campagna fu proprio questa legge fiscale sulle grandi fortune. Francois Hollande annunciò in ogni discorso il voler promulgare una norma che vedesse tassati al 75% gli introiti eccedenti il milione di euro. Normalità più salasso ai ricconi risultò essere una formula vincente. Poi arrivò la realtà. A tre mesi dalle elezioni il presidente francese ha dovuto presentare pubblicamente un primo bilancio del proprio operato, giudicato troppo blando in rapporto alle condizioni di crisi economica in cui versa il Paese.

La disoccupazione é aumentata ancora a livello esponenziale, città come Marsiglia, Tolosa e Nizza presentano una recrudescenza di violenza ad opera della criminalità organizzata, crisi degli alloggi e regolarizzazione dell'immigrazione clandestina non hanno trovato soluzioni o provvedimenti efficaci e non sembrano vedersene all'orizzonte. C'è chi già vocifera che per essere presidente della Repubblica é necessario essere un po' più che "normali" e c'è già chi rimpiange il "superman" Sarkò e la tracotanza dei suoi ministri e portavoce.

Anche la legge del 75% sulle grandi fortune sembra sgonfiarsi come un soufflé malriuscito. Gli economisti che fanno i conti in tasca al governo di sinistra denunciano che solo pochissime migliaia di individui sarebbero assoggettati alla legge, due o tremila al massimo, con un conseguente gettito fiscale pressoché nullo. Cosí come é formulata, con dei limiti che paiono assurdi e che rivelano eloquentemente i compromessi fatti da Hollande e dalla sua compagine con la classe più agiata del paese, la legge perde tutto quel mordente che pareva avere durante la campagna elettorale.

La famosa eccedenza al milione di euro concerne solo i redditi "professionali", ovvero gli stipendi; sono invece esclusi i dividendi da partecipazioni in società e gli introiti provenienti da beni immobili. Il milione riguarda il singolo individuo, se si tratta di una coppia, verrà tassata l'eccedenza rispetto a due milioni di euro. In un primo tempo, artisti e calciatori erano esclusi dalla norma, poi visto che i media stavano affilando i coltelli e si preparavano a redigere articoli al curaro, é stati fatto un passo indietro. Anche Johnny Hallyday e Ibrahimovic, nuovo acquisto del Paris Saint Germain, dovranno quindi pagare le tasse, almeno teoricamente.

Il neo maggiore della questione infatti, risulta l'incomprensibile limite della legge agli stipendi e l'esclusione delle stock options. E' facile intuire come un Bernard Arnault o un Pinault, per citare due dei maggiori Paperoni francesi, grazie all'ausilio dei migliori commercialisti parigini non abbiano difficoltà alcuna a farsi pagare lo stipendio in dividendi. Per chi non può sfruttare questa soluzione, l'altra scappatoia consiste nel metodo Ibrahimovic, che ha appena redatto un contratto con il PSG dove la cifra pattuita deve essere al netto di imposte, qualsiasi esse siano.

Ancora una volta, in politica interna (negli affari esteri é invece molto apprezzato per aver saputo imporre alla Merkel il concetto di "croissance") Hollande fa l'effetto di un uomo con poco polso, poca carica decisionale, intento a gestire il carrozzone eterogeneo della sinistra come meglio può, distraendosi dalle questioni maggiori. Il suo ministro ecologista, Cecile Duflot, non ha espresso una parola in merito all'ennesimo incidente - un incendio con numerosi feriti - alla centrale nucleare di Fessenheim. Anche l'allontanamento dall'energia atomica promesso in campagna se sarà attuato, si farà quindi a un ritmo di lumaca. La legge fiscale, cardine della sua battaglia nel periodo pre elettorale, si sta rivelando per Hollande un boomerang, esattamente come quell'ossessivo puntare sulla sua immagine di uomo "normale". I francesi paiono ora riflettere su una cosa: gli uomini normali, in quanto tali, sbagliano.

Eva Morletto
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